Brix, le sagome "made in Como" allenano i grandi portieri
L'invenzione delle sagome mobili Brix per l'allenamento dei portieri è del comasco Gianluca Ulmini e del suo socio Massimo Ferrari.

Si chiama Brix l'invenzione di Gianluca Ulmini, titolare della carrozzeria San Giorgio di Tavernola, e del suo socio Massimo Ferrari, preparatore dei portieri del Piacenza per 12 anni, e sono delle sagome mobili di allenamento per i portieri innovative che hanno fatto scalpore nel mondo del calcio dei grandi.
Come nasce l'idea Brix
Ulmini è sì il titolare di una carrozzeria, tra l'altro una delle preferite dei giocatori professionisti delle squadre milanesi Inter e Milan, ma è anche un grande appassionato di calcio. Dal Sagnino all'Olimpo, passando per il Tavernola, il Ponte Chiasso e Bressanone come portiere e diventando poi preparatore ripartendo dal suo Sagnino per poi andare anche al Maslianico, Real Como, Ronago, Itala, Bizzarrone, Portichetto, il Calcio Como femminile e anche una chiamata dalla Etoile Lusitana, il cui presidente è José Mourinho. Insomma, tanto campo e tanta esperienza che lo hanno portato ad unire lavoro e passione, tecnologia e sport con tanta inventiva.
Le invenzioni di Ulmini
In tutti questi anni Ulmini ha cercato, e trovato, diversi modi per implementare gli allenamenti dei suoi portieri, facendo in modo che la tecnologia si mettesse al servizio delle reali e possibili situazioni che l'estremo difensore deve affrontare in campo.
"Per esempio, il test di Abalakov per misurare l'elevazione è sempre esistito, ma lo si misurava con metodi di salto che non corrispondevano ai reali movimenti dei portieri. E così ho pensato ad un pannello verticale centimetrato che permette al portiere di saltare come se lo stesse facendo in partita e poi con le immagini vai a prendere l'altezza raggiunta. Oppure ho creato un metodo di allenamento con i led che si accendono e si spengono a distanza di 100 metri dal portiere. Si usano per ampliare la visione di gioco sui rilanci e allenare la ripartenza veloce".
Le sagome Brix
Le sagome mobili Brix nascono però da una collaborazione, quella con il socio Massimo Ferrari, già inventore dei deviatori di traiettoria.
"L'ho chiamato un giorno e gli ho detto che stavo lavorando a queste nuove sagome per l'allenamento dei portieri. E il caso vuole che anche lui avesse un'idea simile. Allora abbiamo unito i due prototipi e ad agosto dell'anno scorso abbiamo realizzato le nuove sagome. La sagoma tradizionale ha avuto sempre il suo scopo di fare da barriera. Se la mettiamo in campo è un ostacolo fisico, visivo e crea deviazioni, ma non è reale a quello che il portiere vede in campo contro un vero avversario. Abbiamo pensato a questa sagoma tenendo conto che spesso la barriera che apre le gambe, in scivolata è facile che la palla passi sotto e nelle uscite la gamba di un avversario può essere un ostacolo da saltare e l'abbiamo creata che può alzarsi da 30cm fino a 70cm. Infine sono anche mobili. La nostra fortuna è che sono state subito apprezzate dalle grandi squadre".
La prima squadra ad averle richieste è stata la Sampdoria, poi il preparatore dei portieri della nazionale Svizzera. Subito dopo le Brix le hanno volute la Nazionale italiana, l'Inter, il Milan, la Juve, il Bologna, la Lazio, il Sassuolo, la Spal, la Buffon Academy, lo Zurigo e gli ultimi ordini sono arrivati dalla Germania. E se ad inizio produzione le sagome costavano 930 euro l'una, adesso il prezzo salirà a 1200 euro per via dei costi per materiali ricercati.

I portieri della Sampdoria con le sagome Brix

Gianluigi Donnarumma si allena con le sagome Brix

Il portiere svizzero Sommer con la sagoma Brix

I portieri della Lazio con la sagoma Brix

Una sagoma durante Svizzera-Francia ad Euro 2020
