Il personaggio

Buon novantesimo mister Arnaboldi

Lo storico presidente e allenatore della F.C. Mobil Girgi Cantù

Buon novantesimo mister Arnaboldi
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Il mister dei record del calcio di Cantù, Giampaolo Arnaboldi, spegne 90 candeline. Un importante traguardo anagrafico quello raggiunto oggi, sabato 27 gennaio, ma che per Arnaboldi non è tra i più importanti della vita: tutt’altra cosa se si parla di traguardi sportivi.

Mister Arnabodi festeggia i suoi 90 anni

Una carriera, la sua, durata quarant’anni, dal 1960 al 2000. All’inizio degli anni Sessanta la storica A.C. Cantù, fondata nel 1910, fu estromessa dai campionati per problemi economici, ma un giovanissimo Arnaboldi non si diede per vinto: con un grandissimo lavoro di convincimento e con mezzi propri, riuscì ad assemblare una nuova squadra con giocatori provenienti dalla promozione e dalla quarta serie e proprio grazie a lui , il 17 luglio 1961, nasceva nuovamente l’ F.C. Cantù.

La svolta

"Io e alcuni amici ripartimmo dalla Terza Categoria, all’inizio fui presidente poi anche allenatore perché non riuscivo a stare lontano dal campo e nel giro di poche stagioni riuscimmo ad approdare in Prima Categoria". Le spese però erano tante, i biglietti da 200 lire che il pubblico pagava per vedere le partite non bastavano neppure a coprire i costi vivi: era necessario cercare uno sponsor importante. "Un mio giocatore, che lavorava alla “Mobil Girgi”, venne da me dicendo che poteva organizzare un incontro con i titolari, così li incontrai - ha ricordato - Dopo che ebbero visto i nostri risultati in campo, decisero di acquisire la squadra: la famiglia Girgi prese la presidenza, ma mi chiesero di restare obbligatoriamente come direttore sportivo e responsabile del settore giovanile che, visti gli ottimi risultati della prima squadra, continuava a crescere, anche vincendo diversi campionati regionali".

Il ritorno nelle piccole

Furono anni d’oro per il calcio canturino tanto che la Mobil Girgi raggiunse in breve tempo la Serie D e sfiorò l’accesso alla Serie C nella stagione 1974/1975. "Per me era il momento di cambiare. Non mi sono mai piaciute le luci della ribalta, così tornai nelle piccole società, a contato con i più giovani - ha aggiunto - Rimasi molti anni al Portichetto, poi alla Lentatese, all’Erbese e a Fino Mornasco".

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