Serie A2

Cantù verso la sfida con Agrigento. Cagnardi: "Dobbiamo vincere. Siamo in debito con i tifosi"

Si gioca domenica alle 12 al PalaDesio: all'andata Cantù cadde in Sicilia e ora vuole la rivincita

Cantù verso la sfida con Agrigento. Cagnardi: "Dobbiamo vincere. Siamo in debito con i tifosi"
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"Sì, con Agrigento abbiamo perso all’andata, ma non abbiamo bisogno di questo tipo di motivazione. Veniamo da due sconfitte in casa e ci sentiamo in debito verso i nostri tifosi. Questa è la nostra motivazione".

Così coach Devis Cagnardi ha presentato in conferenza stampa la sfida di domenica 14 gennaio, che si disputerà al PalaDesio alle 12 tra Cantù e Agrigento. Una gara che i padroni di casa devono necessariamente vincere per mantenersi secondi in solitaria e per centrare così l’obiettivo Final Four di Coppa Italia. Per farlo servirà anche bissare la prestazione, soprattutto difensiva, vista con Torino.

"Abbiamo espresso una buona difesa, è vero, ma lo abbiamo fatto anche in altre partite - ha continuato il coach - Torino ci ha dato buoni segnali a livello di costanza e poterci allenare al completo è positivo: siamo contenti per questo, ma non possiamo accontentarci del lavoro fatto fino ad ora. Dobbiamo proiettarci su quanto ancora c'è da fare".

Al completo

Con il rientro di Burns e i recuperi graduali di Cesana (ora in buona forma) e Moraschini (che ha accusato un calo fisico nelle ultime settimane) Cantù può contare sul roster al completo, con tutti i benefici che ne conseguono.

"Avendo la squadra al completo abbiamo anche la possibilità di spendere maggiormente falli e mettere in campo un'intensità maggiore con le rotazioni. Dover migliorare nella difesa passa anche da questo e non credo sia questione di mentalità sbagliata, ma la causa di un percorso che per limiti e complicazioni abbiamo faticato a intraprendere."

I prossimi impegni

Con Agrigento si apre un filotto di quattro partite in cui Cantù affronterà tre squadre affamate di punti utili per puntare alla salvezza (sul cammino ci sono Vigevano e Casale Monferrato) e una delle seconde linee dei piani alti della classifica, Rieti. Quattro partite che non vanno sottovalutate.

"È giusto guardare la classifica. Abbiamo due partite con squadre come Agrigento e Vigevano che ci hanno battuto all'andata e che però nel loro cammino hanno dimostrato però di avere qualcosa in meno di noi, questo non possiamo nasconderlo. Casale è una squadra assetata di punti per la salvezza. Rieti invece è una squadra profonda, fisica e che reputo molto pericolosa. Siamo una squadra che sta cercando un equilibrio e abbiamo bisogno di pensare partita dopo partita prima di guardare più avanti".

Gli avversari

Da poco più di una settimana, sulla panchina di Agrigento siede Marco Calvani, chiamato a risollevare una squadra che nelle ultime dieci giornate ha trovato il successo soltanto in due occasioni. Nelle sue mani c’è una rosa costruita partendo da due conferme importanti: l’ala grande Albano Chiarastella, autore all’andata di una prestazione monstre da 23 punti, 9 rimbalzi e 8 assist, e l’esterno Lorenzo Ambrosin, miglior realizzatore della squadra con 14.8 punti di media.

Accanto a loro è stato predisposto un asse play-pivot americano, formato dalla combo-guard Dwayne Cohill e dal lungo Jacob Polakovich. Le loro stagioni sono state fin qui però molto diverse. Da una parte il centro sta disputando un campionato in doppia-doppia di media; dall’altra Cohill, pur sfiorando i 14 punti di media, non ha convinto a pieno a causa della discontinuità delle prestazioni offerte. A completare il quintetto tipo dei siciliani c’è Nicolas Morici, guardia-ala capace di colpire da oltre l’arco con una precisione del 45%.

L’arma principale in uscita dalla panchina è Alessandro Sperduto, fin qui una delle rivelazioni dell’annata di Agrigento con i suoi 12.6 punti segnati a partita lo portano infatti a essere addirittura il terzo miglior finalizzatore della rosa. Anche il cambio del play, Davide Meluzzi, si sta ben comportando con un bottino medio vicino ai 9 punti. I giovani Emanuele Caiazza, play classe 2003, e Mait Peterson, lungo estone di formazione italiana nato nel 2002, completano le rotazioni a disposizione di coach Calvani.

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