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Cantù-Triste verso le finali di playoff, Cagnardi: “Una serie difficile"

"Affrontiamo una squadra forte e preparata, arrivata in finale meritatamente. Sappiamo che giocheremo davanti a un grande pubblico”.

Cantù-Triste verso le finali di playoff, Cagnardi: “Una serie difficile"
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È il giorno della vigilia delle finali di playoff tra la Pallacanestro Cantù e Trieste.

Verso le finali di playoff

Domani, martedì 4 giugno 2024, alle 20.30 al PalaDesio andrà in scena il primo atto della finale che decreterà chi tra le due contendenti tornerà in Serie A1, o Cantù che prova a farlo da tre anni a questa parte, o Trieste che invece è retrocessa lo scorso anno in A2.

Le parole del coach

Sarà una sfida tra due squadre che fanno dell'attacco il loro punto di forza. Una sfida su cui coach Devis Cagnardi si è espresso in occasione della conferenza stampa di presentazione della serie: "Mi aspetto una serie difficile - ha esordito - Affrontiamo una squadra forte e preparata, arrivata in finale meritatamente. Sappiamo che giocheremo davanti a un grande pubblico, ma sappiamo che Trieste ha già saputo battere in casa sia Torino che Forlì. Entusiasmo come nell'ambiente Como? Sì, lo percepiamo. Il nostro pubblico non ha mai fatto mancare vicinanza durante la stagione. Ora siamo all'atto finale e sappiamo di poter contare anche su di loro".

Fondamentale, per la serie, sarà il fattore campo che è sì a favore di Cantù (gara 1, gara 2 ed eventuale gara 5 si giocheranno al PalaDesio), ma che Trieste ha già dimostrato di saper ribaltare due volte contro Torino e Forlì. "Il fattore campo va difeso - ha continuato Cagnardi - Questo aspetto è ulteriormente stimolante per noi. Ci fa alzare il livello di attenzione. Come sento la finale? Da capo allenatore per me è la prima, ho avuto la fortuna da vice di giocare due finali scudetto con Reggio Emilia e una finale di Supercoppa vinta e una finale di EuroChallenge vinta. Il ruolo è diverso ora, ma me la vivo con un senso di responsabilità molto forte verso la mia società, verso questa piazza e verso la mia squadra. Il mio focus ora, come quello dei miei giocatori, è sul campo".

Sul percorso di Trieste

Cagnardi: "Noi come Trieste abbiamo fatto un percorso che ci ha portato ad essere pronti nel momento più importante. Entrambe le formazioni hanno roster costruiti per provare a vincere. Sul discorso dello step mentale fatto dalle due squadre non mi soffermerei troppo perché è la storia della pallacanestro: alla fine si rimescola tutto con i play off, negli ultimi 20 anni in A1 ha vinto solo 5 o 6 volte la prima in classifica della regular season. È un po' il bello del nostro sport, premia un percorso e non un annata. Loro poi hanno un roster di primo livello, lungo, fisico, attrezzato, talentuoso, con giocatori esperti e che hanno giocato seriamente in A1. Tra di loro ho allenato Folloy. Hanno avuto delle difficoltà, come noi sono stati criticati, ma hanno saputo fare quadrato intorno alla squadra e sono arrivati in fiducia alla finale".

Le condizioni del gruppo

Cagnardi: "Stiamo bene. I miei giocatori scenderebbero in campo anche senza una gamba per queste finali, quindi saremo tutti della partita. A livello mentale l'abbiamo approcciata con il lavoro, cercando di isolarci un po', intorno a noi si è ricreato grande entusiasmo dopo mesi dove siamo stati soffocati da qualche risultato negativo, anche se tutto sommato abbiamo solo due squadre in A2 che hanno perso meno di noi. Il lavoro e la palestra sono le cose che ci fanno rimanere sul pezzo".

Ancora sugli avversari

Cagnardi: "Trieste è una squadra molto votata all'attacco, durante la stagione ha trovato una quadratura difensiva molto buona. Ha giocatori che difficilmente puoi fermare, ma proveremo a limitarli. Dopo la partita in fase a orologio abbiamo pensato un po' tutti che Trieste arrivasse in finale. In quella partita ci siamo rispecchiati in loro, una partita offensiva con ritmi alti, come erano entrambe le squadre. Noi siamo leggermente mutati e loro hanno continuato sulla loro linea, però si vedeva che avevano giocatori di esperienza, di grande personalità e grande talento. Sapevamo che con loro i conti si sarebbero fatti alla fine".

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