Como

Cross Csi: più di 100 i runner comaschi a caccia di scudetto

Al via scatteranno 1966 atleti, con 841 pettorali assegnati alle donne

Cross Csi: più di 100 i runner comaschi a caccia di scudetto
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Nozze d’argento per il Cross Csi: dal 5 al 7 aprile si disputa il 25esimo Campionato Nazionale di Corsa Campestre. Tutto è pronto a Calco, in provincia di Lecco, e sono più di 100 i runner lariani che parteciperanno alla caccia allo scudetto.

Cross Csi, duemila cuori in corsa per 27 titoli

Nozze d’argento per il Cross Csi, Centro sportivo italiano. Tutto è pronto in provincia di Lecco per ospitare il 25esimo Campionato Nazionale di Corsa Campestre, che vedrà come tradizione due distinti momenti di gara. Sabato 6 aprile nel Comune di Calco, presso i prati di Via Saint Germaine Laprade, scatteranno in rapida successione tutte le categorie individuali, mentre domenica 7 aprile, a Brivio, la mattinata sportiva sarà interamente dedicata allo Staffettone delle Regioni, con in gara squadre composte da 5 atleti corregionali. Al via scatteranno la bellezza di 1966 atleti, con 841 pettorali assegnati alle sole donne. La Lombardia correrà con quasi mille atleti, oltre un centinaio provenienti da Como e provincia. Saranno presenti le società lariane:  Atletica Alto Lario, ASD Lieto Colle, Pol Colverde, GS Villaguardia, OSG Guanzate, ASD Mezzegra, Briantea 84, Oratorio Solbiate e US Albatese. Saranno 27 gli scudetti 2024 che verranno assegnati per il Cross Csi, uno per ogni categoria come da regolamento. Il 6 aprile, in concomitanza con la Giornata Internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace, il Csi farà della sua manifestazione clou il palcoscenico per dire no al crescente fenomeno dell’hate speech nello sport.

“Odiare non è uno sport"

A Calco, in un luogo di sana competizione e incontro, i finalisti concorrenti al titolo della campestre sosterranno la campagna associativa "Odiare non è uno sport". Una festa nella festa, distanziando con forza ed efficacia minacce on line, linguaggi volgari, insulti discriminatori, tutto ciò che non può e non deve fare parte del comportamento di ogni sportivo. Il progetto "Odiare non è uno sport" è sostenuto dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo e promosso dal Centro Volontariato Cooperazione allo Sviluppo, in partenariato con gli Enti di Promozione Sportiva Csi e Libertas e altri 11 partner.

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