Centro sportivo Italiano ha detto stop

CSI Como, il presidente del comitato lariano Carpenedo: "Decisione sofferta ma giusta"

CSI Como Il Centro Sportivo Italiano ha dichiarato chiusa la stagione 2019/20.

CSI Como, il presidente del comitato lariano Carpenedo: "Decisione sofferta ma giusta"
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CSI Como. Il Centro Sportivo Italiano ha dichiarato chiusa la stagione 2019/20.

CSI Como. Lettera aperta alle società del nostro territorio

La pandemia e i rischi del propagarsi del contagio hanno fermato anche l'attività del CSI Como. Stagione conclusa in anticipo anche per il Centro Sportivo Italiano per ogni disciplina e su ogni territorio. Questo è quanto ha deciso la Presidenza Nazionale del Centro Sportivo Italiano, nella sua ultima riunione tenutasi in videoconferenza.

"Vista la situazione attuale dell’emergenza legata alla pandemia di COVID-19, considerato l’impossibilità di una ripresa delle attività in tempi accettabili, ha deliberato la chiusura anticipata di tutti i campionati di ogni sport, disciplina e categoria per la stagione sportiva 2019/2020".

Ovviamente queste indicazioni sono state recepite anche dal comitato del CSI Como che ha emesso il seguente comunicato:

"Ad oggi non si prevedono date certe e congrue per la ripresa delle attività organizzate a livello provinciale dal CSI Como, non prospettandosi ancora le condizioni minime di sicurezza per la tutela di tutti i partecipanti. Ulteriori informazioni in merito alle modalità di iscrizioni all’attività 2020-21 e allo  svolgimento della stessa verranno comunicate appena il Consiglio e la Commissione avranno la possibilità di riunirsi".

Lettera del presidente CSI Como Raffaele Carpenedo alle società lariane

Il presidente lariano ha quindi deciso di rivolgersi direttamente alle società del territorio in questo momento estremamente difficile.

"Cari amici sportivi e sportive, come si poteva intuire, ci vediamo costretti a dichiarare chiusa l’attività sportiva per l’anno 2019-2020. È una decisione difficile ma necessaria, in linea con il momento complicato che stiamo attraversando e condivisa da tutti i comitati  CSI della Lombardia. Questo non significa chiudere ogni speranza, significa invece voltare pagina e cominciare a pensare al futuro che andrà necessariamente rivisto e probabilmente riformulato. Ad oggi non vi è una certezza di quando si potrà riprendere a vivere completamente anche la dimensione sportiva, ma noi sappiamo che il bisogno e la voglia di sport non sono scomparsi e che stanno aspettando solo il momento giusto per poter esprimersi nuovamente.

In queste settimane si sta lavorando d’intesa con la struttura nazionale e regionale perché la ripartenza possa avvenire in modo organico ma è ovvio che gli interrogativi rimangono molti. Ci sono aspetti organizzativi, economici, tecnici, tante esigenze che andranno tenute insieme senza penalizzare niente e nessuno. Di sicuro ci sarà chiesto uno sforzo comune perché a tutti i livelli dovremo risolvere gli stessi problemi: credo che questa grave emergenza abbia svelato nella sua drammaticità ma anche forza, quanto sia tutto collegato e quanto siamo tutti uniti.

Il comportamento di ciascuno non è isolato e sempre ha una ricaduta – positiva o negativa – su un sistema che diventa sempre più complesso. Siamo un grande ingranaggio in cui ciascun elemento ha la sua importanza, e la nostra Associazione non sfugge a questa logica. Dovremo tutti fare un grande sforzo per non dimenticare che non potremo coltivare esclusivamente il nostro piccolo orticello: se vorremo ripartire occorrerà fare tutti degli sforzi e delle rinunce. “Tutti per uno e uno per tutti”: il motto dei moschettieri deve diventare una delle strade da seguire per uscire dall’isolamento e non potremo permetterci di non riflettere, a tutti i livelli, che siamo un’Associazione e che il bene più prezioso dell’Associazione è la persona umana.

Il CSI, come ha sempre fatto fin dalla sua nascita avvenuta sul finire della seconda guerra mondiale, metterà in campo tutte le energie e le forze per essere ancora una volta un punto di riferimento per i ragazzi, per i giovani, per gli adulti, per le famiglie, per gli oratori. Noi ci saremo e non mancheremo di declinare concretamente l’accoglienza, il dialogo, la vicinanza. In questo tempo di comunicazioni social, vi invito a voler stare in contatto con noi, a inviarci le vostre “idee”, i vostri suggerimenti, ma anche renderci partecipi dei vostri problemi, piccoli o grandi che siano.

In una delle prime comunicazioni, poco tempo dopo la mia elezione a Presidente nel 2016, ho scritto che il CSI non è del Presidente o dei consiglieri eletti, ma è delle Società Sportive: noi abbiamo un mandato per lavorare per vostro conto. Facciamo rete e stiamo uniti: passerà il diluvio e scopriremo che il mondo avrà ancora fiori nei prati e bisogno dell’uomo che lo abiti, che lo riempie di gioia e di movimento. Stiamo uniti e ce la faremo anche questa volta".

Presidente Raffaele Carpenedo

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