È tempo di play off e Cantù ospita Nardò. Sacchetti: "Ora comincia un altro campionato"
"Dobbiamo cancellare le ultime due partite in casa per l’atteggiamento fatto vedere, al di là dell’aver giocato bene o male. Non possiamo permetterci di giocare i play off con questo approccio"
Inizia finalmente la parte di stagione che conta davvero, i play off, e l’Acqua S.Bernardo Cantù è chiamata ad un definitivo cambio di passo perché ormai non c’è più tempo.
I giochi si apriranno domani, sabato 13 maggio alle 20.30, al PalFitLine di Desio dove i canturini ospiteranno la Bianco Hdl Nardò per i quarti di finale del tabellone Argento. Una sfida al meglio delle cinque gare che si ripeterà nello stesso palazzetto lunedì 15 maggio, che si trasferirà in Puglia per gara 3 ed eventuale gara 4 e che infine, semmai ce ne fosse bisogno, tornerà a Desio per il capitolo finale, gara 5.
È tempo di play off e Cantù ospita Nardò. Sacchetti: "Ora comincia un altro campionato"
L’obiettivo di coach Meo Sacchetti però è quello di chiudere la pratica il prima possibile e per farlo servirà un atteggiamento diverso rispetto alle ultime due partite giocate in casa da Cantù, dove sono arrivate due sconfitte contro Pistoia e contro Forlì.
"Sicuramente inizia un altro campionato – ha esordito il coach in conferenza stampa – Abbiamo fatto sicuramente un periodo molto buono, ma dobbiamo cancellare le ultime due partite in casa per l’atteggiamento fatto vedere, al di là dell’aver giocato bene o male. Non possiamo permetterci di giocare i play off con questo approccio".
Un cambiamento che si spera verrà innescato anche dal nuovo acquisto, il professore David Logan.
"Loro hanno dei buoni giocatori e qualcuno ha anche molto carattere – continua Sacchetti – Però io guardo alla mia di squadra, vorrei che giochi meglio di come ha fatto. Ora è arrivato David e non è pensabile che metta le cose a posto, lui è un’aggiunta che ci darà una mano".
Tra i pericoli maggiori per Cantù si segnalano il play/guardia statunitense del ‘91 Russ Smith (con 23,1 di media in stagione), il centro classe ‘88 Mitchell Poletti (18,1) e l’ala/guardia serba del ‘97 Vojislav Stojanovic (16,4). Al contrario per Nardò sono tante le bocche di fuoco di Cantù se gioca come sa, e ora si è aggiunto anche Logan che, come affermato dallo stesso Sacchetti, attirerà l’attenzione delle difese lasciando più spazio agli altri per fare male.
La speranza, dunque, è che Cantù cambi ritmo per le prossime partite, ritrovando fiducia e un gioco fluido, senza paura. Quello che non è successo nelle ultime uscite.
"Le settimane prime delle partite giocate in casa abbiamo fatto dei buoni allenamenti, è per quello che non mi aspettavo quest’atteggiamento. Avere paura è una cosa che va contro il mio concetto della pallacanestro: è un gioco. Per questi ragazzi ora è un lavoro, ma è tutto nato come un gioco e se uno non ha piacere o stimoli non può giocare. Si può avere paura di andare in guerra, non per giocare a pallacanestro".
Una pausa che nemmeno i tifosi vogliono più vedere e infatti lo hanno chiesto nel faccia a faccia con i giocatori che si è tenuto alla fine della partita con Forlì la scorsa settimana.
"I tifosi di Cantù li ho sempre avuti contro negli anni passati e dalla mia parte quest’anno – conclude coach Meo – Forse è la prima volta che hanno avuto questo disaccordo. Noi abbiamo vissuto altre sconfitte in casa contro Piacenza e contro Pistoia e sono sempre stati al nostro fianco. Probabilmente è stato altro che gli ha dato fastidio, penso l’atteggiamento e ci sta. Questi ragazzi ci hanno seguito da tutte le parti, anche in Sicilia. È logico che possono non essere contenti".