Serie A

Fabregas presenta Como-Lazio: "Sarà una grande partita. Europa? Procediamo per passi piccoli"

Appuntamento a domenica 24 agosto, allo stadio "Sinigaglia", con fischio d'inizio fissato alle 18.30.

Fabregas presenta Como-Lazio: "Sarà una grande partita. Europa? Procediamo per passi piccoli"
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Ritorna la Serie A: domenica il Como ospita la Lazio di Maurizio Sarri, e mister Cesc Fàbregas ha presentato il match quest'oggi, in conferenza stampa, dal centro sportivo di Mozzate.

Mister Fàbregas parla in vista di Como-Lazio

"Ho un bel ricordo di Maurizio Sarri, come allenatore e come persona. Ero al Chelsea con lui ma sono partito dopo sei mesi. Mi ha mostrato tante belle cose, mi ha aiutato a imparare e crescere. Lo ringrazio sempre perché quando l’ho incontrato in giro mi ha sempre trattato benissimo. Spesso abbiamo parlato di calcio. È una persona onesta e con idee chiare, e alla lunga riesci a ottenere risultati importanti. Si vede che la sua impronta su questa Lazio c’è già. Il fatto che non abbiano fatto mercato li ha aiutato tantissimo. Ha ritrovato tanti ragazzi. Può aiutarti come cosa. Una squadra di esperienza e fisica, con idee chiare. Sarà sicuramente una grande partita. Le sensazioni di questo inizio di campionato sono buone. Sono contento, abbiamo operato sul mercato fin da giugno. Rispetto all'inizio della scorsa stagione, abbiamo un vantaggio maggiore. Seconda stagione consecutiva in massima serie dopo 21 anni. Un’altra bella opportunità. Come club avere questa stabilità è importante. Il progetto continua".

L'atteggiamento visto con il Sudtirol e l'organico di squadra

"Una cosa che non faccio mai: dopo il primo tempo ho chiesto a tutti di entrare negli spogliatoi, anche ai panchinari. Non è una questione di attitudine, ma di campo, su cui non avevamo lavorato abbastanza. Nel cooling break avevamo risolto qualcosa. Non si fanno sempre tre gol in tre minuti, ma abbiamo cambiato qualcosa per far trovare nuove soluzioni. Sei giocatori nuovi sono arrivati e devono trovare un’intesa. Dobbiamo stare attenti a non sbagliare l'approccio di inizio gara, perchè entrambe le squadre vanno al 100%. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio. Gli avversari non ci hanno attaccato o pressato. Ma nella prima mezz’ora bisogna fare meglio. Ripeto: i ragazzi lo sanno, l’approccio non mi è piaciuto. Dobbiamo essere 21/22 giocatori, due giocatori per ruolo, si entra anche a partita in corso per fare la differenza. Bisogna lasciare l’ego da parte e dare tutto. Poi si può sbagliare un passaggio, un’uscita, ma l’atteggiamento, la fame, l’aiutarsi a vicenda deve essere cruciale. Se non lo si fa bene mi fa incazzare un po'".

"Alessandro Gabrielloni può essere di grande aiuto, è un discorso a parte. Nella scorsa stagione è entrato con l’Atalanta, con la Roma, e in pochi minuti può fare la differenza. Chi entra può far vincere le partite, ma anche farle perdere. Azon? Certo che vorrei tenerlo, ma dobbiamo essere massimo 22, e poi ci sono le dinamiche di mercato. Io sono contento di tutti i giocatori che ho. Ho parlato anche con Engelhardt, Ivan Azon, Gabrielloni. Ma il calcio è dinamico. Cambiano le cose velocemente. L’anno scorso, in Europa, forse siamo stati la squadra che ha inserito più giocatori. L’idea è quella di confrontarmi con la società e vedere il da farsi. Iñaki Peña? Ho parlato con tutti. Sanno che caratteristiche deve avere il portiere che vorrei. Abbiamo bisogno di un portiere questo è sicuro".

Como-Lazio come scontro diretto e gli infortuni

"Alla prima giornata non credo che questa partita possa essere considerata uno scontro diretto, neanche a lungo termine. Siamo in ricostruzione. Loro no. Alcuni loro calciatori come Guendouzi, Zaccagni, Taty Castellanos, Gila, Tavares, hanno giocato in club importanti, di un ottimo livello. Assane Diao ha avvertito qualcosa vicino alla zona in cui è stato operato. È tutto apposto, abbiamo fatto tutti gli esami del caso. Oggi non si è allenato. Ma dovrebbe rientrare. Nicolas Kuhn è rientrato. Dipende cosa dicono anche i dottori, per vedere come gestirli. Addai si è allenato un po da solo".

"Quella di Ivan Azon è una situazione particolare, ma ho grande stima per tutti. Ha dimostrato di far bene lui. Un ragazzo d’oro. Il calcio è questo. Ma io gliel’ho detto, è una garanzia, entra con fame e pressa, aiuta il compagno, lotta contro tutti e va in profondità. Ha dei buoni piedi. Può giocare a destra, a sinistra e come punta. Non è un esterno puro. Mi piacerebbe vederlo nel suo ruolo, come centravanti. Si sta trovando bene anche come esterno. Dele Alli per il momento si sta allenando a parte. Ma il direttore Ludi sta gestendo la situazione. Per il resto non entro nei dettagli".

Alvaro Morata e il centrocampo

"Alvaro Morata sta bene. Potrebbe giocare. Si sta allenando e si è inserito bene. Piano piano aumenterà il suo minutaggio. Titolare? È una cosa che deve arrivare in maniera naturale. Douvikas però sta spingendo, si giocano il posto lui e Morata. Anche gli altri si stanno allenando bene. Ma in questo momento è così, per quanto riguarda il centrocampo... Ciò che avete visto in ritiro è relativo. In allenamento si varia molto, si provano nuove soluzioni. A volte centrocampo a tre si può fare, con rotazioni. Da Cunha può fare tutto, Baturina può fare l'8 e il 10 come Caqueret, Sergi può fare il 6 e l’8. Sono polivalenti. Dipende dall’andamento della stagione. La partita con l’Ajax è stata la migliore che abbiamo fatto. Si è un amichevole, ma fino a un certo punto. Tutti gli allenatori, compreso Heitinga (allenatore Ajax, Ndr) vuole vincere, anche le amichevoli. Noi allenatori giovani vogliamo spingere per vincere. Baturina e Nico Paz possono giocare assieme tranquillamente. Dipende dalla partita e dal momento".

"Ci sono pochi giocatori italiani in Serie A? È una questione che abbiamo affrontato spesso. Noi, come Como, abbiamo accolto tanti spagnoli. Ma io personalmente, assieme alla società, ho cercato di portare più italiani possibile. Ma ho fatto una fatica incredibile. I top italiani giocano nelle big. Ma noi vogliamo procedere in questa direzione. Non mi soffermo sulla mentalità generale. Stiamo investendo molto anche per la squadra Primavera, per farli allenare come noi e magari accoglierli presto. Fabio Rispoli è un esempio, gli manca un anno, ma sta giocando col Catanzaro, ha fatto una buona partita in Coppa Italia. Mi aspetto che possa tornare l’anno prossimo e far parte della squadra. Il mercato spagnolo lo conosco meglio, il talento spagnolo è molto rilevante. Ma se devo scegliere tra spagnolo e italiano, cerco di scegliere un ragazzo italiano. Però è difficile. Abbiamo fatto fatica a trovare talenti italiani".

Allenatori emergenti e l'obiettivo del Como

"Carlos Cuesta è bravo, ci ho parlato all’Arsenal. È un allenatore molto preparato. Loro hanno la squadra più giovane della Serie A, noi la seconda. Avrà sicuramente analizzato tante cose. Capirà come funziona, ma penso che sia una persona fiduciosa, in se stesso, è da anni che lui vuole allenare a questo livello. Mi piace come persona, è ambizioso. Bravo anche il Parma per avere la forza di dargli fiducia"

"Il discorso Europa spero di non ripeterlo più. Capisco la domanda, l’allegria, l’energia. Ma ho fatto questo sport per tutta la vita e so che ci sono passi da fare con calma. Allegri recentemente ha parlato delle otto squadre che lotteranno per la Champions, e non ci ha incluso. E se lo dice un grande come Allegri, vuol dire che ha un certo significato. La qualità in generale si alzerà molto tra le concorrenti. Ma voglio dirlo in maniera naturale: mai nessuno in società, nemmeno in squadra, ha parlato di Europa. La pressione arriva, ma si parla di obiettivi minimi, come Inter e Juve col quarto posto. Noi non abbiamo obblighi. Siamo forti, nella nostra idea, non ci interessiamo a quei discorsi sul Como. Spero che i tifosi lo capiscano. Nel futuro l’obiettivo è arrivare in Europa, ma non oggi. Se ci arriviamo facciamo un festone, invitiamo tutti. Il Como ha speso 100 milioni, ma li ha spesi per ragazzi piuttosto giovani. Se ne vendiamo tre ora ne facciamo 100. Chiediamo ad allenatori importanti di fare l’Europa con titolari di 20 anni, vediamo se accettano o no. Quindi è importante crescere, con stima, con passione. Ma se il discorso è solo l’Europa… bisogna crescere e fare piccoli passi. Se forziamo il discorso, come una partita in cui stiamo pareggiando e abbiamo il pallone e forziamo una giocata, rischiamo di prendere contropiede e subire un gol. Se siamo tutti uniti, potremmo ridurre le tempistiche del progetto a lungo termine, previsto inizialmente di 4 anni. Io sono molto ambizioso, ma troppa ambizione non va bene. I passi fatti finora sono già grandi passi. E ora bisogna continuare così".

"In questo momento il Mondino, è presto. Però in generale si, tanti giocatori fanno una scelta in base al Mondiale. Se Modric va al Milan, giocando con quei ritmi, vuole arrivare al Mondiale in grande forma. La volontà di Nico Paz, che è restato perché ha bisogno di continuità e perché è contento, è quella di giocarsi le sue chance alla Coppa del Mondo. Ma la stagione è lunga. Gli ultimi mesi sono delicati. Questa cosa però dà forza ai giocatori, loro sono preparati mentalmente".