STORIE SOTTO L'OMBRELLONE

La favola di Rachid: dall’oratorio di Mariano fino al Cagliari

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Primacomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2021 sulle pagine del nostro settimanale. Una piacevole lettura sotto l'ombrellone.

La favola di Rachid: dall’oratorio di Mariano fino al Cagliari
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Ha lasciato Mariano Comense per volare a Cagliari e continuare a inseguire il suo sogno di diventare un calciatore di Serie A. E in Sardegna, nella Primavera del club rossoblu, si è presentato con una doppietta in dieci minuti. La favola di Rachid Kouda, dalla provincia comasca a sperare nei palcoscenici calcistici più importanti, prosegue lontano dalla Lombardia, senza dimenticare i luoghi in cui è cresciuto.

La favola di Rachid: dall’oratorio di Mariano fino al Cagliari

Classe 2002, i suoi genitori sono originari del Burkina Faso, da cui sono arrivati in Italia. Nato a Cantù, Rachid ha iniziato presto a giocare a calcio nel Mariano Calcio, nella città in cui è cresciuto e ha vissuto prima di andare a Cagliari. Dopo cinque anni di esperienza nella squadra locale è stato chiamato dalle giovanili dell’Atalanta, per poi passare al Renate a quindici anni e al Luciano Manara. L’ultima esperienza prima del trasferimento in Sardegna è stata alla Folgore Caratese, dove ha sviluppato le sue qualità con la prima squadra imponendosi come centrocampista titolare in prima squadra. Poi è arrivata la telefonata che gli ha cambiato la vita: «Sapevo che tante squadre mi volevano, però quando è arrivata la chiamata del Cagliari ho scelto subito di andare lì. Mi hanno dato un progetto migliore e mi piace la città. Ho già fatto anche alcune partite». Appena arrivato a Cagliari gli è stato concesso uno spezzone di dieci minuti nella partita contro l’Ascoli del campionato italiano Primavera: gli sono bastati per segnare due gol e fissare il punteggio finale sul 5-0. Poi il debutto da titolare negli ottavi di finale di Coppa Italia Primavera e, mercoledì, in campionato, contro il Torino. Un passo alla volta verso il sogno di essere convocato in prima squadra, per esordire in Serie A.

«Per me è anche un’occasione di rivalsa - rivela Rachid - dopo essere andato via dall’Atalanta avere una chiamata del genere dal Cagliari mi ha reso molto felice. Non è stata una scelta difficile quella di trasferirmi. Non ci ho pensato due volte, anche se sapevo che avrei lasciato amici, scuola e parenti. Ero pronto, fare il calciatore è il mio sogno e so che richiede di fare questo tipo di scelte. Qui mi sono già trovato molto bene. Ma resto con i piedi per terra, non ho ancora fatto niente».
Anche in Sardegna comunque il diciottenne non dimentica il paese in cui è cresciuto e in cui ha iniziato a giocare a calcio, la sua grande passione: «Sono molto affezionato a Mariano perché ci sono cresciuto. Da piccolo andavo sempre a giocare all’oratorio San Rocco. Mi manca un po’ tutto, soprattutto i miei amici e la mia famiglia». Adesso un altro dei suoi grandi sogni è vestire la maglia azzurra: «Voglio lavorare duro per giocare con la nazionale italiana, anche under».

Infine Rachid lancia un messaggio a tutti i ragazzi della sua età, speranzoso che possano lottare per realizzare i loro sogni: «Non bisogna mai smettere di crederci, anche se ci sono momenti bui e periodi in cui va tutto male bisogna continuare a lavorare. Il momento giusto arriverà». Da Mariano in una delle società più importanti del panorama calcistico italiano, il sogno continua.

Davide Terraneo

(Giornale di Cantù, sabato 13 febbraio 2021)

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