Mattia Galbiati, bronzo di Inverigo: è terzo al mondiale di sambo STORIE SOTTO L'ALBERO
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È tornato a Inverigo con il sorriso, una medaglia di bronzo al collo e una promessa: "Un giorno sarò campione del mondo". Intanto l’inverighese Mattia Galbiati ha conquistato uno splendido terzo posto ai mondiali di sambo (categoria 68 kg), una specialità del judo, che si sono tenuti a Novi Sad, in Serbia, settimana scorsa. Un risultato di grande prestigio, che l’atleta locale ha intenzione di migliorare già a partire dall’anno prossimo.
Dal volo cancellato al trionfo: l'esperienza serba di Mattia Galbiati
E dire che la sua esperienza nell’est Europa era cominciata con una brutta notizia: "Circa una settimana prima dell’inizio della rassegna la Serbia Airlines ha cancellato il volo – racconta il bronzo mondiale – Quindi abbiamo dovuto percorrere in tre mille chilometri in macchina. Eravamo io, Walter Baccinelli e il nostro direttore tecnico, a ranghi ridotti per diversi motivi: la federazione ci ha chiesto di portare al massimo due atleti. Io di mio stavo molto bene, in questi mesi senza gara mi sono potuto preparare al meglio".
L’atleta del club Isao Okano '97 di Cinisello Balsamo ha avuto un ottimo percorso nella sua prova mondiale, nella quale ha sconfitto lo spagnolo Adrian Labrado al primo turno: "Mi aveva battuto ai mondiali dell’anno scorso in Corea, quindi sapevo che non sarebbe stato facile. Ma ero contento del sorteggio, perché avrei avuto la mia rivincita". Vincitore con un sofferto 2-1, Mattia è approdato in semi finale, dove ha affrontato il bielorusso Vladislav Sayapin: "Non lo avevo mai sfidato ed è un avversario difficile da decifrare dall’esterno. L’incontro è stato molto tirato, ma nei primi secondi ho subito subìto due punti e non sono più riuscito a recuperare lo svantaggio".
A quel punto il percorso dell’inverighese è passato per la finale valida per il bronzo, contro il campione in carica Dovdon Altansukh: "Ho capito presto che avrei avuto una possibilità di farcela. Ero sotto di un punto, poi a nove secondi dalla fine ho fatto il tiro della vittoria e sono riuscito ad agguantare il podio. Delle massime competizioni, era l’unico che mi mancava".
Oltre alla vittoria, la promessa e i ringraziamenti: "Mi piace provare a essere un esempio positivo"
A quel punto la gioia del risultato, ma anche la promessa: "Sono soddisfatto di come ho condotto la gara, premia la mia perseveranza e caparbietà. È una prova del nove, sapevo che se avessi fatto le cose nella maniera corretta avrei avuto la possibilità di salire sul podio e così è stato. Ma voglio essere il primo italiano a vincere un mondiale. Il giorno dopo il mio ritorno in Italia ero già in palestra ad allenarmi".
Il carabiniere di Inverigo ha poi voluto passare ai ringraziamenti: "Sono molto sorpreso e contento di aver avuto un eccellente riscontro da tutti, anche da chi non segue le arti marziali. Essendo stato trasmesso in diretta da Eurosport, lo ha visto molta gente. Voglio ringraziare tutti per gli attestati di stima che ho ricevuto. Mi piace provare a essere un esempio positivo. Ringrazio la mia famiglia, che mi ha sempre supportato incondizionatamente. Soprattutto mio padre, che se fosse ancora qui sarebbe felice perché lo sono io, ancor più che per la mia medaglia. E ringrazio il mio maestro di judo Ermanno Quaranta".
Un motivo di orgoglio per tutta Inverigo, che porta un raggio di gioia in un periodo buio.
(Giornale di Erba, 14 novembre 2020)