Pallacanestro Cantù a Pistoia per i playoff

I prossimi avversari dei canturini.

Pallacanestro Cantù a Pistoia per i playoff
Pubblicato:
Aggiornato:

Tre. Ancora tre partite al termine della stagione regolare 2018-‘19 di LBA. Centoventi minuti, supplementari permettendo, alla chiusura del cerchio. Per tutto l’anno è stata una battaglia continua: tra la parte sinistra della classifica - dunque playoff - e quella destra, con la rovente zona retrocessione pronta a risucchiare una delle sedici compagini di Serie A nel campionato cadetto.

Pallacanestro Cantù a Pistoia per i playoff

Questa stagione è stata ricca di colpi di scena, uno stravolgimento dopo l’altro che ha condotto sui binari, a tre giornate dal capolinea, un treno di nove squadre a soli sei punti di distanza dalla prima all’ultima carrozza. Nove squadre, soltanto cinque i posti disponibili ancora a bordo: quattro formazioni resteranno senza il biglietto per la post season. Da Brindisi a quota 32 punti a Brescia a quota 26, tutte ancora in corsa per un biglietto in prima classe insieme alle potenti Milano, Venezia e Cremona, trio già qualificato ai playoff scudetto. Parallelamente alla battaglia playoff che vede coinvolta l’Acqua S.Bernardo Cantù, attualmente decima con 28 punti, è in corso l’avvincente bagarre per la salvezza. Una situazione che vede protagonista anche la OriOra Pistoia, prossima avversaria di Cantù, ultima in classifica con 12 punti alle spalle di Pesaro, Reggio Emilia e Torino, al momento leggermente favorite per rimanere nella massima categoria. E dopo Pistoia, avversaria che la S.Bernardo incontrerà sabato sera al “PalaCarrara” alle ore 20:30, la penultima di campionato sarà proprio con Torino, domenica 5 maggio, per l’ultima gara a Desio della regular season. Dunque, ad attendere la formazione allenata da coach Nicola Brienza ci saranno due sfide molto ardue da affrontare, perché contro due squadre determinate a sbrogliarsi da una situazione che definire scomoda sarebbe eufemistico per entrambe. Ma prima di pensare all’ultima casalinga, che fa già discutere per l’ingresso nella società piemontese dell’ex patron canturino Dmitry Gerasimenko, capitan Salvatore Parrillo e compagni sono focalizzati esclusivamente sulla trasferta pistoiese, che si preannuncia a dir poco infuocata, con un “sesto uomo” certamente pronto a fare di tutto per aiutare la propria squadra del cuore ad evitare l’incubo della retrocessione.

Qui Pistoia

Visti i risultati sportivi sempre più negativi e una classifica non certo rassicurante, nel corso dell’anno la OriOra Pistoia ha provato a correre ai ripari apportando qualche modifica al proprio assetto tecnico. Nel tempo: dentro l’esperto pivot americano Mickell Gladness, con conseguente passaggio al “6+6”, fuori i due Johnson, Dominique e Kerron, oltre alla
rescissione contrattuale dello stesso Gladness. Via loro, dentro altri tre stranieri: Blaz Mesicek, Jake Odum e l’ex canturino Tony Mitchell. A questo si è aggiunto anche il ricambio di italiani: Luca Severini e Matteo Martini hanno lasciato entrambi il club toscano per tornare in A2, rispettivamente a Treviso e Latina. La partenza dei due ha lasciato spazio sia salariale che nelle rotazioni, consentendo così a Pistoia di compiere un sacrificio economico importante per arrivare al jolly Andrea Crosariol, di ritorno a Pistoia dove mancava dalla stagione 2016-’17. I cambiamenti, come spesso capita in queste situazioni di classifica così delicate, si sono verificati anche nello staff tecnico, con il ritorno in panchina di coach Paolo Moretti, subentrato al posto di Alessandro Ramagli. Il tecnico di Arezzo, vittorioso all’esordio contro la
Virtus in un campo difficilissimo come il “PalaDozza” di Bologna, è reduce da due sconfitte consecutive. Pistoia - che nel girone di ritorno ha vinto soltanto in due occasioni su dodici gare disputate - punta molto su coach Moretti, rientrato alla base con una missione ben precisa: salvare la società che, con grande bravura, era riuscito a riportare in Serie A nel
2013, quattordici anni dopo l’ultima apparizione. Per Moretti si tratta della seconda esperienza sulla panchina di Pistoia, dopo lo splendido ciclo vissuto dal 2009 al 2015 che, tra le tante cose, lo ha portato anche a vincere il premio di allenatore dell’anno al termine della stagione 2013-’14.

Qui Cantù

In casa Acqua S.Bernardo il morale è altissimo dopo aver trionfato, quasi a sorpresa, nel sentitissimo derby con Varese. Quasi a sorpresa perché le vittorie di Varese nei derby erano diventate una costante nelle ultime stagioni, con i biancorossi vittoriosi degli ultimi quattro derby giocati. Prima di quello di sabato scorso, però, in cui Cantù è finalmente riuscita a sfatare il tabù, peraltro davanti a quasi 4mila tifosi biancoblù. Un numero importante, se considerato il calendario piuttosto scomodo alle famiglie canturine, nella sera antecedente al giorno di Pasqua. A brillare nell’ultima uscita di campionato la coppia Tyler Stone-Davon Jefferson, autori di 35 punti e 18 rimbalzi in due, determinanti nell’84 a 75 finale del “PalaBancoDesio”. Per Jefferson, da segnalare c’è sicuramente l’incredibile 8/8 al tiro che lo ha portato a chiudere il derby con uno strepitoso 32 alla voce “valutazione”, la più alta dell’incontro.

Pistoia Quintetto

Quintetto rinnovato quello della OriOra rispetto alla gara di andata, terminata 100 a 79 a favore della S.Bernardo. In cabina di regia il play americano Jake Udom, 28enne nato nello Stato dell’Indiana alla settima maglia diversa in Europa in cinque stagioni disputate. Arrivato in Toscana a campionato in corso, nella prima parte di questa stagione, Udom ha vestito i colori del Promitheas Patrasso, compagine del massimo campionato ellenico e partecipante alla Basketball Champions League. Uscito nel 2014 dal college di Indiana State, dal suo arrivo in Italia il play è sempre partito in quintetto, otto volte su otto. Medie, però, finora non eccelse: 3.4 punti, 3.3 rimbalzi e 2.3 assist per lui, in 25’ sul parquet ad incontro. Sugli esterni coach Moretti può contare sul duo composto da L.J. Peak e Tony Mitchell, due giocatori in
grado di ricoprire più ruoli a seconda delle situazioni di gioco, interscambiabili tra lo spot di guardia e quello di ala piccola. Il primo, Peak, è un americano classe 1996 nato nel South Carolina, uscito dalla prestigiosa università di Georgetown. Tre ottime stagioni al college – lo stesso in cui spiccarono il volo delle vere e proprie leggende come Patrick Ewing e Allen Iverson – gli valsero nel 2015 l Medie strabilianti per un giocatore che in carriera, in Italia, ha sempre dimostrato di saper fare canestro con grande facilità (1160 punti in LBA in sole 68 presenze). Mitchell sarà uno degli ex di Pistoia-Cantù, avendo indossato nel corso di questa stagione la divisa canturina per 18 partite. Esperienza lombarda chiusa con 14.4 punti, 5.1 rimbalzi e 3.9 assist di media in campionato. Nello spot di ala forte spazio a Patrick Auda, anche lui 30 anni il prossimo mese di agosto come Mitchell. Nato in Repubblica Ceca, a Brno (seconda città più popolosa dopo la capitale Praga), il lungo ex Avellino è un perno della Nazionale del proprio Paese, con cui in passato ha partecipato a ben due Europei. Con Pistoia è partito in quintetto 22 volte su 26 gare giocate, facendo registrare 11.4 punti e 4.7 rimbalzi di media in 25’. Una buona mano anche da fuori per Auda, con un apprezzabile 11/31 dall’arco fin qui. A completare lo starting five toscano è Ousman Krubally, centro statunitense naturalizzato gambiano. 31 anni compiuti il mese scorso, l’afro americano nativo di Atlanta è un centro nel corpo di un’ala, con un fisico all’apparenza molto modesto per un “cinque”. Tuttavia, in quel ruolo Krubally riesce ad essere decisivo, risultando il terzo miglior rimbalzista di tutto il campionato con 10.2 rimbalzi catturati a partita. Numeri che lo rendono ovviamente il miglior rimbalzista della squadra, oltre ad essere il giocatore più utilizzato con circa 32’ di impiego, in cui il lungo segna 12.4 punti di media. Krubally sta vivendo una stagione fantastica, la sua prima intera stagione in Serie A dopo le dieci apparizioni con la Reyer Venezia nei playoff scudetto del 2016. L’annata precedente, 2014-’15, con i Legnano Knights fu nominato MVP dell’allora A2
Silver, al termine di una stagione straordinaria.

Pistoia la panchina

Dalla panchina il primo giocatore ad alzarsi è Blaz Mesicek, guardia-ala slovena classe 1997 di grande talento. 22 anni ancora da compiere, di Lubiana, Mesicek è tornato in Italia nel corso di questa stagione dopo un biennio positivo vissuto a Brindisi tra il 2016 e il 2018. Quest’anno lo aveva iniziato in patria, all’Union Olimpija, formazione della capitale con alle spalle una storia cestistica molto importante. Insieme alla squadra della sua città natale l’esterno ha disputato anche la Champions League, competizione in cui ha fatto registrare 6.4 punti di media, prima di trasferirsi a Pistoia per cercare di raggiungere la salvezza. Negli ultimi tempi, dopo aver partecipato a un Europeo U20, è entrato stabilmente nel giro della Nazionale maggiore, con cui Mesicek ha disputato le recenti qualificazioni ai Mondiali di Cina 2019. Per lui, finora, sono 8 le gare giocate con la maglia della OriOra, di cui 3 da titolare. Minuti alla mano, circa 23’ a partita, è il sesto uomo della squadra. Minuti in cui lo sloveno sfiora la doppia cifra di media (9.4 punti). Un altro giocatore ad avere tanti minuti è Andrea Crosariol, arrivato anche lui a stagione in corso per il rush finale. Dal suo arrivo, o meglio, dal suo ritorno a Pistoia, è partito titolare in quattro delle otto partite finora giocate. Crosariol, centro di 212 centimetri classe 1984 (il più anziano del gruppo), vanta quasi 2000 punti in 341 presenze in LBA, a cui si aggiungono oltre 1200 rimbalzi. Lo scorso anno ha vestito i colori di Cantù, partendo spesso in quintetto. Nell’allora Red October Cantù ha disputato 24 incontri a 8 punti e 3.8 rimbalzi di media, in 22’ a partita. Con la canotta biancorossa della OriOra gioca 20’ ad incontro, facendo registrare quasi 5 punti e 4 rimbalzi di media. A chiudere le rotazioni di coach Moretti ci sono i giovani Riccardo Bolpin e Gianluca Della Rosa, rispettivamente del ’97 e del ’96. Bolpin, esterno scuola Reyer Venezia, gioca in media tra i 16 ed i 17 minuti, realizzando quasi 5 punti a partita con un eccellente 41% dall’arco. Quanto a Della Rosa, playmaker nato e cresciuto cestisticamente a Pistoia, sono poco meno di 12 i minuti a propria disposizione.

I precedenti

Sono undici le sfide disputate tra Pallacanestro Cantù e Pistoia Basket. Bilancio leggermente a favore dei brianzoli, avanti 6 a 5 nei confronti diretti. Diverso, invece, il discorso se spostato sulle partite giocate in terra toscana, dove i locali hanno vinto 4 volte e perso soltanto in una occasione. La prima vittoria al “PalaCarrara” da parte di Cantù, dopo quattro ko consecutivi, è arrivata nella passata stagione. Un tabù sfatato con una convincente vittoria per 93 a 82. Nella stagione corrente la S.Bernardo ha già battuto Pistoia, in occasione della gara di andata, disputata al “PalaDesio” il 30 dicembre scorso e terminata 100 a 79 a favore della formazione canturina. In quel match fu assoluto protagonista Davon Jefferson, autore della sua miglior performance in LBA, con 25 punti, 11 rimbalzi, 7 assist e 4 stoppate a referto, per un totale di
45 di valutazione individuale. Menzione particolare anche per Gerry Blakes, decisivo all’andata con 21 punti e 8 assist.

Seguici sui nostri canali