Pallacanestro Cantù domani in campo a Trieste

Inizia domani il tour de force dei canturini.

Pallacanestro Cantù domani in campo a Trieste
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Inizia domani a Trieste - meta da sempre rigonfia di storia e prestigio nel panorama cestistico italiano - il tour de force natalizio della S.Bernardo-Cinelandia, chiamata a compiere un triplice sforzo nel giro di una sola settimana. Saranno infatti ben tre le avversarie che Cantù dovrà affrontare nei prossimi otto giorni: Trieste è appunto la prima, poi Pesaro il 26 dicembre e Brescia il 29 a chiudere l’anno solare. Un finale di 2019 a dir poco scoppiettante per la formazione allenata da coach Cesare Pancotto che per dipiù dovrà disputare ben due trasferte consecutive in soli quattro giorni, salvo poi chiudere in casa a mezzogiorno con il “lunch match” contro la Leonessa dell’ex capitano canturino Awudu Abass.

Qui Trieste

Tra le squadre rivelazione della passata stagione, Trieste - nota da poco anche come Allianz per motivi di sponsorizzazione - sta invece faticando in questa prima parte di campionato, cogliendo tre sole vittorie in LBA in dodici partite giocate. Il conto delle sconfitte, sei nelle ultime sette giornate, è salito a nove dopo quella arrivata lo scorso weekend sul campo della Reggiana. Nell’ultimo turno, la compagine giuliana è uscita sconfitta dal “PalaBigi” con un amaro 87 a 86 finale, non riuscendo a espugnare Reggio Emilia davvero per un soffio, nonostante ben cinque giocatori triestini in doppia cifra e il momentaneo +9 del 30’ a proprio favore. Tuttavia, l’Allianz, guidata in panchina da coach Eugenio Dalmasson (in biancorosso dal lontano 2010), è avversaria tosta e che, in casa, può competere contro qualsiasi formazione del campionato, nessuna esclusa, Virtus Bologna compresa. Anche la capolista Segafredo, infatti, ha sudato sette camicie contro gli uomini di coach Dalmasson, uscendo vittoriosa il mese scorso dal “PalaRubini-Allianz Dome” solamente dopo un tempo supplementare. Trieste in campo si nutre dell’energia contagiosa del suo carismatico e passionale pubblico, da sempre molto vicino alla squadra: un nemico in più domani per capitan Andrea La Torre e compagni.

Qui Cantù

La S.Bernardo-Cinelandia si accinge ad affrontare Trieste con il morale altissimo dopo il doppio successo casalingo contro Varese prima e Treviso poi, che ha visto protagonisti Jeremiah Wilson e Andrea Pecchia nel derby e, contro la De’Longhi, Wes Clark, MVP indiscusso con 24 punti finali e autore di quasi tutti i canestri decisivi che hanno permesso a Cantù di rimontare ben diciannove lunghezze di svantaggio. Proprio Clark, però, non sarà al top della forma per la sfida di domani sera (palla a due alle ore 19:00), a causa di un fastidio alla schiena che non gli ha consentito di allenarsi a pieno regime, dovendo svolgere un lavoro differenziato in più frangenti nell’arco della settimana. Grande attesa, inoltre, per la seconda partita in maglia S.Bernardo-Cinelandia di Joe Ragland, il quale ha avuto modo di mettere qualche allenamento in più nelle gambe dopo il debutto lampo dello scorso weekend contro Treviso, partita che aveva comunque affrontato con grande esperienza nonostante le poche sedute in palestra con i nuovi compagni.

Il quintetto avversario

Nelle ultime sei partite di campionato, il ruolo di playmaker titolare è andato al rookie americano Jon Elmore, classe ’96 nativo di Charleston, nella Virginia Occidentale. 23 anni compiuti ieri, Elmore si è guadagnato il posto in quintetto a discapito dell’argentino Juan
Fernandez, pur non riuscendo a mettere insieme grandi numeri (6.8 punti e 1.9 assist di media in 21’ a partita). È uscito pochi mesi fa dalla Marshall University – college vicino a casa – ed è alla prima esperienza non solo in Europa ma anche nei professionisti. Ha bisogno ancora di tempo per sbocciare. Al suo fianco c’è il connazionale Kodi Justice, una guardia di due metri, classe ’95, proveniente dall’Arizona. Non è un rookie come Elmore, ma quasi. Alle spalle, infatti, ha una sola stagione in cui si è diviso tra Russia e Polonia, vestendo le maglie di Parma Perm e Zielona Gora. Anche lui non sta facendo benissimo, specialmente nel tiro da fuori (solo 32%), quantomeno però segna quasi 10 punti a partita, aggiungendoci due assist abbondanti di media. L’ala piccola titolare è l’ex canturino DeQuan Jones, nato a Stone Mountain, un piccolo paese di seimila anime della Georgia. Classe ’90, Jones ha giocato a Cantù nella stagione 2014-’15, venendo allenato da coach Stefano Sacripanti che lo ha quasi sempre fatto partire titolare, salvo poi nel finale di stagione trovare un po’ meno spazio per via dei pari ruolo Awudu Abass e Metta World Peace. In estate, a quattro anni dall’esperienza brianzola, è tornato in Italia per vestire il biancorosso di Trieste. Sinora in terra giuliana sta facendo benissimo, con oltre 14 punti di media è infatti il “bomber” della squadra. In carriera, Jones – che è senza
dubbio tra i giocatori più spettacolari del campionato – vanta anche 63 presenze in NBA con la maglia degli Orlando Magic, franchigia che nel 2012-’13 lo firmò come rookie, schierandolo anche titolare in ben 17 occasioni. L’ala forte di riferimento è il veterano croato Hrvoje Peric, 34 anni, alla seconda stagione a Trieste dopo cinque passate alla Reyer Venezia, di cui era il leader. Questa è per lui la nona stagione in LBA, lega in cui il conto delle presenze è salito a 268 e i punti a oltre 3000. A differenza dello scorso anno, però, che aveva chiuso la stagione con 12 punti e 5 rimbalzi a partita (e il 35.5% da tre), in questo avvio di campionato sta faticando molto non solo nel tiro da fuori (18.8%), bensì
anche nella produzione dei punti (9.5), così come a rimbalzo (3.7). Il “cinque” titolare è Akil Mitchell, 27enne americano di Charlotte naturalizzato panamense. Alla sesta esperienza nei professionisti dopo un paio di stagioni in G-League, altre due in Francia e una in Nuova Zelanda, Mitchell sta sinora facendo molto bene al suo primo anno in Italia, dove è attualmente terzo in tutto il campionato per rimbalzi catturati (7.8 di media), alle spalle solo di Jeremy Simmons (10) e dell’ex biancoblù Davon Jefferson (8.1).

La panchina avversaria

Chi, dalla panchina, ha più spazio a disposizione è sicuramente il play sudamericano Juan Fernandez, 29 anni. In campo, in virtù della cittadinanza acquisita, “El Lobito” gioca come italiano a tutti gli effetti. In passato ha vestito anche le maglie di Sassari e Brescia, prima
di fermarsi stabilmente a Trieste, dove gioca ormai da tre stagioni. In 22’ di impiego produce quasi 8 punti e quasi 4 assist di media, dando alla squadra un apporto più consistente rispetto a quello di Elmore. Il cambio della guardia titolare, Justice, è l’eterno Daniele Cavaliero. Idolo e orgoglio dei tifosi triestini, Cavaliero è prossimo, a gennaio, a compiere 36 anni. Nell’aprile del 2017 aveva rescisso l’allora contratto che lo legava con Varese, di cui era il capitano, per fare ritorno a Trieste dove mancava dal lontano 2004. A Trieste ha iniziato la sua carriera, da giovanissimo, e tredici anni dopo ci è tornato per chiuderla. È alla ventesima stagione in Serie A, dove è uno dei pochi a poter vantare 583
presenze. Ha superato da poco il traguardo dei 3600 punti realizzati, così come da poco ha staccato anche i 1000 assist in LBA. Nonostante la carta d’identità sia piuttosto pesante, Cavaliero gioca in media una ventina di minuti, spazio in cui ripaga coach Dalmasson con 6.3 punti e 2.3 assist. È poi il turno del lettone Arturs Strautins, giocatore estremamente versatile. In carriera, infatti, il classe ’98 ha fatto la guardia, l’ala piccola e persino l’ala forte. Tuttavia, è principalmente un “tre”. Ha fisico e centimetri, però, per battagliare nel pitturato anche con i lunghi avversari. Nonostante i soli 21 anni, alle spalle ha già sei stagioni nel massimo campionato italiano e quasi 100 presenze. Quest’anno, a differenza dell’annata precedente, non sta riuscendo a incidere granché: i minuti a disposizione sono solo 13’ a partita e da oltre l’arco realizza con un misero 31%, contro il quasi 38% della stagione 2018-’19. Il cambio di Mitchell è il centro di Washington, classe ’91, Derek Cooke. Anche lui è al debutto in Italia, dopo tre stagioni in G-League, una breve esperienza in Grecia e una invece più consistente in Australia, ai Perth Wildcats. In 17’ sul parquet si fa valere con 5.7 punti e 5.9 rimbalzi di media. A chiudere le rotazioni, infine, ci sono Matteo Da Ros e Andrea Coronica. Il primo è un’ala grande di 30 anni, a Trieste dal 2016 e molto amato dal pubblico; mentre il secondo, triestino doc, è un esterno di 26 anni, capitano dell’Allianz. Se Coronica ha poco spazio (meno di 10’ di media in sole cinque apparizioni in campo su dodici presenze a referto totali), diverso è invece il discorso per Da Ros, il quale calca il parquet per 19’ a partita, nei quali produce 5.3
punti e 2.9 rimbalzi di media.

I precedenti

Dopo il fallimento nel 2004 e la rifondazione della Pallacanestro Trieste, sono solo due i precedenti tra Cantù e la compagine giuliana, entrambi peraltro a favore dalla squadra di coach Dalmasson che, la scorsa stagione, ha vinto agevolmente sia la gara di andata sia quella del girone di ritorno.

Info generali

S.Bernardo-Cinelandia Cantù e Allianz Pallacanestro Trieste si sfidano domani sera al “PalaRubini-Allianz Dome” di via Flavia alle ore 19:00. Ad arbitrare l’incontro saranno i signori Carmelo Lo Guzzo, Gianluca Sardella e Sergio Noce. Il match sarà trasmesso in diretta su Eurosport Player, radiocronaca su Radio Cantù 89.600 FM, streaming su radiocantu.com.

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