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Pallacanestro Cantù domenica al PalaDesio l'esordio stagionale

Si gioca alle 20.45.

Pallacanestro Cantù domenica al PalaDesio l'esordio stagionale
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Sarà il match tra Acqua S.Bernardo e Carpegna Prosciutto, prossime avversarie in campionato domenica 4 ottobre, a chiudere il posticipo del secondo turno di Serie A UnipolSai, in campo al PalaDesio alle 20. 45. La gara, trasmessa anche in chiaro su Rai Sport, segnerà l’esordio stagionale di Cantù davanti al proprio pubblico, per il primo impegno casalingo in LBA dopo le sfide di Supercoppa.

Pallacanestro Cantù domenica al PalaDesio l'esordio stagionale

L’ultimo precedente di regular season disputato dai biancoblù in casa risale addirittura al 2 febbraio 2020, quando a Desio arrivarono i campioni d’Italia in carica della Reyer Venezia. Quell’occasione decretò l’ascesa nel mondo dei grandi di Gabriele Procida che, a 17 anni, realizzò i suoi primi punti in Serie A. Domenica scorsa alla Segafredo Arena, invece, un altro prestigioso traguardo per il classe 2002, ossia il debutto da titolare nel massimo livello nazionale, un raggiungimento di un obiettivo da condividere sicuramente con Pallacanestro Cantù e coach Cesare Pancotto, che al talento comasco ha concesso ben 24’, impiego maggiore del trio americano Smith-Johnson-Woodard (21’ a testa) e secondo solo a quello di Andrea Pecchia (27’). Cantù e Pesaro si avvicinano al match dopo aver vissuto due weekend e due esordi in campionato piuttosto differenti: se la compagine allenata da Pancotto ha infatti dovuto fare subito i conti con una delle principali favorite al titolo, la Virtus Bologna, sudando sette camicie per restare il più possibile in partita; la squadra di Jasmin Repesa (due volte campione d’Italia rispettivamente con Fortitudo Bologna e Olimpia Milano), invece, se l’è giocata sino in fondo contro la Dinamo Sassari di coach Gianmarco Pozzecco, chiudendo avanti nel risultato sia al termine del primo periodo (26-18) sia all’intervallo (42- 40), vedendo sfumare la vittoria solo nel quarto e ultimo periodo, dopo aver chiuso in parità 69 a 69 la
terza frazione di gioco. Da segnalare la performance del talentuoso Justin Robinson che, alla Vitrifrigo Arena di Pesaro, ha totalizzato 15 punti (3/6 da tre) e 5 assist al debutto.

Il roster avversario

Con un coach di alto profilo come Repesa, Pesaro ha deciso di alzare l’asticella delle proprie ambizioni, allestendo una formazione decisamente più esperta e più competitiva, se paragonata a quelle delle ultime stagioni. Quest’anno, pertanto, la Carpegna Prosciutti ha scelto di affidare le chiavi del gioco al già citato Robinson, play tascabile che, di poco, supera il metro e settanta. Americano di Kingston, New York, Robinson è stato lanciato in Europa da una vecchia conoscenza biancoblù, coach Evgeny Pashutin, il quale, prima di approdare in Brianza, aveva allenato il regista statunitense in quel di Saratov, nella stagione 2017-’18. Venticinque anni, Robinson è reduce da un biennio molto positivo con i colori dell’Elan Chalon, compagine del massimo campionato francese. Al suo fianco, nello spot di guardia
titolare, spicca Frantz Massenat, tiratore americano con cittadinanza haitiana che tanto bene ha fatto lo scorso anno ad Andorra, con cui ha disputato la Liga ACB e l’EuroCup, giungendo sino alle Top 16 della competizione. 28 anni, sul curriculum di Massenat figurano ben cinque stagioni in Germania, dove con Oldenburg ha preso parte anche, per due anni, alla Basketball Champions League. Identikit esperto quindi, sul quale Repesa punta per personalità e doti tecniche. Nonostante l’età molto avanzata, il “tre” titolare dovrebbe essere il veterano Carlos Delfino, 38 anni. Inattivo tra il 2014 e il 2017 e di nuovo fermo la scorsa stagione, l’ala sudamericana non ha affatto perso la mano, dimostrando in Supercoppa di avere ancora tante motivazioni e tante cartucce da sparare. Con alle spalle più di 500 partite in NBA, dove vanta oltre 4100 punti realizzati, Delfino è un’icona del basket argentino. Con la Nazionale “albiceleste” ha vinto, nel 2004, una storica medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene (in finale contro l’Italia), dando il via all’inizio di un’epopea che ha portato alla nascita della leggendaria “Generacion Dorada” e di un altro grande risultato, il bronzo nel 2008 alle Olimpiadi di Pechino. L’ala forte è Marko Filipovity, ungherese classe ’96, membro della Nazionale magiara. È il classico “quattro” moderno, forte in penetrazione e a rimbalzo ma anche affidabile dalla linea dei tre punti. Una curiosità: il padre, anch’egli cestista, fu
allenato da Repesa. Nello spot di pivot titolare figura un altro giocatore di esperienza, Tyler Cain, 32enne del Minnesota. È alla quinta stagione in Italia, la quarta consecutiva: un anno in A2, a Forlì (2013-’14); poi tre stagioni in LBA con le maglie di Varese, dal 2017 al 2019, e Brescia, sua ultima squadra prima di
approdare in riva all’Adriatico. Dalla panchina, invece, risalta il profilo di Ariel Filloy, combo guard italoargentina con all’attivo dieci stagioni in massima serie, questa la numero undici, dopo aver vinto da protagonista lo scudetto con Venezia nel 2017. Nel palmarès dell’esterno oriundo di 33 anni spiccano anche una Coppa Italia, vinta lo scorso febbraio sempre con la Reyer; e una EuroChallenge, conquistata nel 2014 con la Reggiana. Sesto uomo di lusso quindi, che dalla panchina può “spaccare” la partita con triple inaspettate, spesso anche da posizioni proibitive. Tiratore di striscia, molto pericoloso se in fiducia. Con la maglia azzurra della Nazionale ha partecipato a un Europeo e a un Mondiale, rispettivamente nel 2017 e nel 2019. Quella di Pesaro è la sua sesta canotta in Serie A, dopo i trascorsi a Milano, Pistoia, Avellino e, appunto, Reggio Emilia e Venezia. In campo ha un ruolo piuttosto simile anche Matteo Tambone, classe ’94, reduce da un triennio a Varese sempre in crescendo. Scuola Virtus Roma, Tambone è un altro elemento che dalla panchina garantisce a Repesa minuti di sostanza, senza trascurare qualità
e intensità. Giocatore imprevedibile, anche lui come Filloy può colpire da fuori con pericolosità e precisione. Gli altri elementi di rotazione sono Henri Drell e Simone Zanotti. Il primo è un’ala piccola del 2000, forse un po’ acerbo ma con notevoli margini di miglioramento e sul quale, da diverso tempo, c’è l’interesse di alcune franchigie NBA, attratte dal nazionale estone dopo che quest’ultimo si era dichiarato al Draft. Il secondo, invece, lungo piemontese di 27 anni, rappresenta una valida alternativa sotto canestro, più sicuro e più affidabile in seguito alla gestione della squadra da parte di coach Matteo Bonicciolli, che lo aveva lanciato in quintetto sul finire della stagione 2018-’19. Chiude il roster Beniamino Basso, centro del 2001, che in Next Gen Cup aveva attirato su di sé molte attenzioni, frutto di performance davvero convincenti.

Precedenti

Sono ben 121 i confronti tra Cantù e Pesaro: il bilancio delle vittorie pende a favore dell’Acqua S.Bernardo, in vantaggio con 67 successi contro i 54 dei marchigiani. Tra le mura amiche, i biancoblù hanno vinto 40 delle 60 partite disputate.

Info generali

Il match di domenica sarà trasmesso in chiaro su Rai Sport HD e su Eurosport Player, piattaforma a pagamento. Diretta radiofonica su Radio Cantù 89.6 FM e streaming su radiocantu.com. Ad arbitrare l’incontro saranno i signori Alessandro Vicino, Guido Giovannetti e Alessandro Nicolini.

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