Pallacanestro Cantù sconfitta a Brindisi

Coach Pashutin: "Abbiamo affidato il nostro gioco più al talento individuale che al lavoro di squadra".

Pallacanestro Cantù sconfitta a Brindisi
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Pallacanestro Cantù sconfitta dopo tre vittorie consecutive.

Trasferta a Brindisi

Si ferma a quota tre vittorie consecutive la striscia positiva della Red October Cantù. La formazione di coach Evgeny Pashutin, dopo 6 punti nelle prime quattro giornate di campionato, esce sconfitta 76 a 59 dal “PalaPentassuglia” di Brindisi al termine di un quinto turno di LBA semplicemente da resettare. Dopo una brutta partenza nel primo quarto, la Red October prova a reagire, accorciando le distanze fino al -10 dell’intervallo ma, nel secondo tempo, ad avere più energie e – soprattutto – ad avere più idee è la Happy Casa di coach Frank Vitucci, guidata in attacco dal talento di Clark. Il rookie americano chiude con 24 punti, risultando al termine il top scorer del match. A Cantù non basta la doppia doppia di Jefferson, a referto con 23 punti e 10 rimbalzi, per 30 di valutazione.

Il tabellino

HAPPY CASA BRINDISI-RED OCTOBER CANTÙ 76-59
(22-5, 19-28; 23-10, 12-16)
BRINDISI: Banks 13, Rush 11, Gaffney 2, Zanelli 2, Orlandino n.e., Moraschini 7, Clark 24, Cazzolato,
Wojciechowski 3, Chappell 6, Taddeo n.e., Brown 8. All. Vitucci
CANTÙ: Gaines 13, Mitchell 10, Blakes 4, Udanoh 5, Baparapè n.e., Parrillo n.e., Davis 2, Tassone 2,
Pappalardo n.e., Quaglia, Jefferson 23, Tavernari. All. Pashutin
Arbitri: Lanzarini, Borgo e Giovannetti.

Il commento di coach Pashutin

«Non eravamo pronti a livello mentale. Ci siamo preparati una settimana per impostare la partita come avevo detto in fase di preparazione: ovvero con una mentalità forte, condividendo il pallone in attacco e limitando Clark, ma non siamo riusciti a fare nulla di questo. Abbiamo fatto sette possessi in puro stile “run e gun”, corri e tira, una cosa che non avevamo mai fatto prima nell’arco della stagione. Questo è stato un po’ come tornare alla nostra preseason, dove ci affidavamo più al talento individuale che al lavoro di squadra. Un’altra cosa che non abbiamo fatto è stata quella di controllare il ritmo della gara, cosa che invece siamo riusciti a fare bene nelle partite precedenti. Non avendo il controllo del ritmo, ci siamo dunque adattati al gioco molto veloce di Brindisi. Questo ha favorito sicuramente di più gli avversari che hanno schierato quintetti piccoli, mettendoci in difficoltà. Poi, abbiamo provato a mettere della fisicità nel secondo, nel terzo e nel quarto periodo ma il 22 a 5 dei primi dieci minuti aveva indirizzato la partita. E su un campo come questo non è facile recuperare uno svantaggio del genere».

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