Pallacanestro Cantù sconfitta (con onore) da Milano

Coach Pancotto: "Il torneo è stato molto utile".

Pallacanestro Cantù sconfitta (con onore) da Milano
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Pallacanestro Cantù sconfitta al Memorial Giani.

Contro l'Olimpia Milano

Pur senza due pedine importanti come gli esterni Collins e Clark, entrambi fuori per infortunio, l’Acqua S.Bernardo di coach Pancotto riesce ugualmente a onorare la finale per il 1°/2° posto del Memorial Giani, tenendo testa alla più quotata Milano nonostante le rotazioni limitate e i tanti giovani in panchina. A Castelletto sopra Ticino, a imporsi è l’Olimpia, guidata magistralmente in regia da Sergio Rodriguez che, dalla panchina, mette a referto 14 punti, top scorer del match. Tra le fila canturine spicca Procida, unico in doppia cifra con 11 punti.

Il tabellino

A|X Armani Exchange Milano-Acqua S.Bernardo Cantù 66-54
(21-14, 16-11; 15-18, 14-11)
Milano: Gravaghi, Mack 11, Micov 6, Dulkys 3, Moraschini 11, White 6, S.Rodriguez 14, Shashkov 3, Tarczewski 8, Bramati, Cinciarini 4, Burns. All. Messina
Cantù: Di Giuliomaria, Creek 8, Ziviani n.e., Procida 11, La Torre 6, Hayes 5, Wilson 5, Burnell 6, Baparapè n.e., Simioni 6, Y.Rodriguez 3, Pecchia 4. All. Pancotto.

Il commento del coach

Queste le parole di Pancotto a fine gara: "Il torneo è stato importante per vari aspetti – ha spiegato coach Pancotto al termine della gara con i meneghini - Ci siamo saputi adattare sia nella prima partita contro una squadra di A2, sia nella seconda partita con una squadra di EuroLega, riuscendo a mantenere
inalterata la nostra personalità, la voglia di non arrenderci, la voglia di creare tante situazioni e la nostra intensità di gioco. La costante positiva è stata la difesa, così come i rimbalzi. Nella prima partita bene al tiro, nella seconda ovviamente ci sono state delle difficoltà oggettive. Ma una risposta positiva c’è stata ugualmente, considerando che in campo ci mancavano sia Corban Collins che Wes Clark, ovvero il nostro centrocampo, per usare il gergo calcistico. Diversi giocatori, dunque, hanno dovuto reinventarsi in ruoli mai provati prima d’ora e che, forse, non proveranno altre volte. Ma avevamo delle necessità a cui dovevamo far fronte. È stata l’occasione di sperimentare cose nuove, il torneo ci è stato sicuramente molto utile".

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