La storia

Quando un chilo in meno ti fa vincere l’argento agli Italiani: l'impresa di Lorenzo Longhi

"Questa medaglia la dedico a mio papà, a mia mamma, ai miei allenatori e ai ragazzi con cui mi alleno in palestra"

Quando un chilo in meno ti fa vincere l’argento agli Italiani: l'impresa di Lorenzo Longhi
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È nata un’altra stella, sportivamente parlando, a Capiago Intimiano: si chiama Lorenzo Longhi, 14 anni, e due settimane fa si è laureato vicecampione italiano di judo nella categoria Esordienti B A1.

L'intervista

Un risultato straordinario che proietta il giovane atleta ai piani alti del judo azzurro, nonostante il rapporto con questa disciplina sia nato quasi per caso:

«Lorenzo ha iniziato a fare judo a quattro anni - racconta la mamma, Debora Cartolano - Inizialmente però voleva fare karate, solo che per quella disciplina si può iniziare solo dai sei anni in su, mentre per il judo è indicato iniziare proprio a quattro anni, così ci siamo iscritti a Montorfano, alla Tokyo 64. Ora Lorenzo fa cinque allenamenti a settimana, due a Montorfano e tre alla palestra della Guardia di Finanza di Camerlata».

Un percorso che lo ha portato ad eccellere nella disciplina e nella sua categoria già a quest’età:

«Non era la prima volta che partecipavo a una competizione di livello nazionale - prende parola proprio Lorenzo - Lo scorso anno avevo fatto i campionati di A2 avevo fatto terzo posto, mentre il 9 dicembre, a Ostia, ho partecipato da primo anno nella categoria degli Esordienti B e non era andata benissimo: ero arrivato intorno alla decima posizione perdendo due gare. Ora però sono al secondo anno, che è anche l’ultimo, nella categoria e a Jesolo le cose sono andate decisamente meglio».

Un fine settimana da incorniciare quello di sabato 8 e domenica 9 giugno al palazzetto del Turismo. Un fine settimana che ha portato Lorenzo a giocarsi le sue carte per diventare campione italiano di categoria:

«Ho fatto cinque incontri in totale - ha raccontato il giovane - Ho vinto i primi quattro e ho perso in finale purtroppo. Non me l'aspettavo di arrivare fino in fondo, anche perché guardando il ranking ero 12esimo in classifica, quindi c’erano potenzialmente oltre 10 ragazzi più favoriti di me. Quello che mi ha dato la carica è stato vedere che il primo classificato ha fatto un errore e ha perso l'incontro».

Da lì la spinta per battere tutti gli avversari che si presentavano sul suo percorso, per lo meno fino alla finale:

«La sensazione di mettermi la medaglia d’argento al collo è stata bellissima - ha continuato Lorenzo - Però ancor prima della finale, sapendo che sarei andato sicuramente a medaglia, ero già felicissimo. Poi, chiaramente, ero dispiaciuto di aver perso proprio la finale: ero arrivato a un passo dalla vittoria e quindi non potevo non pensarci».

Rimane, però, la bellissima impresa che per un dettaglio poteva anche non concretizzarsi. Infatti, il giorno prima della consueta pesatura, Lorenzo aveva un chilo in eccesso e lo ha dovuto smaltire con un allenamento a base di fatica e parecchio sudore, mettendosi addosso quante più magliette, maglie termiche, felpe e kimono.

«Questa medaglia la dedico a mio papà, a mia mamma, ai miei allenatori (Enzo Tau e Luca Guerrazzi, ndr) e ai ragazzi con cui mi alleno in palestra. Ora l’obiettivo è di conquistare un’altra medaglia l’anno prossimo così da poter diventare anche cintura nera».

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