Serie A2

Cantù verso la trasferta di Torino, Sacchetti: "È una città che ho nel cuore. Loro sono una squadra compatta"

"Torino ha dimostrato di avere una compattezza importante. Franco Ciani sta facendo un bel lavoro: sarà un bellissimo banco di prova. Noi dovremo approcciare la partita in un modo diverso"

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La Pallacanestro Cantù si prepara al prossimo incontro, quello di domenica 11 dicembre a Torino contro la Reale Mutua. Palla a due alle 17.

Un match che non sarà affatto semplice per coach Meo Sacchetti e i suoi, soprattutto dopo la prestazione deludente di mercoledì sera al PalaDesio contro l'ultima in classifica, la Stella Azzurra Roma. Una vittoria arrivata all'over time dopo aver rischiato anche di perderla. Ma il prossimo match avrà anche un ritorno al passato per il coach canturino che a Torino ci ha lasciato il cuore e lo ha ribadito anche alla conferenza stampa di oggi.

Il video della conferenza stampa

Cantù verso la trasferta di Torino, Sacchetti: "È una città che ho nel cuore. Loro sono una squadra compatta"

"Torino rappresenta tante cose per me - ha esordito Sacchetti - Ho conosciuto mia moglie a Torino, i miei figli sono nati a Torino, io ho giocato dopo Asti e Bologna a Torino e ho fatto anche il vice allenatore e l'allenatore. A Torino ho fatto anche l'esordio in Nazionale. È una cosa importante per me. Non me ne vogliano i tifosi canturini, ma Torino e Varese, per ora, sono le città che ho avuto nel cuore come giocatore. Sono state le squadre più importanti".

E la Reale Mutua, parlando in generale, è ancora una squadra "importante", per lo meno all'interno dello scenario del girone Verde di Serie A2: quinta appena dietro a Treviglio e l'Urania Milano, è stata l'unica in grado di battere Vanoli Cremona.

"Ha dimostrato di avere una compattezza importante. Franco Ciani sta facendo un bel lavoro: mi sembra una squadra quadrata che non dipende solo dai giocatori stranieri, ma che ha avuto moltissimo dai giocatori italiani. Perciò davanti a tutti c'è Cremona, poi noi e dietro Treviglio e Torino che sono quelle che hanno fatto più delle altre. Domenica sarà un bellissimo banco di prova. E vediamo come arriviamo a giocare fuori casa dopo una prestazione in casa che sicuramente non è stata di livello. Dovremo e spero che sia chiaro nella mente dei miei giocatori".

L'approccio. Se ne è parlato tanto durante questa prima parte di stagione per Cantù e mercoledì sera è stata la prova provata che non è un problema risolto, anzi. La prima in classifica a pari merito, Cantù, non può permettersi di rischiare di perdere in casa contro l'ultima della classe, anche se Roma merita più punti rispetto allo 0 che ora la relega a fanalino di coda.

"Ormai siamo arrivati alla dodicesima giornata. Abbiamo fatto fatica all'inizio e abbiamo fatto degli step per andare avanti in classifica, crescere in tante cose come squadra, e mi ha dato fastidio questo atteggiamento - commenta un po' deluso Sacchetti - Non è l'atteggiamento di una squadra. Capisco che si possa pensare a una partita soffice, ma poi quando si arriva a giocarla si deve giocare bene e la si deve decidere giocando 5 o 10 minuti importanti. Questo non è successo, abbiamo rischiato più di perderla che di vincerla e una squadra come la nostra non può concedere certe cose. Volevo vedere più trasporto, più coinvolgimento, più sorrisi, poco alla volta ci stiamo riuscendo, ma vorrei continuare".

E lo stesso coach si assume le sue responsabilità.

"Io non sono riuscito a trasmettere quello che sentivo ai miei giocatori. L'allenatore è parte importante sia della vittoria che della sconfitta. Questa è stata una vittoria, però non è sicuramente quello che ci si aspettava. Colpa mia, dovevo restringere un po' le rotazioni".

E ora è tempo di riscattarsi per non perdere il ritmo e per cercare di mantenere la striscia di vittorie fino alla pausa invernale. Dopo Torino mancano ancora due gare, contro la JuVi Cremona e contro l'Urania Milano.

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