STORIE SOTTO L'OMBRELLONE

Uc Figinese 30 anni da presidente per Giuseppe Bellotti

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2020 sulle pagine del nostro settimanale. Una piacevole lettura sotto l'ombrellone.

Uc Figinese 30 anni da presidente per Giuseppe Bellotti
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Trent’anni da presidente di una società sportiva sono molti, sicuramente un traguardo lodevole. Lo sa bene Giuseppe Bellotti, a capo dell’Uc Figinese dal 1990. In tutto questo tempo, dall’alto del suo ruolo, Bellotti ha sicuramente visto passare tanta acqua sotto ai ponti: cambiamenti, gioie e dolori. Una cosa non è mai cambiata: la sua passione.

Uc Figinese 30 anni da presidente per Giuseppe Bellotti

Bellotti, classe 1948, ha sempre avuto uno stretto legame con il mondo del ciclismo: da ragazzino era appassionato al mondo delle due ruote e seguiva le radiocronache delle tappe del Giro d’Italia: «Non mi sono mancate le occasioni di vedere i grandi del passato come la kermesse che si svolgeva a Cabiate. Nel ‘59 ho visto sfrecciare nomi del calibro di Coppi e Baldini, che è stato per anni il mio corridore preferito, ma anche Anquetil e altri campioni. Da quel momento la passione è sempre aumentata». Praticare questo sport era quindi quasi scontato: dal ‘65 al ‘68 ha indossato la maglia della Sc Marianese, ottenendo moltissime soddisfazioni. E poi si è avvicinato all’Uc Figinese: «Sono legato alla società sin dal primo giorno, proprio da quando è nata nell’ottobre 1980, spinto da amici del luogo con cui da giovane correvamo assieme». Ma era anche una questione di cuore: la moglie è di Figino Serenza e la sua ditta si trovava sul posto, fattori che hanno reso tutto più «in discesa». Un uomo saldo e con grandi valori, che ha sempre cercato di trasmettere ai ragazzi che si avvicinavano al ciclismo: «Sono gli stessi principi che seguo nella quotidianità. Consiglio da sempre ai giovani che non bisogna prendere scorciatoie per trovare a tutti costi la vittoria o altri risultati perché anche nello sport come nella vita servono sacrifici. Da presidente, inoltre, devo occuparmi del coordinamento della vita della società, dell’organizzazione delle gare, del contatto dei vari canali, oltre all’interesse per il comportamento e l’impegno degli atleti senza mai pressarli di ottenere per forza il risultato».

Ma cosa significano 30 anni da presidente di una società? «Certamente un bel traguardo, figlio però di gioco di squadra e attori protagonisti insieme a me. Devo infatti ringraziare tutti coloro che negli anni si sono succeduti alla formazione del consiglio direttivo, mi hanno sempre dato la loro fiducia, che io ho cercato di contraccambiare. Un ringraziamento doveroso anche alle varie Amministrazioni comunali, alla Polizia comunale, alle aziende del territorio, dei commercianti e artigiani». Insomma, uno per tutti, tutti per uno.

Tra ricordi ed esperienze

Come in ogni lunga storia che si rispetti, momenti belli e brutti si sono accavallati, formando ricordi ed esperienze ineguagliabili. Tra le gioie, ad esempio, Bellotti ricorda la prima maglia di campione provinciale della categoria giovanissimi conquistata proprio a Figino da una loro atleta, Jessica Agnelli. Fonte di orgoglio ed emozione è per lui l’unione di tutti i componenti della macchina che forma l’Uc Figinese: atleti, genitori e rappresentanti che si ritrovano ogni domenica «a divertirsi e ad applaudire a prescindere dal risultato che i ragazzi ottengono». «Ricordo con piacere anche il coinvolgimento nell’organizzazione di manifestazioni. Dal 1981 ad oggi l’Uc Figinese ne ha organizzate almeno centoventi. Tutte andate per il meglio, cosa per niente facile e al giorno d’oggi con il traffico che circola sulle nostre strade». Ma l’emozione più grande è stata un’altra: «Nella stagione 2019 la conquista del 71° giro della provincia con Alessandro Ceci e la maglia di campione provinciale con Riccardo Santamaria». Ma c’è stato spazio anche per qualche «dolore», come quando a metà degli anni ‘90 la società si è ritrovata senza atleti per la categoria giovanile, dove era sempre rivolta l’attenzione più grande. «Momenti simili a quelli che stiamo vivendo ora. Ma poi un ragazzino, Matteo Porro, grazie alle sue vittorie, è riuscito ad avvicinare altri ragazzini tra cui Vincenzo Topputo, i fratelli Filippo e Matteo Bellomo e le due sorelle Jessica e Chiara Agnelli, che hanno conquistato vittorie portando ad un buon livello l’Uc Figinese».

Ma torniamo al presente: quest’anno la formazione è composta da cinque allievi, con l’obiettivo di sempre, «dare il massimo ai nostri ragazzi e poter convincere i ragazzini di età 7 ai 12 anni a vestire i nostri colori. In fondo, il ciclismo e la vita quotidiana si assomigliano: si pedala sempre in salita ma con un buon allenamento in vetta ci si arriva sempre. Fare il presidente di una società come la Figinese mi ha lasciato dei bellissimi ricordi. dandomi modo di conoscere tante persone e trovare molti amici. Certamente comporta sacrifici, quelli famigliari prima di tutto, oltre a mettere a disposizione il tuo tempo libero per gli altri. Ma lo dico sempre... altri l’hanno fatto per me anni fa. Andiamo avanti con il nostro motto: l’avventura continua».

(Giornale di Cantù, 7 marzo 2020)

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