Storie sotto l'albero

Un altro Curcuraci in Nazionale

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Un altro Curcuraci in Nazionale
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Di padre in figlio, passando anche per lo zio. La famiglia Curcuraci continua la tradizione in Nazionale grazie alla convocazione di Filippo Curcuraci, 15 anni, in forza alla scuola di karate Shobu Asd.

A 15 anni già alla World Championship di karate

"Pratico questa disciplina da 12 anni, quasi 13, è una passione che sicuramente mi è stata tramandata in famiglia - ci ha raccontato il giovane, che ha concluso il secondo anno di superiori per diventare parrucchiere - Per me sarà la prima volta in azzurro, è una grande emozione".

Orgoglioso anche papà Angelo Curcuraci, responsabile dello Shobu di Perticato.

"Sarà la sua prima partecipazione ad un campionato del mondo, per lui. L'inizio di un percorso. Qualche consiglio? Impegno, tanto studio e i risultati arriveranno. Sarà sicuramente un'esperienza che gli aprirà un nuovo mondo, indipendentemente dalla classifica. Avrà modo di confrontarsi con un livello di competizione internazionale e in questo modo uscirà dalla sua comfort zone".

L’ufficialità della convocazione per il "World Championship" è arrivata qualche settimana fa, grazie ad un alto punteggio nella classifica dei punti azzurrabili, raccolti grazie a gare e stage vinti in maniera molto brillante.

"Sono arrivato in seconda posizione nella classifica, per questo parteciperò ai campionati nella categoria 15-16 anni. Sono felice di potermi confrontare con ragazzi della mia età che arriveranno da tutto il mondo. Per me già questo è un sogno", continua il giovanissimo atleta.

La manifestazione andrà in scena dal 27 al 30 ottobre, in Veneto, precisamente nel Comune di Caorle.

"Penso di potermela cavare, ma non ho aspettative particolari dal punto di vista del risultato perché non ho mai affrontato un evento del genere. Punto a divertirmi e a confrontarmi con i miei coetanei, vincere o perdere sarà meno importante di questo",

ha voluto sottolineare Filippo, dimostrando grande maturità nonostante la giovane età.

L’esame per conquistare il secondo dan

Ad inizio giugno, a Verdellino, in provincia di Bergamo, insieme ad un nutrito gruppo di atleti Shobu, è riuscito a superare l’esame per conquistare il secondo dan. Una vittoria doppia, arrivata con alle spalle due anni di lockdown, dove per allenarsi non è  stato possibile accedere alle palestre ma ci si è dovuti accontentare di continuare a praticare tra le mura domestiche, facendo a meno del confronto dal vivo con gli altri compagni di avventura. Ora davanti a lui ci sarà un’estate fatta anche di allenamenti, così da farsi trovare pronto per il suo "magic moment" azzurro.

A dargli suggerimenti ci saranno papà Angelo, che nel 2013 ha partecipato al campionato Europeo in Scozia e nel 2017 al campionato del mondo in Irlanda, ma anche lo zio Fabrizio, campione del mondo a Chicago nel 2005 e più volte convocato per i campionati europei. E, a proposito di tradizione. Non che gli altri membri della famiglia siano digiuni da karate e non possano in qualche modo dire la loro sul tema. La mamma di Filippo, Franca Garro, a fine 2021 ha conquistato la cintura nera.

Una tradizione di famiglia

Prima ancora, a dare via alla passione era stato nonno Salvatore, da lì si sono aggiunti gli zii Lina , Filippo, Daniele, Milena , Luca, ma anche le sorelle Chiara e Martina, il cui compagno, Francesco Cogliati è anche istruttore. E ci fermiamo alle cinture nere, altrimenti la lista sarebbe ancora più lunga. Angelo e Fabrizio (che ha una palestra a Carugo dal 2014) ora sono anche arbitri nazionali e internazionali, mentre Franca e le figlie hanno scelto il percorso per diventare presidenti di giuria. Le speranze azzurre sono invece riposte nei colpi di karate di Filippo:

"Penso che la mia famiglia sia orgogliosa di questa convocazione", ammette, lasciando trasparire tutta la sua emozione. Mancano ancora diverse settimane all’appuntamento più atteso, ma senza ombra di dubbio possiamo dire che al suo fianco ci sarà non solo il supporto dei parenti, ma anche quello di tutti gli altri atleti della scuola di karate della frazione, pronti a fare il tifo per vedere sbocciare il suo talento su un palcoscenico da brividi, come quello internazionale. Basta chiudere gli occhi per riuscire a vivere già ora quel sogno: la maglia azzurra, l’inno d’Italia che risuona sugli spalti e gli avversari che arrivano da tutto il mondo. Prima però ci saranno gli allenamenti, il sudore e ancora tante ore da passare in palestra, perché tra gli insegnamenti più grandi che offre il karate c’è quella rigorosa disciplina grazie alle quale è possibile raggiungere traguardi che fino a poco prima sembravano impossibili.

Arianna Sironi