la polemica canturina

Metrangolo autosospeso le minoranze chiedono chiarezza sulla sua posizione

Chiesta anche la convocazione di un Consiglio comunale.

Metrangolo autosospeso le minoranze chiedono chiarezza sulla sua posizione
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I consiglieri di opposizione del Comune di Cantù (gruppi PD-Unire Cantù-Cantù con Noi, Lavori in Corso, Cantù Rugiada e Movimento Cinquestelle) hanno indetto una conferenza stampa nel pomeriggio di oggi, venerdì 15 maggio 2020. Al centro del dibattito l'assessore Antonio Metrangolo, autosospeso ormai da diverse settimane, e la convocazione di un Consiglio comunale aperto con la partecipazione delle Consulte dell'economia e alla presenza di "coloro che possono dare fattivi contribuiti per avviare questa fase delicata".

Metrangolo autosospeso le minoranze chiedono chiarezza sulla sua posizione

Occhi puntati sulla situazione dell’assessore all’Ambiente e al Decoro Urbano, Antonio Metrangolo, autosospeso da oltre un mese. "Il sindaco, più volte sollecitato ad intervenire è rimasto inerte. A questo punto, i consiglieri di opposizione hanno depositato, ieri, una richiesta di convocazione del Consiglio Comunale per discutere sulla mozione che impegna il sindaco a risolvere la questione", hanno spiegato le minoranze. Presentata quindi una mozione.

La vicenda

Come raccontato sulle pagine del Giornale di Cantù, l'assessore Metrangolo, domenica 29 marzo, era stato "pizzicato", in pieno lockdown, presso l’abitazione della consigliera comunale Dedi Pozzoli, in via Volturno, senza una giustificazione plausibile. Questo in violazione del provvedimento che impediva gli spostamenti dalla propria casa, salvo in specifiche circostanze, in ragione dell’emergenza coronavirus.

Dopo l'accaduto le minoranze avevano chiesto le dimissioni a gran voce. "L’assessore Metrangolo ha protocollato la sua autosospensione dall’incarico amministrativo - aveva poi replicato il sindaco, Alice Galbiati - Lasceremo a lui la possibilità di fare chiarezza su quanto successo, come è doveroso. Dopodiché verrà presa la decisione più opportuna".

Le critiche delle minoranze

Vincenzo Latorraca (Pd), ha spiegato: "Si tratta di una situazione di grande imbarazzo per la cittadinanza, non possiamo aspettare che la questione resti in sospeso. Sappiamo che l'assessore ha ammesso di aver violato le disposizioni sugli spostamenti. Sotto il profilo giuridico o l'assessore si dimette, oppure il sindaco revoca le deleghe. Altrimenti le deleghe che detiene non possono essere prese da nessuno. Fino ad oggi c'è stato solo silenzio, la situazione amministrativa però non può più essere tollerata. La maggioranza non è in grado di prendere decisioni. Ecco perché abbiamo rotto gli indugi, chiediamo si intervenga". Qualora il primo cittadino scegliesse di confermare Metrangolo: "Vorremmo sapere le motivazioni. Noi riteniamo che una figura istituzionale come l'assessore, debba dare l'esempio sull'osservanza delle disposizioni prese nell'interesse della tutela della salute pubblica".

Vincenzo Latorraca

Paolo Di Febo (Lavori in corso) ribadisce: "Nessuna motivazione personale, ma era tenuto ad osservare delle norme. Il comportamento più corretto sarebbe stato quello di dimettersi, lasciando poi al sindaco la decisione finale". Sulla stessa lunghezza d'onda, Ruggero Bruni (Movimento 5 Stelle): "Non mettiamo in discussione l'uomo Metrangolo, è una questione politica". Francesco Nava, Cantù Rugiada: "Crediamo che chi ricopre un ruolo, debba rispettare più degli altri queste regole. Può essere difficile, ma chi ha l'onore e l'onore di governare la città deve dare l'assoluto buon esempio. Il silenzio della maggioranza è assordante".

Chiesta la convocazione del Consiglio comunale

In conseguenza dell’avvio della fase 2, le minoranze hanno proposto anche la convocazione di un Consiglio comunale aperto, in presenza delle Consulte dell’economia, della Legalità e delle Associazioni per chiedere che la maggioranza illustri il piano predisposto dalla Giunta per conciliare la tutela della salute con le ragioni dell’economia, del lavoro e del tessuto sociale canturino.

Vincenzo Latorraca: "Il Consiglio comunale è stato tenuto a margine, o comunque in disparte. Rispetto al principio di partecipazione dei cittadini, questa maggiornaza si è dimostrata inerte. Così ha fatto anche coi consiglieri, tanto è vero che le Commissioni hanno funzionato poco. Siamo di fronte all'immobilismo dal punto di vista politico. Vogliamo sapere il piano d'azione predisposto per la ripartenza. Noi abbiamo sempre dimostrato volontà partecipativa, formulando proposte, ma questa comunicazione è stata sempre univoca. Non ci sono mai state aperture, solo risposte istituzionali". Ruggero Bruni, rincara la dose: "Noi come minoranza siamo stati completamente abbandonati, tante risposte non sono mai arrivate". Infine Nava: "Sarebbe doverso indire un Consiglio comunale aperto, siamo i primi a non aver notizie certe dall'Amministrazione. Crediamo in una fase delicata come la ripartenza le notizie dovrebbero essere chiare e condivise da tutti. Dovrebbero esserci anche i rappresentati delle varie categorie che rappresentano la vita socio-culturale-economica della città".

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