La piscina di Muggiò resta chiusa. Il Pd: "L'inefficienza del Comune gode di ottima salute"
La struttura è ormai chiusa da un anno.
Le piscine riaprono in tutta la Lombardia ma la vasca della piscina di Muggiò rimane in secca: uno scandalo lungo un anno.
La piscina di Muggiò resta chiusa
“La fase più acuta dell'epidemia sarà passata ma l’inefficienza del Comune di Como è rimasta e gode di ottima salute. Tutte le piscine lombarde riaprono ma l’impianto di Muggiò rimane chiuso. Così si abbandonano famiglie, ragazzi e società sportive al termine di un lockdown che avrebbe permesso i lavori necessari per riavviare l’impianto. Invece, lo scandalo che dura da quasi un anno continua” così commenta il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo.
“La piscina di Muggiò è un luogo in cui bambini e ragazzi della nostra comunità crescono e si formano praticando sport. Proprio loro hanno dovuto passare gli scorsi tre mesi in casa senza il beneficio dell’attività fisica e di una minima socialità - ricorda il consigliere - due anni fa, per esempio, proprio a Muggiò è stato avviato un campo estivo a costo ridotto per le famiglie che consentiva a bambini e ragazzi di praticare il nuoto e altri sport. Oggi perdiamo un'attività importante per tutta la comunità, un sostegno significativo per le famiglie e un lavoro di formazione che è stato lasciato morire”.
“Molte associazioni che seguivano persone con disabilità e atleti con bisogni speciali facevano poi riferimento a Muggiò. Ora sono senza un luogo dove continuare il proprio lavoro. Non dimentichiamo tutto il personale della piscina che ha perso il lavoro - continua il consigliere - è proprio per queste persone che il Comune avrebbe dovuto impegnarsi con tutte le proprie forze per una riapertura. E invece, nulla è stato fatto”.
“Certamente è un modo originale per uscire dalla chiusura forzata: mentre tutti aprono, noi rimaniamo chiusi. Ancora una volta vediamo una scadenza mancata dall'amministrazione, che prima ha trascurato il rinnovo della vecchia convenzione con la Federnuoto a giugno 2019, poi ha assicurato che la riapertura sarebbe stata a settembre, poi a fine novembre, poi in febbraio, poi quando?" commenta anche Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Partito Democratico.
“Vittima del tergiversare dell’amministrazione è la cittadinanza, grande sconfitta di questa vicenda. Oggi, infatti, chi vorrà allenarsi dovrà farlo spostandosi in lungo e in largo per la provincia con non pochi disagi” ha spiegato il consigliere , che in occasione dell’ultima seduta di consiglio comunale ha proprio chiesto delucidazioni riguardo al progetto avanzato dalla ditta Nessi & Majocchi per la riqualificazione dell’impianto.
“A gennaio tante famiglie di giovani atleti hanno manifestato davanti alla piscina chiusa e vuota per vedersi garantito il diritto all’attività sportiva. Oggi la situazione non solo non è cambiata ma è addirittura peggiorata: attrezzature e strumenti sono stati portati in altri impianti per evitare che venissero danneggiate dall'utilizzo - continua Guarisco che conclude - come al solito, le scelte o “non-scelte” dell’amministrazione comunale comportano un costo enorme per tutti comaschi che si vedono privati dell’ennesimo servizio importantissimo che scompare”.