In 500 per l'ultimo addio al presidente della Guanzatese FOTO
Presente anche l’ex presidente della Figc, Carlo Tavecchio che di lui ha detto: "Era l'emblema del volontariato".

Circa 500 persone si sono riunite stamattina, alle 10, al centro sportivo comunale di Guanzate, per dare l'ultimo saluto ad Angelo Dubini, storico fondatore della società e presidente negli ultimi 11 anni.
In 500 per l'ultimo addio al presidente della Guanzatese

Dopo l'ingresso della salma, portata a spalla da alcuni atleti, don Alessio Bianchi ha dato il via alla funzione. "Sono sicuro che se passassi con il microfono tra i presenti, ciascuno avrebbe un particolare, una parola, una chiamata, una litigata, che rende vivo il ricordo di Angelo in ognuno di noi - ha detto il parroco nell'omelia - È questa riconoscenza che vorrei raccogliere e donare alla famiglia, che tante volte ce lo ha donato, aspettandolo a casa. È sempre stato a disposizione per tutti. Grazie ad Angelo, quindi, ma anche ad Anita e alle sue figlie. È stato servo, si è sempre rimboccato le maniche per mettersi a disposizione di tutti. Ha ricevuto la passione che lo ha caratterizzato dal suo paese, dalla sua terra, dalla sua chiesa, e non ha mai nascosto le radici della sua energia".
Il sindaco: "Mancherà a tutta la comunità"
A fine celebrazione è intervenuto anche il sindaco Cinzia Negretti: "Mancherà a tutta la comunità e a intere generazioni di guanzatesi. Personalmente mi mancherà il suo essere schietto e il suo modo di salutarmi. Gli avevo promesso che sarei stata presente con la fascia tricolore il giorno del 50esimo anniversario della società. Non mi potrà vedere, quindi la indosso oggi. Alla famiglia vanno le condoglianze di tutta l'Amministrazione".








Tavecchio: "Siamo cresciuti insieme"
Infine il saluto di Carlo Tavecchio, suo grande amico, visibilmente commosso: "L'ho incontrato nel '74. Siamo cresciuti insieme, raggiungendo grandi traguardi. Lui è l'emblema del volontariato. Ha speso una vita per il calcio, con tanta disponibiltà, e il paese l'ha seguito. Adesso è tempo di ripartire, e io e te, Angelo, dobbiamo ancora entrare in campo".