Mariano saluta Giovanni Sala. Don Angelo: "Ora ci sarà una montagna dura da scalare"

"Mancano le parole". Così, chiedendo a tutti i presenti di fare un minuto di silenzio, ha iniziato l'omelia don Angelo Zardoni, ricordando Giovanni Sala, 37 anni, giovane marito e papà marianese venuto a mancare dopo una caduta di 150 metri in montagna (QUI I DETTAGLI). Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 1 luglio 2020, alle 16 è andato in scena il funerale nella chiesa di Sant'Alessandro, a Perticato, frazione di Mariano Comense.

Mariano saluta Giovanni Sala

In tanti hanno voluto essere presenti all'ultimo saluto per il 37enne, originario di Meda, trasferitosi poi a Mariano con la moglie Stefania. Piena, in rispetto delle normative anti-Covid, la chiesa della frazione. Decine e decine di persone anche all'esterno, sul sagrato e nelle vicinanze, hanno ascoltato la messa dagli altoparlanti. La viabilità della zona è stata interrotta per il tempo del funerale grazie all'aiuto di Polizia locale e Protezione civile.

Don Angelo: "Ora ci sarà una montagna dura da scalare"

"Mancano le parole e ogni parola, che non sia quella del Signore, risulta offensiva in questo momento - ha spiegato il sacerdote - . Si va in montagna per sentirsi più vicino al cielo, per elevarsi alla vita quotidiana e trovare il contatto con la natura, oppure per distendersi. Chi va in montagna sa che deve fare fatica, noi in questo momento stiamo scalando una montagna ardua, forte, difficile. Qualcuno di noi sta facendo più fatica di altri, in tutti c'è un senso di affanno". E poi: "Una vita spezzata a 37 anni, troppi pochi. Questo dice la logica umana. Non ho risposte a tutto questo. La parola di Dio, timidamente, accenna a un senso dicendo "Giunto in breve alla perfezione". Mi hanno descritto Giovanni come una persona che voleva correre verso le sue tappe. Una vita non si misura nella lunghezza degli anni vissuti, ma nella qualità".