Nuova Giunta Fontana, parlano gli assessori. Locatelli: "Ripartire dalla famiglia, nessuno verrà lasciato indietro"
Le prime parole dei tre nuovi assessori regionali, tra cui la comasca Alessandra Locatelli.
Dopo l'annuncio nella giornata di ieri, venerdì 8 gennaio 2021, da parte del presidente Attilio Fontana, parlano questa mattina per la prima volta i tre nuovi assessori della Giunta di Regione Lombardia: Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare, Alessandra Locatelli, assessore a Famiglia, disabilità e pari opportunità e Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico.
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"Questo è un momento importante per la nostra Giunta e per la nostra Regione perché è il momento della ripartenza - ha esordito il presidente Fontana - Stiamo affrontando questo momento difficile dell'epidemia con la convinzione che con il vaccino riusciremo a sconfiggere il virus. Dobbiamo far fronte anche a tutti i problemi collegati all'epidemia, anche economici. Ho trovato nei nuovi assessori grande entusiasmo e la consapevolezza che con il nostro lavoro potremo far ripartire la Lombardia e il sistema Italia".
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Le prime parole dei nuovi assessori
"Sono molto onorata e orgogliosa di questo incarico - ha sottolineato in collegamento Alessandra Locatelli - Il mio grazie più grande lo voglio dare ai lombardi, un popolo sacrificato come molti altri in questi mesi che ha bisogno di ripartire dalla famiglia, senza lasciare indietro nessuno. Grazie a Matteo Salvini, al presidente Fontana e a chi ha operato prima di me in questo settore. In Lombardia ci sono persone di valore e prima di tutto intendo incontrare il mondo dei volontari che hanno lavorato nelle strutture in questi mesi. Bisogna mettere a punto strategie innovative, ripartire da prospettive nuove, non da dove eravamo un anno fa. Si corre senza lasciare indietro nessuno".
"Grazie al presidente Fontana, al mio partito e a Salvini. Io sono conscio e consapevole della responsabilità che ci viene attribuita e con la stessa responsabilità ho detto sì a questo incarico - ha commentato Guido Guidesi - Qui abbiamo un cocktail tra ingegno dei nostri imprenditori e laboriosità dei nostri operatori. Serve assicurare il sostegno e la salvaguardia del sistema produttivo e dall'altra parte creare strumenti per il rilancio e lo sviluppo economico. Lo faremo ascoltando la giunta, il consiglio regionale, le associazioni di categoria e soprattutto le imprese. Io ritengo che le istituzioni debbano mettersi a disposizione delle imprese, non imporre una strada, noi siamo alleati delle imprese nella strada che si sono posti davanti. L'astio che ho visto a Roma contro le partite Iva qui non esiste e non ci sarà mai".
"Grazie al presidente Fontana che mi ha proposto in modo inaspettato un compito difficile che ho valutato con attenzione, in un momento difficile per tanti e drammatico per alcuni - ha spiegato il nuovo vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti - Ho preso questa responsabilità per mettermi al servizio dei cittadini lombardi. Sono certa che da questa emergenza dobbiamo, vogliamo e possiamo uscire lavorando tutti insieme, con tutti gli operatori sanitari e con il Governo nazionale. Se vince la Lombardia vince il Paese. Approfondirò l'organizzazione, aprirò il confronto con Ats, Asst e Irccs, parlerò con i sindacati delle professioni sanitarie e con i presidi delle facoltà, con il mondo del volontariato e i sindaci del territorio. Tra le priorità c'è quella di rivedere l'organizzazione affinché ci sia maggiore attenzione al territorio che voglio portare avanti con determinazione".
Sul tema, dato che in questi mesi la Lombardia è stata criticata per le problematiche emerse dal suo sistema sanitario, Moratti ha dato ulteriori dettagli.
"C'è la necessità di rivedere la Legge 23, ci sono già dei testi in elaborazione - ha sottolineato l'assessore - E' una priorità mia e del presidente. Una riorganizzazione strutturata è la migliore risposta, non possiamo guardare solo all'emergenza ma alle prospettive, anche nell'ambito delle altre patologie. Penso alle liste d'attesa: la sanità non può esaurirsi nell'ambito Covid ma dare risposte anche alle altre patologie. Il tema è complessivo, non riguarda solo l'aspetto territoriale ma anche ospedaliero. Bisogna trovare il modo per dare il miglior servizio possibile ai cittadini".