Cani da Cosenza a Brogeda, la versione dell'associazione: "Abbiamo fatto tutto secondo le regole"
Parla la presidente della onlus di Cosenza che ha portato i cagnolini al confine per l'adozione.
Dopo quanto reso noto nella giornata di ieri, lunedì 1 febbraio 2021, dalla Polizia di Stato relativamente ad un presunto trasporto irregolare di animali, da Cosenza a Como al confine con la Svizzera, a prendere la parola è l'associazione che ha gestito il viaggio e che si occupa di trovare una casa ai cani randagi.
Cani da Cosenza a Brogeda, la versione dell'associazione
"L'Associazione Salvami è una ONLUS registrata che agisce nel pieno rispetto delle normative vigenti sia in Italia, dove opera, che in Svizzera, dove spesso trova le famiglie adatte all'adozione di un cane o di un gatto. Non solo: il processo di adozione è estremamente rigoroso e inizia con un'attenta analisi dei documenti di pre-affido e di affido che devono essere compilati dagli aspiranti adottanti. Tutti i cani che sono stati adottati finora hanno avuto centinaia di richiedenti, due terzi dei quali non avevano superato la prima fase di selezione - racconta la presidente Dragana Kojic Maltecca- Dopo un attento controllo dei documenti di pre-affido e di affido negli ultimi mesi, i 23 cani hanno trovato una casa. Il ventiquattresimo cane, comunque con il passaporto e con tutti i vaccini regolari, è in realtà il cane del nostro volontario, segretario dell’Associazione. Il cane non aveva il foglio del passaggio di proprietà perché non era destinato all’adozione. Tutti i cani vengono sempre portati in adozione all’età prevista dalla legge e, se si tratta di cuccioli, essi viaggiano insieme alla loro mamma".
"Anche in questo caso i cani sono partiti dalla Calabria con il nostro furgone autorizzato e omologato e con tutti i permessi necessari per affrontare il viaggio, nel pieno rispetto delle norme vigenti - prosegue la presidente - Come sempre durante il viaggio, anche questa volta, i volontari si sono fermati a metà strada per riposare, i cani sono potuti uscire, fare i loro bisogni, sono stati nutriti e gli si è dato da bere. La pausa di solito dura tra 3 e 5 ore; inoltre molto spesso i volontari pernottano in un albergo a Orvieto insieme ai cagnolini per garantire loro un viaggio comodo e meno stressante".
"Nella mia macchina hanno viaggiato 2 volontari e 7 cagnolini piccoli tra 3 kg e 5 kg in tre box diversi, poiché i cuccioli non potevano affrontare un viaggio nel furgone con gli altri cani a loro sconosciuti - aggiunge nel descrivere quanto accaduto nei giorni scorsi a Brogeda dove è intervenuta la Polizia di Stato - Nella propria macchina si possono comunque trasportare cinque cani senza nessun permesso speciale. Abbiamo ritenuto che i due cagnolini (fratellini degli altri cinque) avrebbero potuto soffrire la separazione e per questo motivo sono stati sistemati nei tre box, dal momento che erano abituati a stare insieme. Dal momento che erano in sette a viaggiare in un'automobile, ho dovuto pagare la multa di 1'338.00 Euro".
"La seconda multa di 500.00 Euro mi è stata inflitta poiché la nostra volontaria, membro del consiglio direttivo dell’Associazione, cittadina italiana, ha guidato la mia macchina con le targhe svizzere; aveva in ogni caso la mia autorizzazione scritta che però non era sufficiente per le autorità italiane. Inoltre, per questo motivo la mia macchina è stata sequestrata. Al termine dei controlli, dal momento che i documenti erano tutti in ordine, tutti i cagnolini sono stati consegnati alle loro nuove famiglie e sono stati sdoganati. Entro 10 giorni gli adottanti ci manderanno copia della registrazione ad AMICUS" spiega.
"Nessun cane è stato mai venduto dall’Associazione Salvami e la somma pagata dagli adottanti è calcolata al centesimo sulla base delle spese vive effettuate, che comprendono - precisa la presidente - contributi all'ASP per anagrafe e passaporti, microchippatura, 2 vaccini Epta con richiamo, 1 vaccino contro la Parvo, vaccino antirabbica, analisi degli anticorpi del vaccino antirabbica, 2 sverminazioni e analisi prima della partenza, trattamenti antiparassitari minimo per 3 volte prima della partenza, 3 analisi del sangue (al recupero, ad un mese e alla adozione), esami clinici di sangue, urina e feci, almeno due volte prima dell'adozione, visita e certificato medico di buona salute, cibo, spese per mantenimento e assistenza, rimborso spese e viaggi dei volontari, toelettatura del cane prima della partenza, trasporto con mezzo idoneo e autorizzato fino a Chiasso/Brogeda, eventuale castrazione / sterilizzazione per cani adulti".
"La nostra scelta di effettuare tutte le analisi sopra indicate per ben quattro volte prima della partenza e di applicare una procedura sanitaria rigorosa per tutto il periodo di preparazione all’adozione ha dei costi che l’Associazione anticipa e che gli adottanti rimborsano al momento del ritiro del loro cane con tutte le regolari ricevute di pagamento - aggiunge - Le spese extra nella lotta contro il randagismo sul territorio italiano per le operazioni urgenti che servono per salvare un cane o un gatto e per le sterilizzazioni dei cani che non vengono adottati sono solo in parte coperte con delle donazioni libere effettuate dai soci dell'Associazione e da parte degli adottanti. Sottolineo che l’Associazione Salvami non riceve nessun compenso prestabilito in denaro in concomitanza bensì si tratta di rimborso spese per la procedura sanitaria e burocratica, anticipata da Salvami, senza la quale nessun cane potrebbe uscire dall'Italia ed entrare in Svizzera".
"Dopo l'adozione - conclude - le famiglie vengono regolarmente seguite, vengono effettuati dei controlli a domicilio e delle chiamate e vengono richieste foto e video dei cagnolini. Se una famiglia non può più tenere il cane, l'Associazione si prende a carico il recupero dello stesso e il successivo riaffido. I nostri cani adottati da persone responsabili e consapevoli di avere in mano una vita non scappano e non finiscono mai in nessun canile".