Forno inceneritore: intesa tra Comuni, si riparte da zero per capire se e come bonificare i terreni
Dopo le tensioni e il rischio di finire in tribunale, ecco la svolta: ma per la tangenziale nessuna certezza.
Forno inceneritore e bonifica dei terreni ai Fossi di Rongio: siglato il protocollo d'intesa tra il Comune di Olgiate Comasco e gli altri cinque (Appiano Gentile, Fino Mornasco, Lurate Caccivio, Solbiate con Cagno e Villa Guardia) coinvolti nella spinosa querelle.
Forno inceneritore e bonifica: si torna indietro per uscire dall'impasse
Praticamente, azzerata la linea - contestata da quattro Comuni e dalle minoranze consiliari olgiatesi - decisa due anni fa dall'Amministrazione di Olgiate Comasco, che unilateralmente aveva scelto di procedere con l'appalto per la pulizia dei terreni dove insiste il tracciato della "fantomatica" tangenziale olgiatese. Una scelta che aveva visto l'Amministrazione olgiatese anticipare a bilancio la somma - circa 3.200.00 euro - necessaria per rimuovere il terreno inquinato, chiedendo però agli altri Comuni di versare la somma spettante in base alle quote di partecipazione al consorzio dell'ex inceneritore. L'appalto, però, era clamorosamente saltato, perché la ditta vincitrice della gara non si era presentata, di fatto rinunciando. Ora la svolta, per uscire dall'impasse - i Comuni di Appiano Gentile, Fino Mornasco, Lurate Caccivio e Villa Guardia erano pronti a portare in tribunale la questione, contrastando la linea adottata da Olgiate Comasco - dopo mesi di confronto tra le parti, nella sede dell'Amministrazione provinciale.
L'intesa tra i sei Comuni
“I Comuni di Appiano Gentile, Fino Mornasco, Lurate Caccivio, Olgiate Comasco, Solbiate con Cagno e Villa Guardia hanno deliberato il protocollo d’intesa per effettuare l’indagine preliminare ambientale di tutta l’area denominata “Fossi di Rongio” in qualità di enti comproprietari del disciolto Consorzio (1985) - spiega una nota dell'Amministrazione comunale olgiatese - Scopo del protocollo è quello di eseguire le necessarie indagini ambientali preliminari e approvare una proposta progettuale condivisa di intervento (esempio: piano di caratterizzazione/progetto di bonifica/messa in sicurezza)". Dunque, messa una pietra sopra gli ultimi due anni, i Comuni tornano d'amore e d'accordo. E si passa la palla ai tecnici, che dovranno stabilire come e quando sciogliere i nodi relativi alla necessaria o meno bonifica dei terreni.
In vista nuovi accordi, nessuna tempistica certa per la tangenziale
Di fatto, quella che, ormai più di due anni fa, doveva essere la scelta utile a dare il via libera al cantiere della tangenziale di Olgiate Comasco non ha raggiunto l'obiettivo. Niente bonifica, niente apertura del cantiere per il secondo lotto della tangenziale. Tanto che, ora, la nuova ipotesi è quella che vede orientato il Comune di Olgiate alla richiesta di spostare il tracciato della variante alla statale Briantea. "Tutte le fasi delle indagini saranno coordinate dagli uffici tecnici dei Comuni e dagli uffici competenti di Arpa e Provincia di Como. È un primo passo a tutela dell'ambiente e di tutti i Comuni coinvolti, ogni ulteriore attività andrà disciplinata con eventuali nuovi accordi”, conclude il comunicato dell'Amministrazione comunale olgiatese. E l'unica certezza è che, una volta di più, non c'è una tempistica certa per la tangenziale di Olgiate Comasco.