Galli saluta Palazzo Cernezzi: "Quattro anni di un percorso solitario, pensavo di giocare in una squadra. Il sindaco? Non ci siamo ancora parlati"
Non soddisfatto né del lavoro della Lista Civica Insieme né della giunta: "Serviva un buon coach che portasse il senso di gruppo".
Dopo l'annuncio shock di ieri sera, con l'annuncio in Consiglio comunale delle imminenti dimissioni dell'assessore all'Ecologia e allo Sport Marco Galli, l'ormai ex esponente della giunta Landriscina questa mattina ha approfondito le motivazioni che l'hanno spinto a questo passo a poco meno di un anno dalla fine del mandato.
Galli saluta Palazzo Cernezzi
"Questa decisione è frutto di un lungo periodo di riflessione, da solo, senza spinte da nessuno - ha spiegato Galli di fronte all'uscio di Palazzo Cernezzi dopo aver protocollato le sue dimissioni - Quando nel 2017 decisi di candidarmi per la lista civica Insieme avevo un obiettivo preciso: da uomo di sport quale sono sempre stato, intendevo rinnovare le strutture sportive della nostra città, a cominciare dal Palazzetto ormai chiuso da troppo tempo, in modo che le diverse associazioni potessero cominciare a contare su impianti efficienti e moderni, degni del XXI secolo".
Il punto principale quindi tocca i tanti progetti aperti ma non concretizzati in questi quattro anni di mandato, dai giardini a lago alla bonifica della Ticosa passando per l'installazione delle colonnine elettriche in città fino alla piscina di Muggiò. Ma non sembra questo l'unico motivo che ha spinto Galli a dire addio al suo ruolo. "Credevo di essere entrato a far parte di un gruppo caratterizzato da un forte spirito di squadra - aggiunge - Speravo, meglio, mi aspettavo di poter condividere il percorso nelle sue diverse fasi con i miei colleghi. I malumori però nascono fin da subito con la defezione prima del capogruppo De Santis e poi di Gervasoni. Forse la perdita di due consiglieri su cinque in così breve tempo avrebbe dovuto far suonare qualche campanello d'allarme".
Insomma grossi problemi non solo in giunta ma anche con i colleghi della lista Insieme. "Nel settembre 2018 si costituisce l'associazione formata dai due assessori e dai tre consiglieri con il fine di porre in atto ciò che lo Statuto prevedeva: incontri, ascolto, dialogo con i cittadini. Nulla di questo si realizza davvero". Ed è qui che Galli cita di aver fatto in questi anni "un percorso in solitaria, almeno per quanto concerne le sedute di giunta". Su di lui il "fuoco amico" sarebbe caduto più volte. "Mi sono stati attribuiti diversi insuccessi - ha aggiunto - Non sono scevro da responsabilità e avrò certamente commesso degli errori ma solo chi fa sbaglia".
"Al meccanismo burocratico farraginoso che fagocita ogni progetto che arriva a Palazzo - aggiunge - si sono sommati tre anni di assenza di visione e interessi parziali anziché contribuire a stimolare i processi. Sono state fatte cose importanti, come il progetto di bonifica della Ticosa e la predisposizione della gara rifiuti, non mi sono mai tirato indietro. Troppi progetti importanti come il palazzetto di Muggiò solo ancora in fase progettuale e per quanto mi riguarda è inaccettabile perché ho preso un impegno con i tanti cittadini che mi hanno votato".
"Lascio con dispiacere ma senza ripensamenti anche se sarebbe stato più comodo restare seduto - conclude l'ormai ex assessore - Mi è stato detto che ho spesso preteso troppo ma non capita tutti i giorni di fare l'assessore e in cinque anni bisogna dare il massimo. Purtroppo invece molti miei progetti hanno avuto i bastoni tra le ruote: voglio sottolineare che nessuno di questi problemi è imputabile all'attuale assessore ai Lavori Pubblici che fin da subito si è reso disponibile."
Ultime parole, pesanti nei confronti dei suoi ex colleghi. "E' mancato il senso di squadra e un buon coach che deve saperlo creare e che deve affidare a ognuno i ruoli giusti. Sono stato mediano per lungo tempo e più recentemente attaccante. Ad ogni modo con il sindaco non ci siamo ancora parlati, forse attende un momento più opportuno per confrontarci da uomo a uomo. Io e il sindaco abbiamo una visione e un atteggiamento diverso nell'affrontare i problemi. Io mi sono sempre messo a disposizione e lui sapeva di poter contare su un uomo leale, credo abbia perso un'occasione. Così come è capitato al mandato".
"Ho sbagliato a credere che quello che si era raccontato in campagna elettorale era il vero obiettivo - conclude - Non ci si può ricordare dello sport solo in campagna elettorale. Forse ho peccato d'ingenuità nel credere che tutti fossero leali con me".