Elezioni Como 2022, Minghetti volto per il centrosinistra: "Parole chiave squadra, relazione, progetti"
La consigliera di Svolta Civica ha annunciato la sua disponibilità "se tutte le anime della coalizione saranno d'accordo".
Un nuovo tassello è stato svelato in vista della campagna elettorale per eleggere il prossimo sindaco di Como. Disponibile a essere candidata del centrosinistra Barbara Minghetti, nome e volto notissimo in città. Dal 2017 è infatti consigliere comunale di Svolta Civica tra i banchi delle minoranze ma è stata numero del Teatro Sociale di Como di cui oggi ne guida la programmazione così come nelle città di Parma e Macerata per i rispettivi teatri. Madrina di quell'Opera Education che ogni anno porta migliaia di bambini e ragazzi a vedere l'Opera, appositamente adattata per loro.
Elezioni Como 2022, Minghetti volto per il centrosinistra
Dopo il "no" di Paolo De Santis e l'ancora presente possibile candidatura di Adria Bartolich, la stessa Minghetti ha svelato la sua disponibilità dopo essere stata più volte corteggiata.
Mancano pochi mesi alla fine della legislatura. Che esperienza è stata essere consigliere comunale?
"Quando sono stata eletta non sapevo cosa aspettarmi perché era la prima esperienza in Comune. E' stata una grande opportunità malgrado il mio lavoro non mi abbia permesso di essere sempre presente in Consiglio comunale. Ho infatti avuto modo di conoscere tante persone, soprattutto tra le fila delle minoranze, e anche di proporre tante idee anche se purtroppo non siamo sempre riusciti a essere incisivi. Se non avessi fatto questa esperienza non avrei mai dato questa disponibilità".
Chiaro quindi che un impegno da sindaco di Como la costringerebbe a lasciare (temporaneamente) i suoi impegni lavorativi.
"E' stata proprio quella la grossa scelta da fare, l'idea di dover lasciare il mio lavoro in caso di una possibile elezione. Lavoro nel mondo del teatro da più di trent'anni, sabati, domeniche, la sera, chi mi conosce sa che il teatro è il mio terzo figlio. Ma è stato anche il teatro, il mio modo di lavorare a stretto contatto con le comunità non solo di Como ma anche di Parma e Macerata che mi ha spinto a pensare di poter fare qualcosa in più per la mia città".
Lei è stata attrice principale, in collaborazione con l'assessore alla Cultura Cioffi, della creazione del Villa Olmo Festival che ha animato l'estate comasca. Un banco di prova?
"Per il Villa Olmo Festival c'è stata una bella collaborazione con il Comune di Como, con l'assessore Cioffi e gli uffici, tutte noi abbiamo dovuto essere sul pezzo, soprattutto nella fase organizzativa. Chiaramente è un esempio di ciò che si può fare in una città come la nostra".
Nelle interviste pubblicate oggi ha detto chiaramente che è disponibile "se tutte le anime della coalizione sono d'accordo". Con chi ha parlato?
"E' chiaro che io sono espressione di Svolta Civica e, oltre che con i miei compagni di lista, ho parlato ad esempio proprio con De Santis. Inoltre ci sono stati diversi incontri con il PD e il centro sinistra. Ribadisco: la mia disponibilità c'è ma ho grande rispetto di chi lavora nei partiti, che lo fa con passione e devozione, quindi comprendo dubbi e visioni diverse. Il mio nome non è obbligatorio, se non ci fosse una condivisione serena, con una progettualità, mi tiro indietro senza problemi".
Lei, insieme a colleghe di diversi schieramenti (Maesani, Mantovani, Lissi), lavorò alla mozione per un dormitorio per la città. Vorrebbe figure di questo tipo nel suo gruppo di lavoro?
"E' chiaro che si tratta di una domanda estremamente prematura. Quello che posso dire è che sicuramente tra chi mi ha rasserenato in questi anni nel modo di lavorare ci sono state sicuramente Patrizia Lissi e Ada Mantovani con cui c'è stato un bel modo di collaborare per la città".
E' presto per parlare di progetti ma che visione ha della Como del futuro?
"Le parole chiave credo debbano essere squadra, relazione, progetti. Sogno una città sostenibile in tema di ambiente ma anche di cultura, una città di tutti. Inoltre Como è città turistica e ne dobbiamo prendere atto ma dobbiamo saper prenderci cura anche di chi vive in città e delle difficoltà e delle situazioni che ci sono in periferia".
Stephanie Barone