Missione Ucraina, cinque furgoni sono partiti da Rovello: il viaggio per portare aiuti
I racconti dei volontari che si sono prestati ad essere autisti per un fine settimana.
Cinque furgoni, dodici persone "normali". I camionisti, l'imprenditore, i corrieri, gli studenti. Obiettivo portare cibo, medicinali, vestiti caldi, batterie alla popolazione ucraina da dieci giorni sotto le bombe del presidente russo Vladimir Putin.
Una "missione" nata quasi per caso, spontaneamente, da un'idea di Massimo Diano e sua moglie Khrystyna Antonyak che hanno attivato una raccolta di generi di prima necessità grazie al supporto prezioso della Protezione civile di Rovello Porro che ha aperto le porte della propria sede come punto di raccolta.
Ieri sera, venerdì 5 marzo 2022, la partenza intorno alle 23 con i furgoni carichi, gentilmente resi disponibili gratuitamente dal noleggio Top Car. Prima tappa Agrate Brianza dove si sono accodati altri due mezzi Brt: due corrieri di origini rumene, da anni in Italia, non appena hanno saputo dell'iniziativa rovellese si sono aggiunti per fare la propria parte.
LA PARTENZA
"Tutti guardano il telegiornale e dicono poverini ma non fanno nulla - ci ha raccontato Petre Florin, 40 anni, originario di Bucarest, in Romania, in Italia da 14 dove fa il corriere espresso - Quando ho saputo dell'iniziativa ho pensato che nel mio piccolo avrei potuto fare qualcosa e dare una mano".
La carovana quindi si é diretta al confine tra l'Italia e l'Austria, quasi 500 chilometri. Pausa, cambio di autisti, un caffè e via ancora per affrontare la tratta verso la Repubblica Ceca. La strada é ancora lunga, prima di arrivare al confine tra Polonia e Ucraina. Non conta la stanchezza, ci sono i sorrisi e la voglia di fare qualcosa per chi sta combattendo per la propria vita e la propria casa.
Durante una sosta é Lorenzo Ferzi, 41 anni, di Rovello Porro, titolare di una società di impianti elettrici, a raccontarci cosa lo ha spinto a partire, donando tempo ed energie.
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Stephanie Barone