lutto a como

Pietro, una giovane vita stroncata da un malore. La mamma: "Il mio bambino, un ragazzo d'oro"

Perlini, 21 anni, è stato trovato senza vita nella casa di montagna di famiglia in Val Gerola. Studiava ingegneria al Politecnico.

Pietro, una giovane vita stroncata da un malore. La mamma: "Il mio bambino, un ragazzo d'oro"
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"Il mio bambino era un ragazzo d'oro. Non lo dico io ma tutte le persone che ci sono accanto in questi giorni, gli amici, i professori. Era fuori dal comune e sempre pronto ad aiutare gli altri". A parlare, distrutta dal dolore, è Barbara Lanfranconi, mamma di Pietro Perlini, il 21enne di Como, improvvisamente mancato nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 marzo, nella casa di villeggiatura che la famiglia ha in Val Gerola, nella frazione di Pescegallo.

Pietro, una giovane vita stroncata da un malore

Il giovane Pietro, che abitava con mamma Barbara e papà Paolo Perlini nel quartiere di Rebbio e che studiava Ingegneria civile al Politecnico di Milano, era andato nella casa di montagna all'inizio della settimana. "Si era recato in Val Gerola perché doveva fare delle foto al ponte in Val di Pai, soggetto di un lavoro che stava preparando per l'università - ci racconta mamma Barbara - L'ho sentito l'ultima volta mercoledì sera, mi aveva detto che sarebbe tornato giovedì, così da venire via con noi nel fine settimana in camper. Mi aveva detto di sentirsi stanco e che aveva sempre sonno, così avevamo deciso che quando sarebbe tornato avrebbe fatto qualche esame".

Pietro però a casa non è più tornato. Da quanto è stato possibile ricostruire, nella notte si deve essere alzato per poi accusare un malore fatale mentre si trovava in bagno. Lì è stato trovato senza vita dai soccorsi quando i suoi genitori, non vedendolo tornare giovedì sera a Como, hanno dato l'allarme.

Pietro Perlini con mamma Barbara e papà Paolo

"Pensava solo a studiare, prima ha frequentato il Liceo Scientifico al Giovio a Como, poi si è iscritto al corso di laurea triennale in Ingegneria Civile al Politecnico - ci racconta la madre - Gli mancavano pochi esami, aveva già scelto la data del 20 luglio per laurearsi perché poi voleva iscriversi alla Magistrale. Fin da piccolo adorava costruire le cose, giocava sempre con i mattoncini Lego, era una delle sue grandi passioni, insieme a quella per le campane: nel tempo libero ne studiava le forme, i suoni, l'architettura. Quando avevano smontato quelle del Duomo di Como, aveva fatto un viaggio per seguire fino a Innsbruck per vederne la fusione".

Figlio unico, lascia un grande vuoto nella sua famiglia, tra i compagni di studio, gli amici. "A lui bastava l'essenziale, non seguiva le mode - spiega mamma Barbara - ed era sempre disponibile: andava dallo zio per aiutarlo a tagliare la legna, dalla nonna per accompagnarla a fare la spesa, dal nonno per portarlo a mangiare una pizza insieme". 

"Ricorderemo vostro figlio per la sua immensa gentilezza - scrive su Facebook una donna dalla Val Gerola alla famiglia di Pietro - Il suo sorriso vivrà nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo". I funerali si svolgeranno martedì alle 15 nella chiesa parrocchiale di Rebbio.

Stephanie Barone

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