Il report

Infortuni sul lavoro: a Como sono ben 1.600 le denunce tra gennaio e aprile

A livello lombardo si evidenza come Como sia la penultima provincia per flessione, in termini percentuali rispetto al quadrimestre precedente, delle denunce di infortuni

Infortuni sul lavoro: a Como sono ben 1.600 le denunce tra gennaio e aprile
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La Uil del Lario ha pubblicato nella giornata di oggi, lunedì 5 giugno 2023, il report relativo alle denunce di infortunio sul lavoro nei primi tre mesi dell'anno. L'analisi, però, non tiene conto degli ultimi avvenimenti mortali: l'incidente in un cantiere edile a Macherio che ha visto perdere la vita a un 60enne e l'incidente a Sala Comacina di inizio maggio.

Infortuni sul lavoro: il report delle denunce

  • A livello nazionale il totale degli infortuni denunciati nel periodo gennaio-aprile 2023 è di 187.324, a gennaio-febbraio 2022 erano 254.493 ( -67.169 in valore assoluto nel primo quadrimestre 2023 e -26,39% in termini percentuali);
  • In Lombardia il totale degli infortuni denunciati nel periodo gennaio-aprile 2023 è di 36.200,nello stesso periodo del 2022 erano 49.531 ( -13.331 in valore assoluto e -26,91% in termini percentuali);
  • A Como il totale degli infortuni denunciati nel periodo gennaio-aprile 2023 è di 1.600, a gennaio-febbraio 2022 erano 1.723 ( - 123 in valore assoluto e -7,14% in termini percentuali);
  • A Lecco il totale degli infortuni denunciati nel periodo gennaio-aprile 2023 è di 1.122, a gennaio-aprile 2022 erano 1.709 ( -587 in valore assoluto e -34,35% in termini percentuali);

A livello lombardo si evidenza come Como sia la penultima provincia per flessione, in termini percentuali rispetto al quadrimestre precedente, delle denunce di infortuni. L’ultimo posto spetta a Bergamo (4.453 denunce d’inforunio dal primo gennaio al 30 aprile 2023 confronto le 4.621 dello scorso anno e -3,64% ). Lecco, fra le province “più virtuose” in quanto a diminuzione percentuale è seconda, subito dopo a Milano che ha avuto un calo del 36,09% (in valore assoluto comunque 1.1971 denunce di infortunio nei primi 4 mesi di quest’anno confronto le 18.730 dell’anno scorso).

Denunce di infortunio in Italia per luogo di nascita e modalità di accadimento

Su base nazionale ci sono state 152.220 denunce di infortunio di cittadini nati in Italia, di queste 130.906 sono in occasione di lavoro, 21.314 in itinere. Ci sono state 6.662 denunce di cittadini nati in Unione Europea, di queste 5.798 in occasione di lavoro, 864 in itinere. Ci sono state 28.436 denunce di cittadini nati in Paesi Extracomunitari, di queste 24.368 in occasione di lavoro, 4.068 in itinere. Mentre calano le denunce in costanza di lavoro aumentano quelle in itinere: per i cittadini nati in Italia si passa dalle 19.813 del gen-apr 2022 alle 21.314 di quest’anno, per i nati nell’Unione Europea si passa dalle 849 alle 864 di quest’anno, per i nati in Paesi extraeuropei si passa dalle 3.473 alle 4.068.

Denunce di infortunio in Lombardia per luogo di nascita e modalità di accadimento

I dati rilevati in Lombardia, rispetto a quelli su base nazionale, fanno rilevare un’incidenza più significativa in termini percentuali degli infortuni subiti da chi è nato in Paesi Extracomunitari. Nello specifico le denunce totali dei lavoratori nati nei Paesi dell’Unione Europea 1.097 mentre quelle dei lavoratori nati in Paesi Extracomunitari sono 7.337. L’incidenza degli infortuni dei cittadini nati in paesi extraeuropei in Lombardia è di poco oltre il 20% mentre su base nazionale è di poco oltre il 15%. Un altro dato che appare rilevante è che su base lombarda gli infortuni in itinere non aumentano in tutti i casi, infatti vi è una lieve diminuzione per i cittadini nati in nazioni europee ( dalle 161 del 2022 alle 146 del 2023).

Denunce di infortunio in Italia per genere e modalità

A livello nazionale il totale delle denunce di infortunio delle donne è di 68.072 suddivise in 54.927 sui luoghi di lavoro e 13.145 in itinere. Per gli uomini i numeri sono: 106.149 in occasione di lavoro e 13.103 in itinere. Da notare come gli infortuni in itinere pressoché si equivalgano. Inoltre mentre le denunce in occasione di lavoro per le donne calano dalle 103.531 dell’anno scorso (circa il 50% in meno) per gli uomini il calo è molto meno sensibile: dalle 126.826 in occasione di lavoro del 2022 alle 106.149 di quest’anno. Le denunce in itinere aumentano per entrambe le categorie considerate: dalle 12.036 del 2022 alle 13.145 del 2023 per le donne, dalle 12.100 alle 13.103 per gli uomini.

Denunce di infortunio in Lombardia per genere e modalità

A livello regionale ci sono state 13.064 denunce per le donne così suddivise: 10.442 in occasione di lavoro e 2.622 in itinere. Per gli uomini ci sono stati questi numeri: 20.244 in occasione di lavoro e 2.892 in itinere. A livello lombardo si conferma la diminuzione degli infortuni in costanza di lavoro (un -50% per le donne e circa -14% per gli uomini) e l’aumento degli infortuni in itinere (+17% per le donne e poco sopra il 5% per gli uomini).

Denunce di infortunio per gestione e settore di attività economica

  • A livello nazionale nell’Industria e Servizi ci sono state 140.790 denunce, nell’Agricoltura 7.930, per conto dello Stato 38.604. Come settori economici spiccano le 9.119 denunce della sanità (Q), le 5.083 nella fabbricazione di prodotti in metallo (C25), le 9.195 delle costruzioni (F);
  • A livello lombardo nell’Industria e Servizi ci sono state 27.634 denunce, nell’Agricoltura 682, per Conto dello Stato 7.884. Come settori economici spiccano le 1.203 denunce nella fabbricazione di prodotti di metallo (C25), le 1.429 della sanità (Q), le 1.357 delle costruzioni (F).

Denunce di infortuni con esito mortale

  • In Italia si è passati dalle 261 denunce di infortuni con esito mortale del periodo gennaio-aprile 2022 alle 264 di gennaio-aprile 2023 (di cui 217 nati in Italia, 8 in Unione Europea, 39 nei Paesi extrauropei). Le uniche due regioni che non hanno alcuna denuncia di questo tipo sono del Sud Italia: Puglia e Molise;
  • A livello lombardo si è passati dalle 47 denunce di infortunio mortale dello scorso anno alle 49 del 2023 (di cui 41 di nati in Italia, 1 in Unione Europea, 7 nei Paesi extraeuropei);
  • Como passa dalle 0 denunce di infortunio mortale dello scorso anno alle 3 di questo (+3 in valore assoluto, +300% in termini percentuali);
  • Lecco mantiene lo stesso valore dello scorso anno: 0.

Circa il 70% delle denunce con esito mortale avvenute in Lombardia riguardano fasce d’età superiori a 50 anni, oltre il 60% su base nazionale.

Denunce di malattie professionali

  • A livello nazionale il totale delle denunce di malattie professionali si attesta a 23.869 contro le 19.287 dello stesso periodo del 2022;
  • In Lombardia il totale delle denunce di malattie professionali si attesta a 1.335 contro le 1.028 dello stesso periodo del 2022;
  • A Como il totale delle denunce è passato dalle 33 del gennaio-aprile 2022 alle 42 di quest’anno;
  • A Lecco il totale delle denunce è passato dalle 38 del gennaio-aprile 2022 alle 37 di quest’anno.

Lecco, assieme a Sondrio, è l’unica provincia lombarda in cui c’è stata una flessione delle denunce di malattie professionali.

Andando nel dettaglio per settore ICD-10 denunciato:

  • A livello nazionale si sono registrate 13.778 denunce per malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, seguite da 2.474 denunce per malattie del sistema nervoso e 1.313 per malattie dell’orecchio.
  • A livello regionale si sono registrate 762 denunce per malattie del sistema osteomuscolare, seguite da 107 del sistema nervoso ed 87 per l’orecchio.

Andando nel dettaglio per genere:

  • A livello nazionale si è passati dalle 14.331 denunce del 2022 per gli uomini alle 17.399 di quest’anno. Per le donne invece si è passati dalle 19.287 del 2022 alle 23.869 del 2023.
  • A livello lombardo si è passati dalle 736 denunce per gli uomini del 2022 alle 918 di quest’anno. Per le donne invece si è passati dalle 292 dello scorso anno alle 417 del 2023.

A livello nazionale si è registrato un aumento del 24%, su base regionale invece di oltre il 29%.

Il commento della Uil del Lario

"Il decreto legge nr. 48 del 4 maggio 2023 (cosiddetto “decreto lavoro”) prevede al Capo III un teorico “rafforzamento delle regole di sicurezza sul lavoro”. L’unica novità di rilievo è l’istituzione di un Fondo per i famigliari degli studenti vittime di infortuni in occasione di attività formative (art. 17 del decreto). Tuttavia appare fin troppo evidente che degli interventi a pioggia, privi di una vera strategia coerente ed ordinata sulla sicurezza sul lavoro, sono destinati a non cambiare gli impietosi numeri frutti di questo studio.

Innanzitutto a distanza di ben 15 anni dal D.Lgsl 81/08’ mancano ancora dei decreti attuativi, in particolar modo sul sostegno sull’art. 52 del D.lgsl 81/08’. Un decreto attuativo consentirebbe di rappresentare e tutelare al meglio con gli RLST (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale) i lavoratori delle piccole e piccolissime imprese. Un passo fondamentale se si considera che la piccola impresa, nel nostro tessuto produttivo, è molto diffusa.

Manca una politica di investimenti, bisogna aumentare gli organici a disposizione dell’Ispettorato del Lavoro, non giocare al ribasso sulla sicurezza di operai e lavoratori. Per non parlare della possibilità, data dagli ultimi interventi normativi di questi mesi, di poter avere nei cantieri subappalti a cascata (in quella che si potrebbe con un eufemismo chiamare “liberalizzazione dei subappalti) e quindi andare a diminuire la sicurezza ed i controlli per la parte debole del processo produttivo: l’operaio.

Sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro serve un cambio di passo, una svolta culturale che deve iniziare dal prevedere delle ore appositamente dedicate nelle scuole, per andare a fare formazione e prevenzione, fino al momento repressivo con l’istituzione del reato di omicidio per chi, con la disapplicazione delle norme specifiche, provoca la morta del lavoratore".

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