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Da Cantù a Taiwan per fare ricerca e sviluppare nuove tecnologie

La storia di Luca Di Fiore, un italiano che ha trovato successo a Taiwan

Da Cantù a Taiwan per fare ricerca e sviluppare nuove tecnologie
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Il cinquantenne originario di Cantù, Luca Di Fiore, racconta la sua storia di successo e cambiamento. Dall’università in Italia al lavoro nell’industria tecnologica asiatica, una vita segnata da sfide, traguardi e un legame sempre vivo con le sue radici.

Luca Di Fiore: Una Vita Ridisegnata dalla Tecnologia

Di Fiore ha trasformato la sua vita puntando sull’innovazione tecnologica, in particolare nel settore informatico. Emigrato quasi 30 anni fa, Luca racconta il suo percorso: «Ho lasciato l’Italia nel 1996 mentre studiavo Scienze politiche. Dopo un anno negli Stati Uniti e sei in Germania, vivo da oltre 20 anni a Taiwan». Luca spiega come la sua carriera abbia trovato sbocco all’estero: «In Italia lavoravo part-time per un’azienda di computer. Poi, ho ricevuto un’opportunità internazionale e mi sono trasferito a Monaco di Baviera per sviluppare prodotti europei. Dal 2003 mi sono stabilito a Taiwan per lavorare su laptop e gaming». Attualmente, è products director per XPG, un’azienda leader del settore.

Il Centro mondiale della tecnologia

Luca descrive Taiwan come il cuore pulsante della tecnologia globale: «Questo Paese è all’avanguardia nell’elettronica e nei dati mobili. Io stesso ho una decina di brevetti per design di computer e dispositivi wireless. Qui, vivo in un vero paradiso tecnologico, lontano dalle difficoltà del settore in Italia». Luca ha trovato a Taiwan non solo la sua carriera, ma anche la sua famiglia. Sposatosi nel 2009 con una donna locale, è padre di due figli. Taiwan, con il suo clima tropicale e la cultura unica, è diventata il suo luogo ideale: «È un’isola da sogno per noi italiani, con temperature miti tutto l’anno». Pur essendo lontano da Cantù, Luca conserva un legame con il suo luogo di origine. Segue con passione le partite della squadra di basket e, quando torna, rivive sentimenti contrastanti: «Rivedere Cantù mi fa sentire un po’ perso. Il luogo è familiare, ma molte cose sono cambiate».

La Comunità italiana a Taiwan

Luca trova un legame con l’Italia nella piccola comunità italiana a Taiwan, che è cresciuta negli anni: «Da 300 siamo diventati 600. Molti italiani si sono trasferiti qui per lavoro e hanno formato nuove famiglie. Stiamo persino discutendo l’apertura di una Camera di Commercio italiana». Riflettendo sulle differenze culturali, Luca osserva: «In Germania si percepisce un maggiore individualismo, mentre Taiwan ha un senso di famiglia simile all’Italia. Qui, il servizio è impeccabile e il cliente è sempre trattato con rispetto, un aspetto che manca in Europa e negli Stati Uniti». Infine, Luca incoraggia i giovani a esplorare il mondo: «Uscire dall’Italia permette di conoscere nuove culture e arricchire la propria prospettiva. Imparare altre lingue e affrontare nuove sfide è fondamentale per la crescita personale».

Filiberto Caruso

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