Pro Rezzago fuori dalla sede, la replica del sindaco: "Da parte nostra c'è sempre stata apertura"
Alla base degli scontri tra associazione e Comune la mancata consegna di una rendicontazione dell’associazione.
Dopo l’articolo della scorsa settimana con le dichiarazioni di un membro della Pro Rezzago, il sindaco Sergio Binda interviene per fare chiarezza sui recenti scontri tra l’Amministrazione comunale e l'associazione, che hanno portato allo sgombero dei locali comunali da parte dell’associazione tra il 29 e il 31 dicembre 2024.
Vicenda che si trascina da anni
L’episodio è l’ultimo capitolo di una vicenda complessa, nata dal mancato rinnovo del contratto per l’utilizzo degli immobili di proprietà comunale. "L’accordo di conciliazione richiesto dalla Pro Rezzago al consiglio dell’Ordine degli avvocati di Como e accettato successivamente dall’Amministrazione comunale verteva su un aspetto fondamentale: dopo un lungo periodo durante il quale nei suddetti immobili comunali era stato praticamente precluso anche l’ingresso a sindaco e Giunta, dopo ulteriori due anni di utilizzo, 2023 e 2024, il 31 dicembre 2024 la Pro Rezzago avrebbe riconsegnato gli immobili al Comune, che, in quanto proprietario, non era nemmeno in possesso delle relative chiavi".
Secondo quanto riferito dal sindaco, alla base del conflitto vi sarebbe il mancato rispetto da parte della Pro Rezzago di obblighi fondamentali, come la consegna al Comune della rendicontazione annuale, pratica regolarmente svolta fino al 2015. "Nel 2017, il consiglio dell’associazione si è rifiutato di depositare i bilanci", sottolinea Binda. Nel 2019, un nuovo consiglio ha ribadito il rifiuto, basandosi su un presunto errore interpretativo secondo cui la rendicontazione non fosse obbligatoria. Tuttavia, sia il presidente delle Pro Loco lombarde sia una recente deliberazione della Corte dei Conti Lombardia (n. 251/2024) confermano l’obbligo di trasparenza.
"Servono rispetto e trasparenza"
In risposta, l’Amministrazione comunale aveva proposto nel luglio 2019 un contratto di locazione con un canone annuo di 2500 euro, accettando alcune modifiche richieste dalla Pro Rezzago ma non sul canone, considerato equo. Tuttavia, l’accordo non si è concretizzato.
Nonostante queste difficoltà, il Comune ha continuato a consentire l’uso degli immobili nel 2019 e nel 2021, con una pausa forzata nel 2020 a causa della pandemia. Nel 2022, per sbloccare la situazione, il responsabile tecnico comunale ha proposto un contratto di comodato, ma anche questa soluzione è stata rifiutata dalla Pro Rezzago, che si è opposta sia alla firma sia al rilascio dei locali.
Alla luce di questi sviluppi, nell’ottobre 2022 il Comune ha incaricato uno studio legale di avviare le procedure necessarie per la riconsegna degli immobili, sfociata in un accordo siglato tra marzo e aprile 2023. "L’intesa prevedeva ulteriori due anni di utilizzo, fino al 31 dicembre 2024 – prosegue Binda – Se fossero stati lasciati degli attrezzi, tutto sarebbe diventato proprietà comunale, con l’Amministrazione disposta a prendersi carico della messa a norma. Abbiamo sempre dimostrato disponibilità e apertura, ma la collaborazione deve essere basata su rispetto e trasparenza. Nonostante l’accordo, la Pro Rezzago ha deciso di portare via le attrezzature", conclude il sindaco.