Cervelli in fuga

Geologo per vocazione, si trasferisce in Canada per realizzare il suo sogno

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Geologo per vocazione, si trasferisce in Canada per realizzare il suo sogno
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A vederlo oggi tra i paesaggi mozzafiato di Terranova, in Canada, inseguendo la propria passione, si fatica a immaginarlo nelle stradine del marianese o tra i corridoi del liceo scientifico di Cantù. Eppure, è proprio lì che ha preso forma una grande passione destinata a guidarlo a un futuro molto lontano da casa. Oggi, a 35 anni, Ludovico Corsolini, è un ricercatore e geologo applicato per il Servizio Geologico della provincia di Newfoundland and Labrador, uno degli enti pubblici più prestigiosi del Canada competenti nel settore del servizio geologico. Un traguardo importante, frutto di un percorso costruito con grande determinazione, interesse, sacrificio e una considerevole dose di coraggio.

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«Fare il geologo non era una scelta ovvia - racconta - Non provengo da una famiglia di scienziati, tanto meno da un ambiente in cui la geologia fosse qualcosa di quotidiano. E’ stata una passione che è cresciuta piano piano, un interesse nato da me, alimentato dalla mia grande curiosità per questo mondo». Dopo il diploma ottenuto al liceo scientifico di Cantù, Ludovico decide di seguire il proprio istinto, iscrivendosi al corso di laurea triennale in Scienze Geologiche presso l’Università Statale di Milano. Approfondendo e studiando, scopre pian piano che quella passione adolescenziale è in realtà qualcosa di molto più profondo, qualcosa che forse era incisa nel suo destino. Completa anche la laurea magistrale, sempre a Milano, ma al termine degli studi si trova di fronte a un ostacolo comune a molti giovani laureati italiani, ovvero il primo approccio al mondo del lavoro. «Mandavo curriculum ovunque, partecipavo a bandi e facevo colloqui, ma il silenzio era la risposta più frequente. E’ stato un periodo difficile. Mi sono trovato a dover scegliere se restare in attesa o cercare altrove un’opportunità vera. Ho capito che, se volevo fare davvero il lavoro che avevo sempre sognato, avrei dovuto guardare oltre i confini italiani».

La svolta

Da quel momento inizia una nuova fase del suo percorso, in cui inizia a candidarsi per programmi di dottorato e posizioni accademiche in Italia e all’estero. Riceve varie proposte, tra cui alcune interessanti da Austria e Canada. La decisione non è stata affatto semplice, ma la scelta di Ludovico ricade sul Canada, poiché attratto dalla vivacità del panorama scientifico nordamericano e dalla prospettiva di un ambiente accademico stimolante. Nel 2020 si trasferisce pertanto a Waterloo, una città vicino a Toronto, per iniziare il suo percorso di dottorato. Tuttavia, a pochi mesi dall’arrivo, esplode la pandemia Covid-19, complicando ulteriormente una situazione già non facile. E’ stato un periodo molto duro. In cui però Corsolini non si arrende e cerca di trovare forza e stabilità.

La svolta arriva nel 2021, quando Ludovico riesce finalmente a trasferirsi stabilmente a Saint John’s, sull’isola di Terranova, la città più orientale del Nord America. Un luogo affascinante e remoto, battuto dai venti dell’Atlantico e modellato da milioni di anni di storia geologica. Con lui c’è anche la sua compagna, anche lei geologa, che ha deciso di seguirlo oltre oceano. «Anche per lei non è stato semplice, ma fortunatamente ha trovato rapidamente una posizione coerente con il suo percorso di studi. Il sistema canadese è molto aperto, c’è una cultura dell’accoglienza e del merito che aiuta molto, anche nei contesti professionali». Nel 2023, arriva un altro cruciale punto di svolta, stavolta in ambito lavorativo, periodo in cui il Servizio Geologico di Newfoundland and Labrador apre un bando per una posizione da geologo applicato. Il profilo richiesto combacia quasi perfettamente con quello di Ludovico, che partecipa con entusiasmo. Viene selezionato e inizia così a lavorare mentre parallelamente porta a termine il suo percorso di dottorato.

"Qui la competenza è riconosciuta e valorizzata"

Dopo un intenso periodo, lungo circa un anno, in cui abbina studio e lavoro, a dicembre 2024, Ludovico ottiene il titolo di laurea tanto sperato, e lavora ormai già stabilmente per il servizio geologico canadese. Dal punto di vista professionale, si ritiene pienamente soddisfatto: «Lavoro a stretto contatto con l’industria mineraria e con altri enti governativi. C’è anche una forte componente di ricerca, con accesso a strumenti e tecnologie molto avanzate. Qui la competenza viene riconosciuta e valorizzata e lavorare in un ambiente con tale positività e coinvolgimento può portare solo frutti positivi». Inoltre, l’ambiente si sposa a genio con le sue capacità, permettendo a Ludovico di abbinare le sue conoscenze teoriche alle sue competenze tecniche.

Il paragone con la situazione italiana è inevitabile. «In Italia, purtroppo, le risorse per la ricerca, soprattutto in ambito geologico e minerario, sono spesso limitate. C’è tanto talento, ma poca valorizzazione, e questo spinge molti giovani ad andarsene. In Canada ho trovato un ambiente molto più dinamico e collaborativo».
Ma nonostante la realizzazione professionale, Ludovico non ha mai dimenticato il forte legame con la madrepatria. «Mi manca la mia famiglia tanto quanto mi mancano gli amici storici. I primi anni sono stati i più difficili, perché non avevo contatti diretti con le persone a me più care. Poi, piano piano, le cose si sistemano, ma la nostalgia resta». Il suo sguardo, quindi, è rivolto anche al futuro. «Nel medio termine mi piacerebbe tornare in Italia. Ma voglio farlo con un bagaglio solido di competenze ed esperienze, che mi permetta di avere un solido background. So che il contesto è difficile, a volte frustrante, ma grazie alla mia esperienza canadese spero di riuscire a ritagliarmi il mio spazio».

Il messaggio

A chi oggi sogna un’esperienza all’estero, Ludovico manda un messaggio semplice, ma incoraggiante: «Non esiste una ricetta valida per tutti. Ognuno ha il proprio percorso, con i propri ostacoli e le proprie risorse. C’è chi preferisce realtà molto distanti come l’Australia o il Giappone, e chi si trova meglio in contesti più vicini, come la Francia o la Germania. La chiave è capire cosa si cerca davvero». Secondo lui, è fondamentale informarsi a fondo sul contesto culturale e lavorativo del paese in cui si desidera trasferirsi. «Conoscere la filosofia del lavoro, le abitudini, le aspettative, ti aiuta a fare una scelta consapevole. E poi non bisogna avere paura di sbagliare. Spostarsi, anche se lontano da casa, è già un atto di coraggio. Anche gli eventuali fallimenti insegnano qualcosa».

Nel percorso di Ludovico Corsolini si riflettono le storie di tanti giovani italiani, che, pur tra mille difficoltà, scelgono di inseguire la propria vocazione oltre i confini. Il suo è un cammino fatto di studio, adattamento, sacrificio, ma anche di importanti conquiste. Un equilibrio tra radici e orizzonti con un piede saldo sulle rocce di Terranova, e l’altro ancora affondato nella terra umida e familiare della Brianza.

Alessandro Zecca 

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