Inverigo piange Gabriele Vincenzi, nipote del sindaco Francesco Vincenzi. Due anni fa era stato travolto da un treno.
Addio Gabriele
Ha dovuto alla fine arrendersi dopo due anni di lotta e di agonia. Dopo operazioni e indicibili sofferenze, dovute a quel gravissimo incidente di cui era rimasto vittima. Gabriele Vincenzi è scomparso martedì mattina a soli 40 anni.
Gabriele, nipote del sindaco Francesco Vincenzi, classe 1985 e originario di Carugo, abitava a Inverigo da qualche anno, già prima di quel tragico 28 novembre 2023. Quella mattina, attorno alle 7, l’uomo, allora 38enne, era rimasto vittima di un grave incidente lungo la ferrovia, all’altezza del passaggio a livello di via Magni. A seguito di quanto accaduto, dopo essere stato ospite in varie strutture, Gabriele era ricoverato in una struttura a Figino Serenza.
L’incidente
La vita di Gabriele e di tutte le persone che gli hanno voluto bene, è, come detto, drasticamente cambiata quel 28 novembre 2023. L’uomo stava stava attraversando i binari ferroviari a piedi, in prossimità del passaggio a livello di Santa Maria, quando è poi caduto e non è più riuscito a rialzarsi. Il treno in arrivo da Asso ha frenato la propria corsa quando il macchinista si è accorto della sua presenza lungo i binari, ma l’impatto è stato inevitabile. Nonostante invocasse aiuto, nessuno ha sentito le grida di Gabriele. Anche i ferrovieri che regolano le barriere non si sono accorti della sua presenza lungo le rotaie. Gabriele è miracolosamente sopravvissuto all’incidente, anche se le ferite riportate sono state gravissime.
“Ha dovuto sopportare numerose operazioni e, soprattutto subito dopo l’incidente, è entrato e uscito dalla terapia intensiva più volte”, racconta il sindaco, zio del ragazzo.
Immediato infatti era stato l’intervento dei soccorritori, così come il trasporto all’ospedale San Gerardo di Monza in elisoccorso in codice rosso.
Il ricordo
Originario come detto di Carugo, Gabriele abitava da qualche tempo a Inverigo, dove tra l’altro lavorava per un’azienda del paese come impiegato.
“Era diplomato come perito e aveva una grande abilità e dimestichezza con il computer e con la tecnologia – ricorda il sindaco – Erano anche le sue passioni. Gli piacevano molto”.
Un ragazzo che aveva perso troppo presto i genitori e a cui il destino ha giocato certamente un esito crudele. Un ragazzo appassionato della tecnologia, che da dopo l’incidente ha dovuto sostenere operazioni su operazioni e uscire e rientrare più volte dalla terapia intensiva.
“Lui è sempre rimasto lucido, ma ha sofferto tanto. Troppo. Ogni giorno era costretto a fare fisioterapia”, afferma lo zio.
Da dopo l’incidente Vincenzi, che ha combattuto anche con delle difficoltà respiratorie, ha soggiornato poi in varie strutture, da Lanzo d’Intelvi fino a Figino Serenza, dove era tuttora ricoverato e dove è venuto a mancare martedì mattina.

Rimandati i funerali
Al personale della stessa struttura il sindaco ha voluto rivolgere un sentito ringraziamento:
“Hanno mostrato un’umanità straordinaria, sono sempre stati molto gentili e molto vicini a Gabriele e a tutti noi – afferma – Medici, oss, infermieri. Tutti loro hanno manifestato grande vicinanza. Lo hanno aiutato molto nelle cure e nella fisioterapia”.
I funerali di Gabriele si sarebbero dovuti svolgere a Carugo nella mattinata di giovedì, ma la Procura ha fermato tutto e disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo. Il motivo? Il fatto che ci sia ancora in corso un procedimento penale, con le porte del tribunale che dovrebbero aprirsi il prossimo febbraio.
Decisione della Procura
L’autopsia sul corpo di Gabriele Vincenzi è stata disposta per via del procedimento penale in corso: indagato è il dirigente di movimento che si trovava in servizio durante la mattina del 28 novembre. A lui, tre mesi dopo l’accaduto, nel febbraio 2024, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini, con l’ipotesi di lesioni gravissime a danno di Vincenzi, scomparso martedì. Quella mattina il ferroviere in servizio non avrebbe visionato il monitor e non si sarebbe accorto dell’allora 38enne che si trovava sui binari a causa di una caduta. Essendo la sede ferroviaria occupata, l’indagato non avrebbe dovuto dare il semaforo verde al treno. Il macchinista, uscito da una curva poco prima del passaggio a livello, non è riuscito ad evitare l’impatto, nonostante avesse azionato i freni di emergenza.
Una tragedia forse che si sarebbe quindi potuta evitare. Verosimilmente, anche se resta da accertare, se il dirigente di movimento avesse guardato i monitor che mostravano l’area dove è avvenuto l’impatto, si sarebbe potuto accorgere del pericolo e avrebbe quindi potuto interrompere il traffico ferroviario. Ecco spiegato il motivo per cui la Procura ha deciso di disporre l’autopsia e di rinviare, di conseguenza, i funerali, inizialmente previsti per la mattinata di giovedì a Carugo.