la manifestazione

Assalam organizza un corteo per il diritto di culto: "Canturini aiutateci"

La sfilata pacifica partirà dal capannone di via Milano, sede del circolo culturale e all'interno di una lunga vicenda giudiziaria con il Comune.

Assalam organizza un corteo per il diritto di culto: "Canturini aiutateci"
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Un corteo per chiedere il rispetto dei diritti civili e del diritto di culto.

Assalam organizza un corteo per il diritto di culto: "Canturini aiutateci"

E’ questa la finalità della manifestazione, organizzata dall’associazione culturale islamica Assalam per sabato 3 dicembre 2022. Il ritrovo è previsto presso il centro culturale in via Milano 127/d e la partenza alle 14.30. Il corteo percorrerà via san Giuseppe, svoltando poi in via Italia proseguendo per via Fossano fino in via Matteotti, per raggiungere largo XX Settembre. Qui, davanti all’ex Comune, a tutti i presenti verrà consegnata una lettera, nella quale l’associazione chiede un incontro con l’Amministrazione comunale per riaprire il dialogo e risolvere l’annosa questione del capannone di via Milano, dove ha sede l’associazione.

L’immobile è di proprietà di Assalam, che secondo quanto previsto nel Piano di Governo del Territorio, vi ha collocato il proprio centro culturale. Però, dapprima con la legge regionale - poi dichiarata incostituzionale - che subordinava l’apertura di luoghi di preghiera alla realizzazione di un Piano delle attrezzature religiose, successivamente per l’insufficienza dei parcheggi a disposizione del centro culturale, l’Amministrazione comunale ha sempre osteggiato l’apertura del centro islamico.

A seguito di uno dei controlli effettuati dalla Polizia locale di Cantù, qualche anno fa è stata rilevato che i presenti svolgevano la preghiera malgrado il divieto. Da quel momento è partito un lungo e tortuoso iter giudiziario - dal punto di vista della giustizia amministrativa - con sentenze a favore e contro sia il Comune sia l’associazione: ora si è arrivati al punto che il Comune potrebbe annettere l’immobile nel patrimonio comunale.

"Chiediamo a tutti i cittadini di aiutarci - ha puntualizzato il presidente dell’associazione Abella Bourass - Noi non stiamo violando alcuna legge. La nostra è una associazione culturale e il nostro capannone ne è la sede, non è una moschea".

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