Como

Il cardinale Cantoni accoglie il vescovo di Kharkiv

"Un momento di incontro molto importante in uno stile di fraternità"

Il cardinale Cantoni accoglie il vescovo di Kharkiv
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Nel pomeriggio di martedì 3 settembre il vescovo Vasil Tuchapets, della chiesa greco cattolica di San Nicola Taumaturgo a Kharkiv, è stato ricevuto a Como dal cardinale Oscar Cantoni.

Ospite di "Frontiere di Pace"

L'esarca di Kharkiv, città ucraina martoriata dai bombardamenti russi, accompagnato da padre Ivan Pankiv, Ilarion Pankiv e Markiian Pankiv e dai volontari di "Frontiere di Pace", ha incontrato il vescovo di Como, cardinal Oscar Cantoni. Nei giorni precedenti alcuni il saluto alla parrocchia di Maccio, a Villa Guardia, dove ha base il gruppo di volontari che ha all'attivo 29 missioni umanitarie in Ucraina. E ieri sera incontro significativo nel salone dell'oratorio di Maccio,

Le parole del cardinale

"È stato un incontro molto importante - il commento del cardinal Cantoni - in uno stile di ascolto, accoglienza e fraternità. In particolare vorrei condividere il ringraziamento che ho ricevuto per la tanta attenzione e sensibilità per la situazione in Ucraina da parte di molteplici realtà della nostra diocesi, come il gruppo di Maccio, insieme con tanti altri. In questo momento è indispensabile continuare a pregare per la pace in Ucraina, in Medio Oriente e ovunque la guerra porti divisione, morte e distruzione".

L'incontro con la Caritas diocesana di Como

In mattinata la delegazione ucraina aveva incontrato il direttore della Caritas diocesana, Rossano Breda, e la referente dell’area internazionale Anna Merlo. Il vescovo Tuchapets in entrambe le occasioni ha voluto esprimere il grazie suo e della sua gente alla diocesi di Como e ai volontari comaschi che da due anni e mezzo sostengono con missioni umanitarie regolari le popolazioni colpite dalla guerra. "La situazione nella città di Kharkiv e nei villaggi al confine con la Russia - ha raccontato il presule - è molto difficile a causa dei continui bombardamenti che si sono intensificati nelle ultime settimane. Rifugiati continuano a lasciare i centri di confine per cercare riparo in città e vengono a bussare alle porte della nostra chiesa in cerca di aiuto". Sono circa cinquecento le famiglie che vengono sostenute settimanalmente dalla vhiesa di Kharkiv, grazie anche agli aiuti in arrivo dall’Italia (l’ultima missione di "Frontiere di Pace" si è svolta nel mese di luglio, la prossima sarà a fine settembre).

La guerra devasta e crea sofferenza

"Prima della guerra la città di Kharkiv aveva circa due milioni di abitanti, oggi siamo meno di un milione contando anche le migliaia di profughi presenti. Ma la città vive, vuole sopravvivere - ha concluso il vescovo, che domenica scorsa era stato accolto in chiesa Maccio dal parroco, don Gigi Zuffellato  - anche se non è facile. La preoccupazione è per l’arrivo dell’inverno che qua è molto rigido, per questo motivo vi chiedo di non smettere di aiutarci".

Lo scambio di doni

Al termine dell’incontro scambio di doni con il direttore della Caritas diocesana Rossano Breda a suggellare un gemellaggio che continuerà nei prossimi mesi. "Siamo noi a ringraziarvi - ha commentato Breda - per la vostra presenza tra noi perché mettersi in ascolto dei testimoni cambia il nostro modo di guardare alla realtà. A nome della Caritas diocesana posso dire che continueremo a stare al fianco del popolo ucraino sia continuando il nostro impegno nell’accoglienza dei cittadini ucraini in diocesi di Como sia sostenendo gli interventi dei volontari di "Frontiere di Pace".

Il sostegno della diocesi di Como per l'Ucraina

Fin dall’apertura nel febbraio 2022, la raccolta fondi per l’Ucraina è stata molto partecipata: hanno infatti aderito 123 parrocchie e ben 1.726 donatori. In totale al 30 giugno scorso sono stati raccolti 726.067 euro. L’impiego dei fondi raccolti è stato distribuito in più fasi e con diverse finalità. Nei primi giorni dopo lo scoppio del conflitto la Caritas di Como ha inviato 50.000 euro a Caritas Italiana per i primi aiuti. Dopo alcuni mesi dall’invasione dell’Ucraina gruppi di volontari, in partenza dal Comasco, hanno iniziato a portare aiuti umanitari. Gli aiuti si sono successivamente strutturati dando vita al progetto “Frontiere di Pace” attivo dalla primavera del 2022. In totale Caritas ha contribuito con 35.300 euro a favore di queste iniziative. La parte più importante delle risorse raccolte è stata utilizzata per l’accoglienza dei profughi giunti in diocesi e ospitati con diverse modalità in parrocchie, case private ed enti religiosi. Una parte delle risorse è stata investita in mediatori linguistici ucraini per favorire la comunicazione con le persone accolte. Alcune di loro si sono fermate per poco tempo; altre vedendo la durata del conflitto hanno deciso di stabilirsi in Italia. Con tutti ci si è attivati per un supporto totale nella fase iniziale e contemporaneamente si è lavorato per un’integrazione anche lavorativa. Al 30 giugno scorso sono state accolte e sostenute 322 persone, di cui 92 in provincia di Como e 230 in provincia di Sondrio. Ad oggi - come riportato sul sito www.caritascomo.it nella sezione “Emergenza Ucraina” - le persone ancora accolte sono 67, di cui 29 minori. Per queste accoglienze sono stati spesi 503.144 euro. Inoltre sono stati sostenuti con 48.319 euro enti e parrocchie che hanno operato l’accoglienza in autonomia e hanno richiesto alla Caritas unicamente un contributo economico.
In totale sono già stati utilizzati 609.324 euro e rimangono ancora disponibili 116.743 euro.

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