Il Comandante dei Carabinieri di Appiano va in pensione
L'intervista a Tonino Pirisi, 60 anni da compiere domani, domenica 4 agosto, lascerà il suo posto dietro la scrivania della Caserma appianese dopo 27 anni di lavoro sul territorio
Carabiniere per caso. Carabiniere per passione, innamorato lungo il cammino.
Da Uri, piccolo paesino tra Sassari e Alghero, in Sardegna, ad Appiano Gentile e ritorno, seguendo quel ciclo senza centro né principio. E in quel viaggio, dalla firma per diventare carabiniere ausiliario alla pensione, un mondo a dipanarsi. La famiglia, il calcio, l’impegno quotidiano per la sicurezza e contro la criminalità. La Vespa.
Tonino Pirisi, 60 anni da compiere domani, domenica 4 agosto, lascerà il suo posto dietro la scrivania della Caserma appianese dopo 27 anni di lavoro sul territorio. Un luogotenente, anche se preferisce essere chiamato semplicemente maresciallo. Un punto di riferimento con cui confidarsi e al quale affidarsi. Con ironia, ha saputo farsi apprezzare con quell’autorevolezza riconosciuta per merito, senza ergere muri tra lui e i cittadini.
L'intervista
«La Sardegna è la mia casa - racconta - Ma la mia casa è anche Appiano Gentile: qui sono cresciuti i miei figli Mirko e Federico. Qui ho vissuto con mia moglie Caterina. A Uri, però, c’è ancora mia mamma Celina, 80 anni. Ci sono mio fratello Nirvano e mia sorella Liliana».
A dire il vero, nell’isola più bella del mondo, c’è anche la sua intramontabile Vespa Gtr 125 bianca che ancora utilizza quanto torna nella terrà natìa. Amante del calcio e tifoso milanista, da ragazzo ha militato nel mitico Atletico Uri come difensore.
«Ero bravino - racconta - Ricordo che, un anno, il presidente della società cambiò il mio anno di nascita sul cartellino, dal 1964 al 1963, per permettermi di giocare in Prima squadra».
Il praticantato da geometra e il colpo di fulmine con la donna che sposerà. Insomma, in Sardegna sono stati gettati i semi della sua vita. Non ultimo, la carriera nell’Arma dei Carabinieri.
«Caterina l’ho conosciuta sul lavoro, in una pizzeria a Santa Teresa di Gallura: lei era in cassa, io tagliavo le pizze. Un colpo di fulmine».
Le prime uscite e le gite al mare, ovviamente su quella Vespa Gtr bianca.
«Un giorno stavo camminando davanti alla Caserma e sono entrato per chiedere informazioni: c’era la possibilità di diventare carabiniere ausiliario e, rispetto al servizio militare, si guadagnavano 998.000 lire al mese. In ufficio c’era il maresciallo Doriano Innocenti che poi sarebbe diventato il mio vicino di casa a Uri. Mentre parlavo, lui stava già preparando i moduli. Mi disse “firma qui”, piazzandomeli in mano».
Una carriera. Una professione che ha imparato ad amare giorno per giorno, tra momenti difficili, gioie e anche dubbi...
L’intervista integrale sul Giornale di Olgiate da sabato 3 agosto 2024 in edicola