L'addio della città a "Capazza": "Lasciaci piangere almeno per oggi"
La chiesa prepositurale non è riuscita a contenere tutti gli amici di Mattia Castelnuovo.
Ha celebrato le esequie l'ex coadiutore della Cdg, don Andrea Ferrarotti
Una folla commossa ha salutato per l'ultima volta il giovane papà di Erba
La chiesa prepositurale di Santa Maria Nascente non è riuscita questo pomeriggio a contenere tutti gli amici e i conoscenti per l'ultimo saluto a Mattia Castelnuovo. Il giovane papà di Erba morto domenica, 7 gennaio, a seguito di una grave malattia che in pochi mesi lo ha consumato. L'ex capitano dell'Erbese calcio, di cui aveva contributo alla rifondazione nel 2013 e ne era stato alla guida per quattro campionati fino al suo definitivo scioglimento, è stato ricordato come un ragazzo buono, che amava sorridere.
Le toccanti parole di don Andrea, sacerdote e amico
Don Andrea Ferrarotti ha celebrato il funerale di Mattia Castelnuovo. Il prete era stato coadiutore alla Casa della Gioventù quando Mattia era ragazzino. Proprio quattro anni fa era stato il giovane papà erbese a cercare il sacerdote e a riallacciare il legame: "Se di lui conservo un'immagine da ragazzo è quella del suo sorriso, perché a Mattia piaceva ridere. Se conservo un'impressione di Mattia ragazzo ne conservo l'espressione della sua bontà, perché era un buono. Un testone, a volte anche burbero, però buono - ha raccontato durante l'omelia - Sono immagini di tanti anni fa, però Mattia si è fatto sentire improvvisamente quattro anni fa, nella prima ondata di Covid. Mi ha cercato perché aveva un dubbio di fede e da allora, da quel primo contatto, ci sono stati tanti altri contatti".
E' stato forte fino alla fine
La malattia ha colpito Mattia in modo improvviso: "Da allora altre domande profonde hanno trovato spazio nel cuore di Mattia, ma purtroppo non c'è stato il tempo di rivedere alcune sue decisioni - ha proseguito don Andrea - E' stato forte fino alla fine. Era stanco ma ha cercato di pensare a un futuro anche quando la situazione era chiara ed è stato molto attaccato alla vita fino all'ultimo".
Il sacerdote ha concluso l'omelia invitando ciascuno dei presenti a conservare nel suo cuore il ricordo più bello del giovane.
Gli amici hanno voluto omaggiare "Capazza"
Alla fine della celebrazione Simone Severgnini, a nome di tutti gli amici (che hanno anche avviato una raccolta fondi, ndr), ha letto parole che sono state stampate in un libretto donato alla compagna, ai genitori e alla sorella: "Nessuno può dimenticare Mattia, almeno un suo dettaglio prezioso come il sorriso che si spandeva in tutto il suo corpo prima di esplodere nella sua risata fragorosa. E le sue "capazzate": perché, per tutti noi, era il "Capazza" e "capazzata" è diventato sinonimo di colpo di genio che risolveva ogni cosa. Lui era il nostro MacGyver - l'emozionante ricordo - Ora questa tua mancanza non la risolverà nessuno. Lasciaci piangere almeno per oggi, da domani ti promettiamo che saremo generosi, presenti, sinceri come eri tu".
Il messaggio è stato firmato "i tuoi fratelli e le tue sorelle" perché gli amici hanno ripreso il testo di "Sangue", canzone di Brusco che è stata fatta risuonare sul sagrato alla fine delle esequie: "Per gli amici che ora sono qua vi proteggerò da ogni cosa cattiva, da ogni paura e da ogni male che arriva. Per me voi siete sangue del mio sangue, per me voi siete carne della mia carne, per me voi siete pelle della mia pelle, i miei fratelli e le mie sorelle" .