la protesta

Ufficio delle Dogane di Como, pronto lo sciopero del 2 maggio: "Manca personale"

Sindacati spaccati, la Cisl non aderisce: "Preferiamo proseguire nella ricerca di una possibile trattativa, che consenta alla Direzione e alle organizzazioni sindacali di gestire insieme la situazione"

Ufficio delle Dogane di Como, pronto lo sciopero del 2 maggio: "Manca personale"
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"La Rsu e le segreterie territoriali Fp Cgil, Flp e Usb, a seguito del chiaro mandato ricevuto nel corso dell’assemblea svoltasi a Como il 29 marzo, hanno proclamato lo sciopero generale dei lavoratori dell’Ufficio delle Dogane di Como, per l’intera giornata o turno di lavoro, di martedì 2 maggio 2023". Così i sindacati hanno annunciato la giornata a braccia incrociate per potesta, dopo lo stato d'agitazione dei mesi scorsi. 

Ufficio delle Dogane di Como, pronto lo sciopero del 2 maggio

"Due le principali ragioni dello sciopero: la grave ed endemica carenza di personale che, da anni, grava sull’Ufficio delle Dogane di Como in tutte le sue declinazioni territoriali - spiegano i sindacati - e i gravi problemi di sicurezza, pulizia e climatizzazione degli ambienti di lavoro".

I sindacati forniscono anche numeri a supporto della loro decisione di proclamare lo sciopero: "Ad oggi, i lavoratori in servizio sono 185 (nel 2021 erano 193) a fronte dei 273 che fissa la vigente pianta organica. In sostanza, per l’assetto attuale, i servizi vengono erogati con il 67,4% dei dipendenti e la stima non può che essere in peggioramento, se si considera che l’età media del personale è di 54 anni e che, solo l’anno scorso, sono andate in pensione 8 persone. Per il 2023, al dato di oggi, altre 6 unità cesseranno il servizio. Ma da qui a fine anno, si prevede che altri lavoratori possano accedere al pensionamento".

"La carenza di personale – anche in virtù dei numerosi pensionamenti già avvenuti e che avverranno a breve, senza sostituzioni – viene interamente scaricata sui lavoratori, con notevole aggravio dei carichi di lavoro e delle responsabilità per eventuali ritardi, nonché ricorso sistematico al lavoro straordinario per svolgere le attività ordinarie. Tutto ciò provoca grave nocumento anche al servizio fornito agli utenti ed agli operatori - hanno sggiunto Fp Cgil, Flp e Usb - Peraltro, a fronte di nuove attività e competenze delegate sia dalla normativa unionale che dalla direzione regionale, non sono stati previsti né un’adeguata copertura in termini di pianta organica, né percorsi formativi e dotazioni informatiche (hardware e software) adeguati".

Concludono: "Ad oggi, non sono state fornite dalla controparte datoriale risposte concrete in ordine ad eventuali soluzioni da proporre ai lavoratori ed alle rappresentanze sindacali, pertanto l’azione di protesta che sarà messa in atto con lo sciopero è apparsa come l’unica via di uscita da una situazione in stallo da troppo tempo".

Il "no" della Cisl: ecco perché non aderiamo

Sindacati spaccati nella protesta. La Cisl infatti ha deciso di non aderire allo sciopero indetto dalle altre sigle sindacali. A spiegare le ragioni del “no” sono Nunzio Praticò, segretario generale Cisl Fp dei Laghi e Elisabetta Cavallari, delegata Cisl Fp dei Laghi – A.D.M. (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) Como.

"Abbiamo deciso di dire 'no' allo sciopero del 2 maggio perché crediamo che questo sia il momento della trattativa e non del muro contro muro. Per sollecitare la necessità di attivare/ampliare il reclutamento di organico da gennaio è in atto lo stato di agitazione. Nell’ambito delle trattative in corso per individuare possibili soluzioni la Direzione dell’Ufficio delle Dogane ha recentemente sottoposto alle organizzazioni sindacali il 'progetto' (ad oggi più una dichiarazione d’intenti) di riorganizzazione dell’intero Ufficio in vista dello spostamento della sezione centrale da Como (che chiuderà tra tre anni) alla sezione operativa di Ponte Chiasso. Una 'partita' importante, che si giocherà nel prossimo triennio, e che interesserà 80 persone, attualmente in forza alla sezione di Como, che verranno trasferite a Ponte Chiasso -  hanno spiegato - Dal nostro punto di vista appare chiaro che uno spostamento del genere, che cambierà il flusso della attività doganali e che comporterà una complessa serie di passaggi organizzativi, sia sul piano delle risorse umane che delle attività di processo degli uffici, vada necessariamente gestito assieme alla Direzione".

"Ricorrere allo sciopero in questo momento - concludono i due sindacalisti - equivarrebbe ad un segnale di rottura verso la Direzione di cui non reputiamo maturi i tempi. La carenza di organico è un fatto reale e tangibile, ma come Cisl Fp dei Laghi riteniamo necessario considerare le aperture che ad oggi sono arrivate dalla parte datoriale e intendiamo proporre un tavolo di confronto per migliorare le
situazioni di criticità. Per questo preferiamo proseguire nella ricerca di una possibile trattativa, che consenta alla Direzione e alle organizzazioni sindacali di gestire insieme la situazione nella speranza di ottenere un risultato migliore per il personale. Solo esperito ogni tentativo di conciliazione opteremo per lo sciopero".

Foto repertorio

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