L'intervista

Alessandro Martire, l'eccellenza comasca della musica nel mondo

Abbiamo intervistato il giovane pianista comasco che ci ha raccontato il suo percorso tra musica, grandi progetti e anche un po' di follia.

Alessandro Martire, l'eccellenza comasca della musica nel mondo
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Un pianoforte, passione e dedizione, grandi progetti e un pizzico di follia, che non guasta mai; questo e molto altro è Alessandro Martire, il giovane compositore e pianista comasco che, a soli 28 anni, ha già stregato l'Italia e il mondo con la sua musica. In occasione dell'uscita del suo album d'esordio "Share the World" lo abbiamo intervistato per cercare di capire chi è Alessandro Martire e alcune sue follie, come suonare a bordo di un aereo.

Alessandro Martire, l'eccellenza comasca della musica nel mondo

Classe 1992, nonostante la giovane età, Alessandro Martire ha molto da raccontare. La sua grande passione per la musica classica contemporanea e il pianoforte nasce all'età di 15 anni, quando riceve in regalo il primo pianoforte acustico e inizia a comporre e a formarsi privatamente. "Grazie a questo regalo ho scoperto la forte sinergia e attrazione che avevo nei confronti del pianoforte" afferma Alessandro. Nessuno in famiglia prima di lui si era avvicinato tanto alla musica ma nonostante questo è sempre stato sostenuto nell'intraprendere questa strada.

Il primo volo

A 20 anni lascia l'Italia e vola a Boston, al Berklee college of Music, dove studia contemporaneamente musica e relazioni internazionali, due mondi che non sono mai entrati l'uno in contrasto con l'altro ma anzi si sono uniti, tanto che oggi Alessandro è "Ambasciatore della Campagna We are Italy" della Farnesina. L'esibirsi nelle diverse parti del mondo e allo stesso tempo studiare e formarsi proprio sulla storia, usi e costumi di quei paesi, ha contribuito a creare il personalissimo stile di Alessandro, racchiuso perfettamente nel suo album, una condivisione del mondo e delle sue sfumature.

Da passione a professione

Ben presto quindi questa passione si trasforma in esigenza e in professione e Alessandro inizia ad esigersi nei più grandi teatri del mondo.

D: A distanza di anni quale è una delle esperienze più particolari che hai vissuto?

R: "Ero andato a fare un concerto ad Hong Kong, a 21 anni, per portare l'eccellenza italiana nel mondo attraverso il percorso universitario. La cosa veramente che mi ha colpito è stato vedere il teatro - in cui solo una settimana prima si era esibito Ludovico Einaudi - pieno di gente e che comprava anche i dischi. Ho visto un grande apprezzamento non solo per la mia musica ma anche nei miei confronti e da lì ho veramente capito quella che sarebbe diventata la mia professione"

Tutti i luoghi di Alessandro

Londra, Giappone, Sud Est Asiatico, Cina, Russia e Stati Uniti; questi alcuni dei luoghi in cui Alessandro si è esibito, senza ovviamente dimenticare casa, il Lago di Como.

D: Lo scorso luglio ti sei esibito su una piattaforma galleggiante sul Lago di Como. Come è stata questa esperienza?

R: "Il Floating Moving Concert è stata un'esperienza unica. Ho suonato in mezzo al lago, su questa piattaforma con tantissimi giovani. In America si sta avendo un apprezzamento pazzesco per questo concerto e sono stato contattato anche dall'Abc. Abbiamo in progetto di esportare questo concept nel mondo".

D: C'è molta differenza tra esibirsi in Italia e farlo a livello internazionale?

R: "Dipende molto dal paese in cui ti trovi. In Russia tutti i giovani sono portati alla cultura della musica e ho spesso suonato con miei coetanei, cosa che in Italia capita poco. In Giappone invece sono affascinati profondamente dallo strumento, dal pianoforte. C'è una forte curiosità nel pubblico. In Russia i concerti sono con il quartetto d'archi mentre in Giappone solo pianoforte. In Sud Est Asiatico invece c'è un grande amore per il nostro Bel Paese, la cultura e la storia".

D: C'è un palcoscenico in cui hai suonato che ti è rimasto nel cuore oppure uno in cui vorresti esibirti?

R: "Vorrei tanto portare la musica in luoghi che hanno fatto la storia. Ci sono tanti luoghi in Italia, belli e affascinanti. Ecco vorrei suonare in luoghi tali e dare loro una colonna sonora".

D: Visto che hai già suonato in Giappone e visto il grande amore che questo Paese ha per il pianoforte, se dovessero proporti di esibirti alle Olimpiadi di Tokyo?

R: "Volentieri (ride, ndr); se mi chiamano vado anche adesso. Il mio disco si intitola "Share the World" e tutti lo possono ascoltare perchè la musica ha un linguaggio universale. Sarebbe una bella occasione".

Grandi progetti, tanta follia

Alessandro è conosciuto - oltre che per la sua splendida musica - anche per il modo particolare in cui suona. "Creando esperienze di condivisione, come il Floating Moving Concert, oppure suonando a bordo di un aereo o nel deserto dell'Oman, si può veicolare la musica in maniera differente. Ho capito quindi che non è solo la musica ma soprattutto la modalità. Nel mio mondo difficilmente trovi qualcuno che suona in volo; esce quindi il personaggio che c'è in me e non solo l'artista".

Un pizzico di follia caratterizza quindi la musica e la persona di Alessandro; ha suonato a bordo di un aereo - mai fatto prima d'ora - e doveva esibirsi - prima della pandemia - nel deserto dell'Oman, esperienza soltanto rimandata a tempi migliori.

D: Come è nato questo progetto in collaborazione con il National Geographic Expeditions?

R: "E' nato tutto da un incontro artistico con la volontà di creare non solo un contenuto ma soprattutto un'esperienza condivisa tra me e il pubblico. Devo dire che ha riscosso tantissimo successo e hanno inviato la richiesta tante persone, soprattutto giovani. Il progetto consiste in un viaggio di cinque giorni in compagnia di alcune persone e al termine mi esibirò nel deserto. Dovevamo partire a marzo e a causa del Coronavirus è stato rimandato".

Legata a questa esperienza c'è un brano del nuovo album di Alessandro, "Breathe" omaggio al deserto e alla ricerca del suono puro.

Imprenditore

Quello che non tutti sanno è che Alessandro Martire è anche imprenditore. Insieme ad alcuni suoi amici ha fondato una scuola di musica a Villa Imbonati, San Fermo, una scuola che come lui stesso ammette non ha età e ha adesso 170 studenti. "E' una bella realtà che è cresciuta negli anni. I ragazzi - e non solo - vengono a lezione e possono approfondire o anche scoprire l'amore per uno strumento e la musica. Cerco sempre di coinvolgere i ragazzi nei progetti di sensibilizzazione ed educazione e sono a stretto contatto con gli insegnati".

Un messaggio ai giovani

D: Chiudiamo questa nostra chiacchierata con un messaggio. Quale consiglio daresti ai giovani?

R: "Il consiglio che posso dare è capire realmente la propria passione, qualsiasi cosa uno faccia perché questo ti permette di non stancarti mai. Approfondite sempre, studiate quello che vi circonda e confrontatevi, perché questo è fondamentale per poi fare. Non mollate mai, anche se si presentano ostacoli sul vostro cammino".

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