l'addio

All'addio a Massimo Bilardello anche i suoi ragazzi in divisa VIDEO e FOTO

Circa 300 le persone presenti durante il funerale del dirigente del Bulgaro.

Pubblicato:
Aggiornato:

Oggi, sabato 4 luglio 2020, l'ultimo saluto a Massimo Bilardello, 49 anni, sul campo del Bulgaro. Proprio lì, dove l'uomo aveva trovato una seconda famiglia. Non poteva andare diversamente e non ci sarebbe stato luogo più idoneo del centro sportivo comunale per rendergli omaggio. Il dirigente dei Giovanissimi 2005 e Pulcini 2009 si è spento domenica 28 giugno a 49 anni.

All'addio a Massimo Bilardello anche i suoi ragazzi

Sul feretro dell'olgiatese sono state appoggiate la bandiera del Bulgaro e la sciarpa della Juventus, di cui era tifoso. Alla cerimonia funebre hanno partecipato circa 300 persone. Tra loro c'erano il sindaco di Olgiate Comasco, Simone Moretti, e quello di Bulgarograsso, Fabio Chindamo. Non hanno voluto mancare nemmeno tanti dei suoi ragazzi che si sono presentati rigorosamente con la divisa del Bulgaro.

8
Foto 1 di 9
7
Foto 2 di 9
6
Foto 3 di 9
5
Foto 4 di 9
4
Foto 5 di 9
3
Foto 6 di 9
2
Foto 7 di 9
WhatsApp Image 2020-07-04 at 19.28.00
Foto 8 di 9
WhatsApp Image 2020-07-04 at 19.41.31 (1)
Foto 9 di 9

"Questo amore non è finito"

Toccanti le parole di don Romeo Scinetti durante l'omelia.

"Parlando della carità, che per noi è l'amore, quello senza riserve, noi  sappiamo che l'uomo è fatto per amare qualcuno e sviluppare questo amore anche nelle sue passioni. Allora sembra giusto essere qui, per vivere questo amore. Un amore che Max, noi sappiamo, ha vissuto in prima persona a casa sua. Poi, senza tanti sfronzoli, l'ha voluto anche vivere attraverso la sua passione. I suoi figli sono ancora testimoni di questo. Il Signore viene incontro in questo momento difficile, confuso, perché penso che tutti ci siamo fatti un po' di domande, tutti cerchiamo qualche risposta che non avremo, quindi mettiamo il cuore in pace. Ci viene però data una via, quella che il Signore ha stabilito per ciascuno di noi. Una via che è proprio lui, il Signore. Quel Signore che prega il padre dicendo: "Guarda che io voglio che quelli che mi hai dato, siano con me, dove mi trovo io" nel luogo in cui quell'amore che cerchiamo di vivere in questo mondo, sia in pienezza. Non possiamo neanche immaginare l'amore grande che possiamo vivere in quella pienezza. Lo dico a voi, a tutti i ragazzi presenti che hanno conosciuto, si sono divertiti e avranno sentito anche qualche strigliata da parte di Max, perché tutto quello che noi facciamo adesso, non è per l'adesso ma per quel domani che vuole riempirsi di un amore grande. Se non avessi l'amore anche tutto quello che io faccio, non servirebbe a niente. Se non ci mettiamo passione in quello che vogliamo essere e vogliamo fare, è come se non facessimo nulla. Sappiamo bene che quell'amore, di cui parla Paolo, che ha vissuto pienamente nel Vangelo ricevuto da Gesù, si realizza nel metterlo in pratica in un modo concreto, con quella fede, con quella speranza che trova la pienezza nella carità, cioè nell'amore stesso. E' bello ricordare Max con questa immagine bellissima della carità. Tutti coi propri difetti inseguono non un sogno, ma la realtà: l'amore pieno, la felicità. Ed è anche il modo in cui ci auguriamo di vivere questo momento e i giorni che verranno, rendendo concreto questo amore che non è finito. E' un amore che non ha fine".

Seguici sui nostri canali