presa di posizione

Ats Insubria, Gutierrez parla della gestione dell'emergenza: "Tamponi per la diagnosi, non per uno screening di massa"

Il direttore generale sottolinea: "Stessi sforzi su Como e Varese".

Ats Insubria, Gutierrez parla della gestione dell'emergenza: "Tamponi per la diagnosi, non per uno screening di massa"
Pubblicato:

Sono state tante, tantissime, le volte in cui parlando con medici di base, famiglie colpite dal Covid-19 o con tale sospetto ma anche con i vertici delle Rsa del territorio, ci è stata segnalata l'assenza di Ats Insubria. La mancanza, soprattutto nei mesi di marzo e di aprile, di linee guida e dispositivi di sicurezza per i medici del territorio da una parte. Dall'altra famiglie che cercavano invano di avere risposte sulle proprie condizioni di salute. Noi stessi abbiamo chiesto più e più volte un quadro sulla situazione della provincia di Como: non solo il dato complessivo che viene reso noto giorno per giorno da Regione Lombardia sui positivi ma anche i guariti e soprattutto i decessi nel territorio comasco.

Quei dati mai arrivati da Ats Insubria: "Tutti gli sforzi per l'operatività dell'agenzia"

Domande alle quali da Ats Insubria non è mai stata data risposta. Ora il direttore generale Lucas Maria Gutierrez in una nota stampa ha preso la parola.

"Ats Insubria ha operato con il medesimo impegno e con le stesse modalità in entrambe le province di Como e Varese, non facendo alcuna distinzione, ma considerando il territorio nel suo complesso e con pari importanza - ha sottolineato il direttore generale - Proprio per questo, ha ritenuto opportuno offrire una lettura dei dati della situazione epidemiologica unitaria, scegliendo di dare priorità ai servizi per i cittadini piuttosto che impiegare le risorse umane a disposizione per ottemperare ad elaborazioni statistiche complesse e non funzionali all’immediata operatività, rimandando analisi più dettagliate ad un successivo momento. L’impegno messo in campo per gestire al meglio la pandemia, che ha rappresentato per tutti un evento straordinario, sono state al massimo delle possibilità e delle forze".

Quindi per la prima volta da inizio emergenza Ats Insubria fornisce dati completi sui territori, suddivisi per provincia.

I tamponi

C'è stata poi la questione tamponi, richiesti più e più volte dai medici di base per i propri pazienti e spesso mai arrivati. O arrivati con estremo ritardo, a certificare una negatività al virus ormai acquisita.

"In rapporto alla popolazione residente sono stati eseguiti più tamponi a Como rispetto a Varese (39,8 persone testate ogni 1.000 abitanti a Como contro le 34,5 di Varese) - vuole precisare Gutierrez - Si segnala che il tasso di tamponi eseguiti ogni mille abitanti in Regione Lombardia è pari a 53. Tale dato, per una corretta interpretazione, deve necessariamente essere raffrontato con il tasso di incidenza dell’epidemia che in ATS è del 43% inferiore a quello della Lombardia. Invece, il tasso di persone tamponate è inferiore del 30%. Alla luce di tale considerazione, in ATS Insubria vengono eseguiti un numero maggiore di tamponi in relazioni ai casi registrati, rispetto al valore di Regione Lombardia".

E ancora: "Si ricorda che l’attività di tamponatura effettuata da ATS Insubria ha sempre seguito le linee guida ministeriali e le direttive di Regione Lombardia che, con l’evolversi dell’epidemia, sono state aggiornate e modificate. In Regione Lombardia non è stato dato avvio ad uno screening di massa, ma il tampone ha avuto un utilizzo in sede diagnostica".

Insomma, il tampone non è mai stato fatto per capire la diffusione del virus ma solo in ospedale, quando i pazienti vi arrivavano con già tutti i sintomi riconducibili alla patologia.

Le RSA

Il grande disastro, si potrebbe definire. Quel momento in cui tutti, troppo tardi, abbiamo capito che il virus era entrato dove erano presenti le persone più fragili, quelle a cui poteva fare più male. E' doloroso ricordare esempi quali la Ca' d'Industria a Como, Villa San Benedetto Menni ad Albese con Cassano ma anche le case di riposo di Bellagio, Arosio o Cantù.

"Dal 31 marzo al 12 giugno 2020 sono stati distribuiti i seguenti tamponi - scrivono da Ats Insubria - 9.305 nell'ambito dell'Agenzia, di cui 4.782 a Como e  4.523 a Varese. Quindi, non solo ATS Insubria non ha rispedito al mittente le richieste di tamponi, ma si è anzi attivata per dare il maggior supporto possibile alle strutture. Si evidenzia che alla strutture, parimenti collocate a Como e Varese, sono state trasmesse, a strettissimo giro dall’emanazione, tutte le disposizioni, le linee guida, le raccomandazioni ministeriali e regionali e che era compito delle singole RSA darne attuazione".

Seguici sui nostri canali