Caslino d'Erba dà l'ultimo saluto al 26enne Francesco Passarello: "Lui ricercava la pienezza della vita"
Non solo la famiglia e i parenti più stretti: tanti amici si sono raccolti nella chiesa di Sant'Ambrogio questa mattina
Caslino d'Erba dà l'ultimo saluto al 26enne Francesco Passarello, giovane papà prematuramente mancato a causa di un incidente in moto.
Caslino d'Erba dà l'ultimo saluto al 26enne Francesco Passarello
A sorreggere la bara bianca dell'erbese Francesco Passarello all'uscita dalla chiesa di Sant'Ambrogio a Caslino d'Erba è stata la spalla di papà Giovanni, carabiniere in congedo e noto volontario a Nibionno. Non solo la famiglia e i parenti più stretti, ma anche tanti amici a salutare per l'ultima volta questa mattina, sabato 29 luglio 2023, il 26enne erbese, cresciuto tra la città, dove ha frequentato le scuole, Caslino d'Erba ma anche il Lecchese dove abitava il papà.
"Ha sempre avuto il coraggio di provare e inseguire i sogni, anche quello di diventare un cuoco. Così ha fatto due stages a Londra e un periodo in Franciacorta. Poi un suo ex chef lo ha voluto a Cremona. Qui ha conosciuto la compagna con cui ha avuto la piccola Nami, una bambina splendida per cui lui stravedeva. Era un papà innamorato, al primo posto veniva sempre la sua bambina, dolce, affettuoso, presente" ha raccontato papà Giovanni.
Proprio per avere più tempo da trascorrere con lei aveva deciso di rinunciare al lavoro di cuoco e aveva cercato un altro impiego: lavorava a Imola, per la Flay Logistics, un grosso gruppo di imballaggi e logistica. E proprio a Imola, per la precisione a Pieve Sant’Andrea, frazione medievale sulle colline sovrastanti la città, Francesco aveva appena fatto ritorno da una giornata a Cremona trascorsa con la figlia quando, lasciata la vettura e inforcata la moto, ha avuto un incidente tra le 23 e le 23.30 di sabato scorso.
"Come si può morire a 26 anni senza motivo? Ci stringiamo tutti attorno a Francesco, questo cordoglio può essere di conforto per la famiglia che però sta affrontando un dolore che non si può esprimere a parole - ha detto don Stefano Dolcì, parroco di Caslino, nella sua omelia - C'è una ribellione istintiva a livello umano a quello che è successo, ma Francesco ricercava la pienezza della vita con un desiderio bello di ricerca di significato, ci consoliamo sapendo che il Redentore lo accoglierà mostrandogli la pienezza della vita eterna".
I ricordi
Anche il papà Giovanni in chiesa ha voluto ricordare Francesco, citando il tatuaggio che il figlio aveva sul petto: un passo dei Filippesi, "Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica" e ne ha ricordato la forza e la vivacità. Ma anche il senso di giustizia che lo caratterizzava.
Tra tutti i messaggi degli amici, quello che ha colpito il padre è stato quello di un'amica che ha spiegato come Francesco contrastava la società con la sua vivacità e con il suo grande senso di giustizia e la grande capacità di amare. Amava molto la figlia e aveva un senso di protezione per la mamma e le sorelle. E il grande amore che lui ha donato si è riversato in questi giorni di dolore su tutti loro.
"Ovunque sarai adesso, sarai sereno e tranquillo - ha detto in chiesa un'amica in rappresentanza di coloro che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene - Sei vicino a tutti noi anche se non sei più con noi.Vogliamo ricordati bello e sorridente, perché così ti abbiamo conosciuto. Non sei andato via del tutto: hai lasciato la tua bambina. Grazie per essere stato così speciale".