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Coronavirus in Lombardia Gallera: "Impegno straordinario per la Terapia intensiva". Salgono a 40 i casi a Como DIRETTA VIDEO

Coronavirus in Lombardia Gallera: "Impegno straordinario per la Terapia intensiva". Salgono a 40 i casi a Como DIRETTA VIDEO
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Coronavirus in Lombardia. Continua l'emergenza e i sindaci del territorio cercano di sensibilizzare la popolazione, chiedendo di restare in casa il più possibile. Da Como, Mario Landriscina ha scritto una lunga lettera ai comaschi dove spiega: "Da medico rianimatore, prima ancora che da sindaco, invito tutti a seguire con il massimo rigore e scrupolosità le indicazioni" (CLICCA QUI per la versione integrale). Intanto cresce anche la solidarietà, a Bulgarograsso ad esempio, l'acqua sarà gratis per tutti.

Coronavirus in Lombardia: gli aggiornamenti da Regione

"Anche questa è stata uan giornata intensa di riunioni per le unità di crisi. Ancora una volta abbiamo ragionato su come mettere in campo le nostre competenze per fronteggiare la crescita del Coronavirus", ha esordito Giulio Gallera, assessore al Welfare.

Posti letto di Terapia intensiva Lombardia. "Ho detto fin dai primi giorni che volevamo aumentare i 900 posti letto per ampliare il più possibile la capacità di recepire i pazienti affetti da Coronavirus. Oltre ai 150 che avevamo previsto, abbiamo +221 posti letto in Terapia intensiva, contiamo di aprirne altri 150 nel giro di 7 giorni. Si è bloccata l'attività di sala operatoria, quindi riconvertiamo alcune parti degli ospedali dando così una risposta concreta. Accanto a questo stiamo trasformando reparti di medicine generali o d'emergenza in reparti di pneumatologia e subintensiva, ovvero chi non ha ancora bisogno di intubazione, ma comunque necessita di respirazione assistita con mascherine e caschetti, denominati C-Pap. Questi caschetti erano 200 il 19 febbraio, ora 1600, ne stanno arrivano anche altri 500 in queste ore, accanto a flussimetri che consentono di trasformare ossigeno e lo rendono adatto per sostenere la respitazione. Stiamo mettendo in campo un impegno straordinario per dare risposte di qualità. La nostra sfida è quella di rallentare la diffusione del virus".

I numeri del contagio

"In Lombardia, rispetto a ieri, domenica 8 marzo 2020, i casi positivi sono diventati 5.469, ovvero 1280 in più. Sono 2.802 i ricoverati, in Terapia Intensiva abbiamo 440 persone, 41 in più rispetto a ieri. Le persone dimesse sono 646. Salgono però anche i decessi 333, 76 in più rispetto a ieri. C'è una crescita di contagiati significativa a Bergamo, ma anche a Brescia, una delle aree di maggiore preoccupazione. A Milano 596 positivi, Pavia 296, Cremona 916. A Lodi la crescita è sempre più contenuta. Anche nel resto della Regione le positività sono contenute, è un elemento positivo", ha continuato Gallera.

40 i casi in Provincia di Como

I casi per provincia con l'aggiornamento rispetto agli ultimi
4 giorni

BG      1.245/997/761/623/537
BS      739/501/413/182/155
CO      40/27/23/11/11
CR      916/665/562/452/406
LC   66/53/35/11/8
LO      928/853/811/739/658
MB      64/59/61/20/19
MI      596/406/361 (di cui 208 a Milano citta')
MN      102/56/46/32/26
PV      296/243/221/180/151
SO      7/6/6/4/4
VA      44/32/27/23/17

"Ridurre vita sociale e spostamenti"

"Da ieri sono iniziate misure restrittive, come la chiusura di bar-ristoranti alle 18. C'è un forte invito, un obbligo, che è quello di girare per la nostra Regione e di movimentarsi solo per motivi attinenti alle attività produttive o per emergenze e attività non differibili (esempio fare spesa, andare in farmacia, un genitore anziano da assistere). Il messaggio forte che lanciamo è quello di rimanere al proprio domicilio. Ripeto a tutti che il Coronavirus non si può sconfiggere con un farmaco, non c'è un farmaco e nemmeno un vaccino. L'unico modo per fermare la diffusione è quella di ridurre la nostra vita sociale e i nostri spostamenti, così da evitare di contagiare ed essere contagiati. Vale per gli anziani, ma anche per i giovani e i bambini che possono essere veicoli di trasmissione. Abbiamo bisogno di avere un sistema sanitario che possa curare tutti coloro che si ammalano di Cornavirus, oppure fanno un incidente o hanno un infarto. Perché questo avvenga dobbiamo bloccare il virus. Se cresce il contagio come in queste settimane, non saremo in grado di dare risposte di qualità. Se le persone rimangono al proprio domicilio invece abbiamo risultati. Nella zona rossa c'è stato un crollo dei positivi, lì dove le persone restano a casa e non infettano altri, la diffusione si riduce e si può addirittura bloccare. Il mio quindi è un invito accorato".

"In Terapia intensiva non solo anziani"

"Coloro che sono ora nelle nostre Terapie intensive, non sono solo anziani: il 33% ha tra i 50 e i 60 anni, l'8% tra i 25 e 48 anni. Alcuni non hanno un fisico debilitato, eppure hanno comunque bisogno della Terapia intensiva. Servono comportamenti responsabili, ciascuno è protagonista di questa grande battaglia, altrimenti non ridurremo il numero di persone che continua a crescere in maniera significativa. O interveniamo nelle prossime due settimane massimo, oppure questa grande battaglia che stiamo vincendo con la capacità del nostro sistema sanitario di reagire oppure non so se il sistema riuscirà ancora ad essere così performante", ha concluso Gallera.

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