Coronavirus, il 94% dei positivi si cura a casa. Ats Insubria: "Ospedali non sovraccaricati"
Si registra un ricovero ospedaliero per il 6,1% (n. 13), di cui il 30,8% (n. 4) dimesso nella medesima settimana di osservazione.

Mentre i numeri dei contagi continuano ad aumentare a livello nazionale e in Lombardia, Ats Insubria aggiorna sulla situazione ospedaliera. E' infatti uno dei dati più importanti per analizzare quanto la situazione Covid-19 incida sul buon funzionamento della sanità.
Coronavirus, il 94% dei positivi si cura a casa
Non freschissimi i dati che comunque si riferiscono alle province di Como e Varese. Ats spiega infatti che "nella settimana dal 28 settembre al 4 ottobre, sono stati riportati nel sistema di sorveglianza del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di ATS Insubria 212 nuovi casi. Poco meno del 94 % (n. 199) si sta curando in ambito domiciliare, mentre si registra un ricovero ospedaliero per il 6,1% (n. 13), di cui il 30,8% (n. 4) dimesso nella medesima settimana di osservazione. Il dato si riferisce alle prestazioni erogate dalle strutture ubicate sul territorio dell’ATS Insubria, ad esclusione dell’ospedale FateBeneFratelli di Erba".
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"Gli indicatori ospedalieri non mostrano segni di sovraccarico del sistema sanitario territoriale - commenta l'Agenzia - Nella settimana dal 20 al 26 settembre, negli ospedali pubblici, il tasso di occupazione dei posti letto di Area Medica per pazienti COVID-19 è stato del 5,2%, ben al di sotto della soglia di attenzione del 40%".
Si precisa che il ricovero in terapia intensiva di pazienti Covid positivi viene disposto presso gli ospedali hub individuati da Regione Lombardia (Ospedale Sacco, Ospedale San Matteo di Pavia, Ospedale di Mantova, Ospedale San Gerardo di Monza, Ospedale Policlinico Maggiore di Milano, Spedali Civili di Brescia, Ospedale San Carlo, Ospedale Niguarda, Ospedale di Bergamo). Significa quindi che chi ha necessità della terapia intensiva viene ricoverato in questi ospedali e non in quelli della provincia di Como.