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Covid, si è fermata la riduzione del contagio. Ats: "Attenzione, negativo un possibile rialzo in vista delle vaccinazioni"

Ats Insubria, malgrado i ritardi nelle consegne dei vaccini, ha preparato il piano vaccinale: possibili hub Lariofiere e VIlla Erba.

Covid, si è fermata la riduzione del contagio. Ats: "Attenzione, negativo un possibile rialzo in vista delle vaccinazioni"
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Aggiornamento di Ats Insubria sull'andamento del contagio ma soprattutto su come affrontare nelle prossime settimane la campagna di vaccinazione.

Covid, si è fermata la riduzione del contagio

"La riduzione dei contagi che abbiamo notato la scorsa settimana si è fermata, oggi i valori sono sostanzialmente simili a sette giorni fa - ha spiegato in conferenza stampa Giuseppe Catanoso, direttore sanitario di Ats Insubria - Nelle scuole questa settimana ci sono 1872 segnalazioni, ovvero un numero non indifferente di alunni e operatori in quarantena. Un andamento che ci fa pensare presumibilmente a una situazione di stallo, speriamo invece non si vada incontro a un aumento, lo speriamo di cuore perché con la riapertura delle scuole dobbiamo prestare massima attenzione al distanziamento e alle misure di sicurezza. Non vorremmo mai un rialzo in questa fase in cui ci stiamo predisponendo a una vaccinazione di massa".

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"Ci sono purtroppo grosse difficoltà sull'arrivo dei vaccini, non abbiamo ancora idee chiare su quanti ne arriveranno - ha aggiunto Catanoso - Pfizer forse consegnerà con regolarità da settimana prossima mentre Astra Zeneca, se la validazione arriverà il 29 gennaio, dovrebbe dare solo il 40% delle dosi prenotate dall'Italia. Di conseguenza abbiamo grosse difficoltà a impostare la campagna vaccinale, ma non possiamo aspettare la certezza, dobbiamo prepararci e fare progetti per gestire la situazione in base a cosa ci arriverà. Prevediamo di lavorare su tre fronti: la vaccinazione di massa in hub (Malpensa 2, Lariofiere, Villa erba), le Asst che continueranno con fase 1 e 1bis che partirà la prossima settimana in modo intenso e che si occuperanno di vaccinare soggetti che hanno bisogno di una struttura protetta (penso agli allergici o con situazioni cliniche particolari); infine ci saranno i medici di medicina generale, come nel caso dell'antinfluenzale. In questo caso servirà sinergia con gli enti locali per disporre di strutture dove vaccinare al di sopra dei 65 anni".

I possibili hub per la Provincia di Como

Sul piatto c'è quindi questione di trovare spazi idonei per le vaccinazioni di massa e per quel che riguarda la provincia di Como nei giorni scorsi erano stati fatti i nomi di Lario Fiere a Erba e Villa Erba a Cernobbio.

"Da indicazione regionale stiamo facendo valutazioni su diversi hub - ha spiegato il dirigente di Ats Marco Magrini - A Villa Erba prevediamo l'organizzazione di 30 postazioni di accettazione, 30 per la vaccinazione e nel padiglione tondo l'allestimento della sala per l'attesa con osservatori per 15 minuti post vaccinazione. Lariofiere invece mette a disposizione il padiglione C dove organizzare 30 postazioni per accettazione, cabine 3x3 per le vaccinazioni e spazi per le attese. Inoltre è stato previsto un accordo con l'ospedale Fatebenefratelli di Erba, poco distante, per garantire la parte emergenziale in caso di necessità. Si tratta di uno spazio che potrebbe essere messo a disposizione anche di Ats Monza, per dare una mano alla provincia di Lecco. In entrabi gli spazi si potrebbe arrivare a vaccinare fino a 6mila persone al giorno. A Como abbiamo visionato anche altre due strutture ma l'organizzazione sarebbe più complessa per la questione viabilità: la Caserma De Cristoforis e il parcheggio vicino al Sant'Anna. Stiamo inoltre valutando una struttura proposta dalla Guardia di Finanza di Como da visionare prossimamente: si tratta di una caserma non più utilizzata".

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Gli spazi a Villa Erba

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Gli spazi a Lariofiere

A precisa domanda, Magrini non ha voluto entrare nella questione economica sui costi per l'utilizzo dei centri congressi nata da alcune polemiche di questi giorni: "Ats non entra nel merito degli aspetti economici, se ne occuperà la Regione".

Positivo infine il riscontro che Ats Insubria sta ottenendo dai medici di medicina generale relativamente alla disponibilità a vaccinarsi e a vaccinare. "Abbiamo avviato il confronto con i medici di base - ha spiegato il Direttore Dipartimento delle Cure Primarie Maria Cristina Della Rosa - perché la giunta lombarda ha approvato accordo per coinvolgerli nella campagna vaccinale. Il primo sondaggio sulla volontà di vaccinarsi è in fase di ultimazione: in due giorni l'adesione è stata del 75%. I non aderenti già certi sono 23 medici, 2% della popolazione. L'altro 22% deve ancora rispondere. Ci aspettiamo un'adesione che sicuramente supererà il 90%. Inoltre abbiamo aperto un sondaggio anche per capire se possono vaccinare nei loro studi o in altri spazi in accordo con i sindaci: il 40% in entrambi i contesti, il 22% sostiene di non avere l'organizzazione nel proprio ambulatorio per la campagna e il 36% ha confermato di poterlo fare all'interno dei propri studi".

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