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Disservizi Comocalor, l'azienda: "Ci scusiamo per i disagi ma abbiamo fornito caldaie sostitutive che devono gestire i condomini"

La società che ha in concessione il teleriscaldamento comasco spiega cosa è successo nelle ultime settimane.

Disservizi Comocalor, l'azienda: "Ci scusiamo per i disagi ma abbiamo fornito caldaie sostitutive che devono gestire i condomini"
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Dopo le polemiche degli ultimi giorni, legate ad alcuni condomini della città che si riforniscono di acqua calda e riscaldamento da Comocalor e che per via dei lavori alla rete si sono ritrovati con l'acqua fredda, l'azienda ha deciso di fare chiarezza durante una conferenza stampa.

Disservizi Comocalor, l'azienda spiega la situazione

Il problema è arrivato anche in consiglio comunale attraverso le parole dei consiglieri Dem Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco che hanno riferito di 400 persone senza acqua calda nei quartieri di Albate e Muggiò. Una vicenda che si sviluppo dopo un inverno terribile, in cui sono stati diversi i guasti e i lavori alla rete con persone rimaste al freddo.

"Per Comocalor è un periodo complesso - ha esordito il presidente della società Andrea Bernasconi - L'azienda non vuole si ripeta quanto accaduto durante l'inverno così ha attivato un piano importante di manutenzione con l'obiettivo di dare un servizio migliore ai propri clienti. Però bisogna sottolineare che la rete ha trent'anni e che con le tecnologie con cui è stata concepita all'epoca sta arrivando a scadenza. Il piano di manutenzioni messo in campo ha un valore di 2milioni e mezzo di euro che si svilupperà in tre fasi fino all'autunno che prevedono la sostituzione di circa 1,5 kilometri della rete in punti strategici dove, se ci fosse un guasto in inverno, sarebbe un disastro per l'intera rete del teleriscaldamento".

"Ci scusiamo per i disagi che stanno subendo alcuni utenti ma al momento il piano di interventi è indifferibile e urgente - ha spiegato l'amministratore delegato Fabio Fidanza - Il Comune questo lo ha capito e, malgrado i disagi dei cantieri sulla viabilità, ci ha supportato organizzando al meglio i lavori. Per quel che riguarda i disservizi vorremmo spiegare che noi, già in aprile, in pieno periodo emergenziale per il Covid, abbiamo contattato i nostri clienti spiegando che sarebbero partiti i lavori. E non solo: abbiamo fornito delle caldaie elettriche che andassero a tamponare per garantire la continuità del servizio".

Cosa è successo allora?

"Il problema -  ha spiegato Giovanni Chighine, Dirigente della Business Unit Leader Energia e Tecnologie Smart CEO - è che non possiamo essere noi a gestire queste strutture, sarebbe un conflitto di interesse. Lo devono fare i privati, quindi i condomini tramite l'amministratore. Forse questo non è stato chiaro e il problema principale, per chi è rimasto senza acqua calda, è che in quelle palazzine non è stata fatta richiesta di potenziare i contatori dell'energia elettrica con cui si alimentano le caldaie".

E' stato ad esempio il problema di ComoSole mentre ad Albate, dove è stato registrato un altro malfunzionamento, ci sarebbe stato un guasto ancor prima partisse il cantiere e quindi venisse messa in funzione la caldaia sostitutiva.

"Ci scusiamo non per senso di colpa ma perché, malgrado il nostro impegno, delle famiglie sono rimaste senza acqua calda - conclude Chighine - L'azienda sta facendo il di più rispetto a quanto richiesto per la continuità del servizio anche per chi lo gestirà, in caso, dopo di noi visto che a ottobre scade la concessione. E' certo che il Comune in quel momento dovrà decidere cosa fare del teleriscaldamento di Como".

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