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La strage di Bergamo: altro che 260 morti sono più del doppio: il racconto dei colleghi di PrimaBergamo

Nella bergamasca non sanno più, letteralmente, dove mettere i loro morti in attesa di una degna sepoltura.

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Sono strazianti le testimonianze che arrivano da Bergamo, attualmente la provincia lombarda che più è stata investita dal contagio da Coronavirus: 3.416 i malati a ieri, domenica 15 marzo 2020. Se nelle nostre strade infatti vige il silenzio, nelle loro è un continuo di sirene di ambulanze. Gli ospedali sono ben oltre il limite così come gli operatori che lavorano nel settore delle onoranze funebri. Per intenderci: non sanno più dove mettere i loro morti.

La strage di Bergamo

A raccontarci la situazione in modo dettagliato sono i colleghi di PrimaBergamo.it che cercano di dare conto dell'emergenza al meglio delle loro forze.

"A sabato 14 i decessi 'ufficiali' erano 261. Il dato aggiornato a ieri, domenica 15, ancora non c’è. Resta il fatto che la provincia bergamasca è la più martoriata dal Coronavirus. E i numeri lo dicono, ma non in maniera completa. Ormai lo sappiamo, purtroppo: i morti sono in realtà di più. La diatriba 'morti PER Coronavirus' vs. 'morti COL Coronavirus', francamente, interessa poco. I fatti parlano da soli: la Bergamasca ha avuto un picco di decessi, nell’ultima settimana, impressionante" scrivono i colleghi bergamaschi.

E fa davvero venire i brividi il video che sta girando da alcune ore sui social che mostra le bare in fila ordinata posizionate all’interno della chiesa di Ognissanti al cimitero monumentale di Bergamo. Una settantina, circa.

"Abbiamo fatto un conteggio approssimativo e al ribasso dei decessi degli ultimi quattro giorni in Bergamasca: siamo almeno a 500, il doppio circa delle vittime dichiarate dai numeri ufficiali totali (260)" scrivono i colleghi.

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