la vicenda

Omicidio di don Roberto Malgesini, al via l'Appello: concessa la perizia psichiatrica

A un anno mezzo dall'assassinio, prende il via il processo d'Appello.

Omicidio di don Roberto Malgesini, al via l'Appello: concessa la perizia psichiatrica
Pubblicato:

Omicidio di don Roberto Malgesini, al via il processo d'Appello: concessa la perizia psichiatrica.

Omicidio di don Roberto Malgesini, al via l'Appello: concessa la perizia psichiatrica

Il prossimo 15 settembre 2022 saranno due anni dalla tragica morte di don Roberto Malgesini, il parroco di San Rocco a Como, freddato poco dopo le 8 del mattino mentre stava caricando in auto le colazioni per gli indigenti da distribuire in città come faceva ogni giorno. Proprio uno di quegli ultimi, Mahmoudi Ridha, il suo assassino: il tunisino, che il parroco ben conosceva e aveva aiutato nel tempo, l'ha freddato con diverse coltellate, poi si era diretto verso l'Arma dei Carabinieri per costituirsi.

Il processo di primo grado al Tribunale di Como ha già emesso la sua sentenza: ergastolo. Secondo i giudici il tunisino avrebbe agito con freddezza e calcolo nella convinzione che don Roberto fosse implicato in un complotto per il suo rimpatrio. Ieri, mercoledì 8 giugno, la Prima Sezione Pena della Corte d'Assise d'Appello di Milano ha accettato la richiesta dell'avvocato della difesa, Sonia Bova, di una perizia psichiatrica dell'imputato, che invece in primo grado era stata negata.

Sono stati nominati due periti psichiatrici milanesi (Marco Lagazzi e Mara Bertini) che lavoreranno con il consulente tecnico della difesa, lo psicologo lecchese Mario Pigazzini. Le operazioni peritali inizieranno il prossimo 6 luglio e i tecnici dovranno depositare la relazione entro il prossimo 4 ottobre. A seguire il prossimo 19 ottobre si terrà la prima udienza.

Gli esperti saranno chiamati a esprimersi periziando se l'imputato "sia affetto da patologia psichiatrica tale da aver compromesso - escludendo del tutto o scemandola grandemente - la capacità di intendere e volere al momento del fatto ovvero compromettere nell'attualità di stare in giudizio partecipandovi scientemente". Ma anche "se sia affetto da disturbo della personalità di gravità tale d'avere interferito sull'agito criminoso e aver avuto ricadute sulla sua piena (e/o parziale) capacità di intendere e volere al momento del fatto, se, in caso affermativo, ad uno dei quesiti che precedono, a cagione della malattia psichiatrica e/o grave disturbo di personalità, il periziando sia persona socialmente pericolosa".

Stephanie Barone

Foto: il luogo dell'omicidio

 

Seguici sui nostri canali